Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2014 alle ore 18:35.

My24

Le società partecipate dagli enti locali e da altri soggetti pubblici hanno generato perdite per 1,2 miliardi di euro cui vanno aggiunte quelle ''nascoste''. Lo ha spiegato il Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica, Carlo Cottarelli, intervenendo all'assemblea di Federutility.

«Guardando all'impatto sui conti pubblici delle partecipate» che «sono più di 10.000» ha detto, si registra che «è stato pari nel 2012 a 1,2 miliardi di euro derivanti da perdite» dirette, cui vanno aggiunte «le perdite nascoste dovute a due componenti: i contratti di servizio che prevedono finanziamenti non corrispondenti al servizio erogato e le tariffe troppo alte imposte al cittadino».

Cottarelli ha comunque sottolineato la «diversità» tra le società che gestiscono servizi strumentali ai controllanti per le quali «bisogna chiudere i rubinetti» e quelle che gestiscono servizi pubblici locali a rete. «Non si può pensare che ci possa essere una sola strategia. Per i servizi pubblici a rete principali, ad esempio, sono d'accordo a sfruttare aggregazioni ed economie di scala».

Entro luglio il piano di razionalizzazione

Il commissario, che ha ribadito l'obiettivo di arrivare «entro il mese di luglio»al piano di razionalizzazione delle partecipate, ha descritto un quadro di grande criticità in questo settore, sottolineando tra l'altro che«molti comuni non hanno risposto»al monitoraggio effettuato per avere conoscenza delle reali dimensioni del comparto. «Se guardiamo al secondo o terzo livello di partecipazione - ha comunque spiegato Cottarelli - il numero di imprese è ben superiore agli 8mila. Sono 10mila e anche di più» . L'universo, ha aggiunto,«è molto variegato» in particolare per quell'80% che non copre i servizi principali, «si va dalle terme alle farmacie, dalla produzione di prosciutti alla lavorazione delle uova». Tra l'altro, ha aggiunto, «un terzo ha meno di 20 addetti». L'obiettivo del Governo, dunque, è quello di predisporre delle norme che prima di tutto impediscano l'ulteriore proliferare di società («prima di tutto chiudiamo il rubinetto», ha sottolineato il commissario), ma anche di procedere a quelle aggregazioni ormai da più parti ritenute indispensabili.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi