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Questo articolo è stato pubblicato il 20 giugno 2014 alle ore 11:45.
L'ultima modifica è del 20 giugno 2014 alle ore 12:21.

Dovrebbe essere firmato oggi o al massimo lunedì , una settimana dopo il varo, il decreto con la riforma della Pa. Ad assicurarlo è il ministro Marianna Madia che, ai microfoni di "Radio anch'io" ha dichiarato: «Arrivano oggi i testi dei decreti, non si sono persi, siamo stati in attesa della bollinatura del Mef. Nessuna obiezione e nessun rilievo da parte del Quirinale». Oltre a quello con le norme per la riforma della Pa e i maggiori poteri a Raffaele Cantone all'Anticorruzione, dovrebbe essere firmato dunque anche l'altro Dl con il pacchetto di misure per la competitività delle imprese. Il decreto sulla riforma della Pa «sta finendo l'iter di coordinamento e credo che già oggi, o al massimo lunedì, sarà firmato dal presidente della Repubblica», ha riferito poi il ministro Madia, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi, chiarendo che il ritardo non è legato a «nessuna difficoltà» o a problemi di copertura.
Madia: riforma oggi o lunedì a firma capo Stato
La riforma della Pa è un «testo de corposo e importante: sta finendo l'iter di coordinamento formale. Già oggi o lunedì verrà firmato dal presidente della Repubblica». Così il ministro della P.a. Marianna Madia in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Via libera alla mobilità obbligatoria
Il decreto approvato venerdì scorso dal Cdm dà il via libera alla staffetta generazionale, con l'abolizione dell'istituto del trattenimento in servizio dei dipendenti che hanno superato il limite per il pensionamento: una misura che, secondo le stime del premier Renzi, libererà 15mila posti per i giovani nella Pa fino al 2018. In arrivo poi meno ostacoli alla mobilità: per quella volontaria il dipendente non dovrà più ottenere il nulla osta dall'amministrazione di provenienza, mentre quella obbligatoria potrà avvenire entro i 50 chilometri di distanza. Dal 1° agosto, inoltre, vengono dimezzati per ogni associazione sindacale i distacchi, le aspettative e i permessi già attribuiti
La staffetta generazionale
L'operazione "staffetta generazionale" viene fatta in due tappe: il primo pilastro è contenuto nel Dl che elimina l'istituto del trattenimento in servizio fissando per i contratti in corso la scadenza al massimo del 31 ottobre. Ad eccezione dei magistrati, per i quali è prevista una norma transitoria che proroga la scadenza, fissando il limite del 31 dicembre 2015 per salvaguardare la funzionalità degli uffici giudiziari. L'altro pilastro di questa operazione di "svecchiamento" della Pa è rappresentato dalle norme sul turn over: varrà il solo criterio della spesa (più favorevole rispetto a quello del numero dei dipendenti) sempre secondo percentuali crescenti, ovvero quest'anno potrà essere assunto il 20% del personale cessato nel 2013 (nel 2015 si sale al 40% per raggiungere progressivamente il 100% nel 2018). Completa l'operazione, la bozza del Ddl delega di riforma della Pa che incentiva con la contribuzione piena il part-time al 50% per i dipendenti che si trovano a 5 anni dalla pensione. Nella bozza del Dl è previsto anche il divieto di affidare incarichi dirigenziali a pensionati, insieme al divieto di cumulo di retribuzioni e alla riduzione delle consulenze.
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