Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2014 alle ore 10:37.

My24

Neppure i super tank americani Abrams sembrano poter fermare l’avanzata verso Baghdad dei miliziani jihadisti dello Stato Islamico di Iraq e Sham (ISIS).

Con l’arrivo a Baghdad dei primi gruppi di consiglieri militari statunitensi destinati ad affiancare i reparti dell’esercito iracheno in rotta sotto l’incalzante offensiva dei jihadisti, a Washington cominciano ad affluire informazioni sempre più dettagliate circa le battaglie delle ultime settimane e i report non sono certo incoraggianti. 

"Abbiamo iniziato a dispiegare le prime squadre di valutazione", ha dichiarato un portavoce del Pentagono, l’ammiraglio John Kirby, precisando che sono già 40 i consiglieri che hanno iniziato ad operare sul terreno.

Da quanto emerso tra le perdite subite dalle truppe irachene figurano inaspettatamente anche 5 super carri armati Abrams M1A1, gli stessi utilizzati dalle truppe statunitensi per conquistare l’Iraq nel 2003 e venduti negli in 140 esemplari all’esercito di Baghdad per potenziarne le capacità offensiva. Almeno 5 tank sarebbero stati distrutti bloccandoli e poi squarciandoli con esplosivo o perforandone la corazza con missili anticarro Kornet di produzione russa che le monarchie del Golfo Persico fornirono l’anno scorso ad alcune formazioni di ribelli in Siria. Rispetto agli Abrams in dotazione all’esercito statunitense, gli esemplari per l’esportazione sono meno sofisticati ma anche meno protetti perché non dispongono della corazzatura in uranio impoverito che rende il tank quasi invulnerabile.

Qualche immagine degli Abrams iracheni distrutti è stata postata nei video e nelle foto diffuse sul web dall’ISIS ma fonti statunitensi citate dal New York Times hanno riferito che nei combattimenti nella provincia di al-Anbar ameno altri 28 carri sarebbero rimasti danneggiati. Oltre ai Kornet i miliziani dell’ISIS dispongono di armi anticarro portatili come i lanciarazzi Rpg e i croati M-70 Osa provenienti anch’essi dagli stock di armi acquistate dall’Arabia Saudita  per armare le forze siriane anti-Assad. Come sottolineano gli analisti del Jane’s di Londra, un così elevato numero di perdite tra i mezzi corazzati è spiegabile solo con un impiego improvvisato, senza la presenza della fanteria che dovrebbe accompagnare in azione i carri armati anche se è probabile che i soldati iracheni siano fuggiti davanti al nemico. Benché si tratti di mezzi nuovissimi consegnati tra il 2010 e il 2012 è emerso che molti carri  Abrams iracheni hanno problemi di manutenzione legati alle scarse capacità dei tecnici iracheni che pure vennero addestrati dai contractors statunitensi. Difficoltà che potrebbero essere legate anche alla scarsa standardizzazione dell’esercito iracheno che impiega mezzi, velivoli e carri armati di diversa provenienza complicando così le linee di supporto logistico.  Tra le perdite subite dalle forze di Baghdad figurano anche molti vecchi carri e cingolati  russi del tipo T-55, BMP-1 e MTL-B, veicoli resistenti alle mine statunitensi MRAP, centinaia di “gipponi” Hummer e molti cingolati americani M-113.

Dati che confermano lo sbandamento delle forze irachene iniziato sei mesi or sono ad al-Anbar, proseguito a Mosul (60 mila tra poliziotti e militari in fuga davanti a un migliaio di insorti) ed evidente anche nelle battaglie degli ultimi giorni poco a nord di Baghdad. 

Dall’inizio dell’anno, quando prese il via l’offensiva dell’ISIS ad al-Anbar, gli iracheni hanno perduto anche non meno di 6 elicotteri tra i quali alcuni Mi-24 da attacco di costruzione russa colpiti a quanto pare da missili antiaerei portatili SA-18 anch’essi forniti dai Paesi arabi (con il placet di Washington ai ribelli siriani. Altri 60 elicotteri sono stati danneggiati ma non è chiaro se siano stati riparati e abbiano ripreso a volare. Di certo anche in questo settore gli acquisti sono stati massicci quanto caotici. Basti pensare che solo nella categoria degli elicotteri da attacco Baghdad impiega i vecchi Mi-24 affiancati da più recenti MI-35 ma ha ricevuto anche i nuovissimi Mi-28, sempre russi, e ha ordinato gli Apache statunitensi. Miliardi buttati al vento.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi