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Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2014 alle ore 17:34.
L'ultima modifica è del 26 giugno 2014 alle ore 18:11.

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(Corbis)(Corbis)

Il governo spagnolo rilancia le privatizzazioni. Con decisione e per necessità il premier Mariano Rajoy ha deciso di mettere in vendita il 49% di Aena, il maggiore operatore aeroportuale del mondo con quasi 200 milioni di passeggeri all'anno, che oltre a gestire la rete e le attività negli scali, ha la proprietà di 46 aeroporti e due eliporti sul territorio nazionale e può contare sulle partecipazioni in alcuni scali in Messico, Cuba, Colombia, Bolivia, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti. Il valore dell'operazione potrebbe superare gli otto miliardi di euro. E una volta ripagati i debiti, nelle casse pubbliche potrebbero entrare quasi 2,5 miliardi di euro.

Gli obiettivi dell'operazione e il bilancio pubblico
Per la Spagna la cessione, seppur parziale, della società Aeropuertos espanoles y navegacion aerea rappresenta la privatizzazione più importante degli ultimi 16 anni. Il ministro dello Sviluppo economico, Ana Pastor, ha spiegato che «l'obiettivo è dotare Aena, attraverso l'ingresso di soci privati, delle risorse necessarie a competere sui mercati internazionali», «senza tuttavia che lo Stato perda il controllo della società che quindi continuerà a garantire la gestione dell'intera rete e rispetterà le condizioni del servizio pubblico del trasporto aereo». L'opposizione più radicale e parte dei sindacati invece, denunciano che la vendita servirà solo a «repartirse el pastel», cioè a spartirsi la torta del business aeroportuale ora che è tornato a produrre utili, con evidente danno per i passeggeri che dovranno spostarsi in aereo. Di certo l'operazione è dettata anche dalle esigenze di bilancio della Spagna. La riforma fiscale appena approvata dal governo - con la riduzione delle tasse per le famiglie e per le imprese - garantisce il sostegno alla ripresa economica che molti si attendevano ma puntando tutto su previsioni di crescita piuttosto sostenuta e sul conseguente incremento delle entrate fiscali, potrebbe compromettere il percorso di risanamento dei conti pubblici in un Paese nel quale il deficit è ancora al 5,6% e il debito vale ormai quanto il Pil.

Vendita in due fasi per una società che vale circa 16 miliardi
Il governo spagnolo ha annunciato che la parziale privatizzazione di Aena avverrà in due fasi. La prima consisterà nel collocamento del 21% a favore di un «nucleo stabile» di azionisti privati, attraverso una gara pubblica che si dovrebbe tenere in settembre. La seconda fase riguarderà invece la vendita del restante 28% con un'offerta pubblica in Borsa che dovrebbe realizzarsi non prima di novembre.
Sul valore complessivo della società sul mercato si è espresso il presidente di Aena, José Manuel Vargas che indicando come riferimento operatori aeroportuali simili, ha detto che la quotazione dovrebbe essere pari a dieci volte l'Ebitda. «Credo che potremmo parlare facilmente di circa 16 miliardi di euro, considerando che l'Ebitda nel 2013 è stato superiore a 1,6 miliardi di euro. A questa cifra tuttavia - ha spiegato Vargas - si dovrà togliere il debito accumulato dalla compagnia che è ancora molto rilevante e supera gli 11 miliardi di euro». Seguendo questi parametri dunque il governo spagnolo vendendo il 49% di Aena potrebbe incassare 7,84 miliardi di euro che si ridurrebbero a 2,45 miliardi di euro una volta ripianati i debiti.

Aena è stata risanata, i sindacati temono la privatizzazione
Il valore di mercato potrebbe anche aumentare sensibilmente nei prossimi mesi se Aena continuerà a migliorare i propri conti. Ma non potrà comunque raggiungere la stima complessiva di 30 miliardi di euro che il precedente governo, quello di José Luis Zapatero, aveva ipotizzato nel 2010 prima della grande crisi. Secondo gli analisti del settore, l''Ebitda potrebbe salire quest'anno a 1,75 miliardi di euro sfruttando la spinta fortissima del turismo internazionale che rappresenta il 70% del business della società.
Dopo anni di rosso Aena è tornata in attivo nel 2013 realizzando un utile netto di gruppo pari a 715 milioni di euro. Il piano di risanamento ha portato a tagliare i costi del 20% con il licenziamento di circa 1.200 dipendenti sui 10mila complessivi. Anche per questo i sindacati temono che l'entrata di soci privati porterà a nuovi tagli e a nuove riduzioni dell'organico. «Non comprendiamo i motivi della privatizzazione a meno che non sia un'operazione fatta per soddisfare gli interessi degli speculatori», ha dichiarato il portavoce del Ccoo, José Manuel Lorenzo.

Con le privatizzazioni la Spagna ha incassato 32 miliardi di euro
Secondo i dati ufficiali la Spagna ha realizzato 29 operazioni di privatizzazione con offerta pubblica come quella che interesserà Aena nei prossimi mesi. In tutto ha ottenuto circa 32 miliardi di euro, principalmente tra il 1997 e il 1998 con lo smantellamento dei grandi monopoli. La vendita di Endesa ha portato a un incasso di 10 miliardi di euro mentre la cessione del 21% di Telefonica garantì allo Stato un'entrata di 3,7 miliardi di euro. Si è persa invece nelle pesanti difficoltà della crisi economica e non si sa se mai verrà rilanciata l'operazione che doveva portare alla quotazione in Borsa delle Lotterie nazionali per un valore superiore ai 20 miliardi di euro.

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