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Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2014 alle ore 12:09.
L'ultima modifica è del 26 giugno 2014 alle ore 13:18.
Anna Maria Franzoni uscirà dal carcere: lo ha deciso il tribunale di sorveglianza di Bologna che ha accolto la richiesta di detenzione domiciliare avanzata dai legali della donna condannata a 16 anni di carcere per l'omicidio del figlioletto Samuele avvenuto a Cogne nel gennaio 2002.
Secondo quanto stabilisce l'ordinanza del tribunale di Sorveglianza di Bologna Annamaria Franzoni non potrà tornare a Cogne. I giudici le proibiscono di mettere piede nel Comune della Val d'Aosta dove fu commesso l'omicidio del figlio.
Determinante per l'ammissione alla detenzione domiciliare é stata l'integrazione alla perizia psichiatrica su Annamaria Franzoni in cui si esclude il rischio di recidiva. Il provvedimento dei giudici della sorveglianza é immediatamente esecutivo quindi la donna uscirà quanto prima dal carcere della Dozza di Bologna dopo le formalità burocratiche del caso.
Nella perizia, redatta dal professore Augusto Balloni (perito del tribunale) si parlava di una residuale pericolosità sociale (non specifica ma generica) che può comunque essere contenuta grazie all'apporto della famiglia e con una terapia psichiatrica di sostegno. La "mamma di Cogne" era in carcere a Bologna dal 2008. Alcuni mesi fa era stata ammessa al lavoro esterno in una cooperativa sociale di una parrocchia della città e aveva anche usufruito di permessi per tornare nella casa sull'Appennino bolognese dove vivono il marito e i due figli.
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