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Questo articolo è stato pubblicato il 10 agosto 2014 alle ore 14:35.
L'ultima modifica è del 10 agosto 2014 alle ore 14:36.

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La globalizzazione del capitalismo finanziario, ispirata al più sfrenato liberismo economico, sta distruggendo, insieme con l'ordine mondiale, il principio fondamentale della certezza del diritto.
Il diritto è diventato ormai oggetto di compravendita e di consumo, come qualsiasi altro bene, sempre più in balìa del potere del denaro.

Il jurisdiction e il forum shopping (per coloro che possono permettersi la ricerca di ordinamenti privilegiati) concedono ad esempio la facoltà di trasferire la residenza delle persone fisiche e la sede legale e fiscale per le persone giuridiche. E intanto, nonostante l'enorme ammontare globale dei debiti non pagati le banche non falliscono, perché too big to fail (troppo grandi per fallire) o, come elegantemente si dice da noi, «di sistema», mentre gli Stati vanno tranquillamente e ripetutamente in default, cioè in stato di insolvenza, che deve essere ripianato da cittadini sempre più poveri.
Giustamente al proposito ha appena lamentato sul New York Times il Nobel Joseph Stiglitz che abbiamo un sistema per disciplinare il fallimento privato, ma non ne abbiamo alcuno per ristrutturare i debiti sovrani degli Stati. Di identico parere, Kenneth Rogoff, come ha scritto venerdì su questo giornale, e ancora fin dal primo default dell'Argentina, nel 2001, il Fondo monetario internazionale e poi la Commissione di esperti delle Nazioni Unite, presieduta dallo stesso Stiglitz nel 2009.

Quasi a conferma, intanto, la Bank of America ha raggiunto, al fine di evitare pericolose ignote sanzioni in un giudizio penale, il più rilevante accordo economico (Justice by Deal: la giustizia a contratto) finora mai stipulato con il Dipartimento di Giustizia americano. La somma per l'acquisto dell'immunità è di ben 17 miliardi di dollari, per chiudere e dimenticare l'attività fraudolenta in titoli derivati ipotecari, venduti a caro prezzo senza aver controllato se i debitori originari fossero in grado di ripagare il debito. Ciò nonostante il dividendo trimestrale di Bank of America è nel frattempo aumentato da uno a cinque cents per azione.
Più o meno nello stesso giorno, il governo portoghese ha deciso la scissione del Banco Espìrito Santo, in conclamato stato di insolvenza, costituendo un nuovo ente, chiamato "Nuovo Banco", finanziato con un capitale di 4,9 miliardi di euro dei fondi governativi e della Banca Centrale, al quale sono stati assegnati i depositi dei risparmiatori e tutti gli attivi. I debiti invece rimarranno nella bad bank, dallo stesso storico nome, che verrà via via liquidata.

Insomma, allo stato di insolvenza le banche sopravvivono e rifioriscono, mentre gli Stati aumentano ineguaglianze, disoccupazione e povertà. E così il Banco è salvo, il Portogallo meno.

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