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Questo articolo è stato pubblicato il 20 giugno 2014 alle ore 06:39.
L'ultima modifica è del 20 giugno 2014 alle ore 06:42.

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ROMA
L'aveva annunciata nel discorso all'assemblea di Confindustria di due anni fa, quella in cui Giorgio Squinzi si è insediato alla presidenza: una riforma della confederazione, affidata ad una commissione guidata da Carlo Pesenti. «Siamo imprenditori, come modernizziamo e innoviamo le nostre aziende, così dobbiamo modernizzare e innovare la nostra associazione», aveva detto Squinzi a maggio 2012.
Dopo soli 15 mesi dall'avvio della Commissione Pesenti e dai lavori del Comitato di implementazione guidato da Antonella Mansi, l'iter è arrivato a termine: ieri l'assemblea straordinaria di Confindustria ha detto sì al nuovo Statuto che rende operative da subito le linee guida della riforma, approvate dalla giunta lo scorso ottobre.
«È un giorno storico per noi», ha detto Squinzi nel suo intervento all'assemblea. «Siamo di fronte a una vera e incisiva trasformazione del sistema. Nasce la Confindustria di domani e nasce grazie alla volontà e al coraggio delle associazioni e dei territori che sono la nostra vera ricchezza», ha continuato il presidente di Confindustria. Che ha lanciato un messaggio anche all'esterno: «Noi ce l'abbiamo fatta e sono orgoglioso di dire che siamo un esempio per tutte le istituzioni e la politica, alla quale diciamo: fate anche voi le vostre riforme, altrimenti il paese non vi crederà più». Parole da leggere come un richiamo alla responsabilità dei partiti e delle forze politiche, in un momento cruciale in cui il governo Renzi sta spingendo per chiudere sulle riforme che gli industriali chiedono da tempo.
Questa del 2014 è la terza riforma in più di 100 anni di storia confindustriale, dopo la Riforma Pirelli del 1970 e la Mazzoleni del 1991 e disegna una struttura più snella, più efficace e meno costosa.
L'assemblea straordinaria ha anche approvato il nuovo Codice Etico di Confindustria che «aggiorna, integra e rafforza», come è scritto nella nota diffusa ieri, il sistema etico e di valori codificato per la prima volta nel 1991 per riaffermare quanto il «rigoroso rispetto della legalità sia un patrimonio imprescindibile del sistema».
Squinzi, durante la firma dell'accordo di collaborazione per la partecipazione di Confindustria all'Expo 2015, avvenuta subito dopo l'assemblea, ha insistito questo aspetto, sottolineando l'approvazione del nuovo Codice Etico: «Saremo estremamente rigorosi nell'applicazione, quello che è successo non dovrà trovare il coinvolgimento e l'acquiescenza delle nostre imprese del sistema. Saremo estremamente duri e severi», ha detto rispondendo alle domande dei giornalisti sulle inchieste in corso.
Una Confindustria più snella non vuol dire un minore contatto con la base e una minore articolazione: «Confindustria – ha spiegato il presidente – non può e non vuole fare a meno delle sue peculiarità settoriali e delle sue eccellenze produttive. Abbiamo realizzato una spending review di sistema, mirata, che ci consentirà, grazie ai processi aggregativi, di essere più autorevoli ed efficaci». Anche due anni fa, presentando la riforma, aveva parlato di un intervento da realizzare «con equilibrio, senza sconvolgere un sistema che è necessario ed ha funzionato bene». Aggiungendo comunque «dobbiamo farlo, mi impegnerò io stesso nei tempi e nei modi adeguati, consultando e coinvolgendo la base imprenditoriale».
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Dentro la riforma
ORGANI DIRETTIVI
Consiglio di presidenza
Con 10 componenti incluso il presidente ne fanno parte di diritto il presidente di Piccola Industria, il presidente dei Giovani Imprenditori e il presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione
Consiglio generale
Circa 160 membri con taglio di oltre il 30% rispetto all'attuale
Advisory board
Può essere costituito
ad avviso del presidente
NUMERO DELLE ASSOCIAZIONI
Taglio in tre anni
Si passa da 258 sedi alla metà nei prossimi tre anni
SEDE DI BRUXELLES
La presenza in Europa
Rafforzata la presenza in Europa anche in vista del semestre europeo: a Roma si aggiunge la sede di Bruxelles e una nuova struttura di raccordo con le altre associazioni industriali estere
147.650
Le imprese
Quelle che fanno parte del sistema associativo di Confindustria
5,4 milioni
Gli addetti
I lavoratori delle imprese che aderiscono a Confindustria
24
Le federazioni di settore
In Confindustria aggregano le associazioni di categoria

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