Mondiali, ecco i punti di forza (e di debolezza) dei 16 pretendenti alla vittoria finale
Dai padroni di casa del Brasile all'Olanda di vicecampioni del Mondo, dall'Argentina di Messi alla sorpresa Costa Rica, ecco come si presentano le sedici squadre che hanno passato il primo turno e tentano di conquistare il trofeo
di Dario Pelizzari
13. ARGENTINA
E poi, c'è Messi. L'Albiceleste ultraconservatrice del c.t. Alejandro Sabella, contestatissimo in patria per la decisione di avere lasciato a casa lo juventino Carlos Tevez ma anche e soprattutto per aver voluto seguire le orme del pragmatico Carlos Bilardo, teorico del "primo, non prenderle", si è finora aggrappata alle magie del suo fuoriclasse per cambiare l'inerzia di gare che parevano stregate. Con la Bosnia, più sospiri che applausi. Con l'Iran, una paura lunga 90 minuti. Con la Nigeria, il botta e risposta che aumenta gli interrogativi e i dubbi sulle reali possibilità di un gruppo che fa fatica ad avere la meglio su avversari ben disposti in difesa e abili nel contropiede. Messi c'è e risolve. Quasi da solo. Higuain c'è ma non incide. E Aguero potrebbe aver chiudo qui il mondiale a causa di un infortunio rimediato contro la Nigeria. Finché c'è Messi, c'è speranza, verrebbe da dire. Negli ottavi, la Pulce sarà a chiamata a ripetere le magie con la Svizzera: non sarà una passeggiata.
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