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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2014 alle ore 14:48.
L'ultima modifica è del 29 giugno 2014 alle ore 14:58.

Estate "salata" in Italia: trascorrere le vacanze nel Belpaese è infatti più caro, con la spesa per hotel e ristoranti che risulta superiore del 10% rispetto alla media europea. L'Italia si classifica dunque come la meta più costosa del Mediterraneo. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Eurostat del 2013 che evidenziano come, superato lo spread finanziario, a frenare gli incassi turistici sul territorio nazionale sia il sovrapprezzo che i vacanzieri devono pagare.

I costi per alloggi e cibo, afferma Coldiretti, sono «nettamente superiori rispetto alle mete concorrenti del Mediterraneo». La destinazione più conveniente per hotel e ristoranti è infatti, precisa l'associazione, il Montenegro dove si paga il 37% in meno rispetto alla media comunitaria, seguito dalla Croazia con il 26% in meno, dal Portogallo dove il risparmio è del 23% e dalla Turchia dove il conto è inferiore del 22% rispetto alla media Ue. Il confronto, prosegue Coldiretti, «è pesante anche con Paesi tradizionalmente rivali dell'Italia come la Grecia, dove l'esborso per ristorazione e alloggio è inferiore del 12%, e la Spagna che costa il 9% in meno della media».

L'Europa rimane comunque, nonostante la crisi, una delle destinazioni preferite del turismo internazionale con il flusso di viaggiatori da tutto il mondo che è aumentato del 5% nel 2013, con i migliori risultati registrati nell'Europa centrale e orientale (+7%) e dai Paesi del Sud e del Mediterraneo (+6%). Nel dettaglio, la Spagna ha conquistato il primo posto con un aumento dei visitatori internazionali del 4%; in Grecia l'aumento è stato del 9%, a Malta del 10% e in Portogallo dell'8%.

L'Italia si colloca però al posto d'onore tra le mete europee preferite ma, secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale del Turismo, si è verificato nel 2013 un calo del 4,3% degli arrivi che ha riguardato sia gli italiani (-8%) sia gli stranieri (-0,2%). E non è un caso che per l'estate 2014 meno di un italiano in vacanza su tre alloggerà in albergo (28%) mentre più gettonate sono le abitazioni in affitto (19%), seguite da villaggi turistici e bed and breakfast (7%) e gli agriturismo (3%).

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