Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2014 alle ore 08:29.
L'ultima modifica è del 30 settembre 2014 alle ore 12:13.

My24

I l mondo della finanza americana è colpito da un nuovo scandalo. Al centro c'è la Federal Reserve di New York, ovvero l'istituzione che supervisiona le principali banche americane. Lo scandalo è scoppiato per le rivelazioni emerse in una causa legale per un licenziamento (esistono anche negli Stati Uniti). Carmen Segarra, un avvocato della supervisione, fa causa per essere stata mandata via dopo soli sette mesi. La New York Fed afferma di averla licenziata per cattiva performance. La Segarra invece sostiene di essere stata cacciata perché mal si adattava alla cultura della Fed, talmente permissiva nei confronti delle banche regolate da sfiorare la collusione.

Il caso non avrebbe fatto notizia se non per due importanti rivelazioni. La prima è che la Segarra era stata assunta proprio per rispondere a un'indagine interna sulla cultura prevalente nella New York Fed. Questa indagine, che doveva rimanere confidenziale, è invece finita sul web e potete trovarla qui http://www.propublica.org/documents/item/1303305-2009-08-18-frbny-report-on-systemic-risk-and.html

Dovrebbe essere lettura obbligatoria per chiunque si occupi di supervisione, audit o compliance. Si dice chiaramente che la supervisione della Fed è inefficace a causa della cultura prevalente all'interno dell'organizzazione. «Molte persone hanno paura di sbagliare o di contraddire gli altri, specialmente i superiori». «Non vi è sufficiente comunicazione tra livelli gerarchici. Il principio del need to know (ovvero di condividere il minimo dell'informazione necessaria) è abusato». Come se non bastasse «i supervisori hanno una eccessiva deferenza verso le banche e di conseguenza sono meno aggressivi nell'individuare i problemi o nel seguirli in modo efficace».

Il rapporto della Fed parla anche negativamente della cultura del consenso prevalente tra i supervisori della Fed, soprattutto quando - come succederà poi nel caso della Segarra - la ricerca del consenso a tutti i costi porta alla «criminalizzazione» del dissenso. Il consenso tende a produrre group think, ovvero eccesso di conformismo su pozioni spesso sbagliate. Ritarda, se non elimina, la capacità di intervento. Tende a oscurare, invece che mettere in evidenza, i problemi.

Noi economisti definiamo questo atteggiamento come «cattura» dei regolatori da parte dei regolati. Invece che preoccuparsi dell'integrità del sistema finanziario (lo scopo per cui abbiamo regolamentazione), i supervisori si preoccupano di mantenere un buon rapporto con le banche che regolano, per favorire la loro carriera o semplicemente per quieto vivere. «Nel giro di tre settimana dall'assunzione, ho visto la cattura prendere piede», dichiara un dipendente della Fed citato nel rapporto. Anche per chi, come me, ha sempre creduto nel problema della cattura, queste dichiarazioni sono devastanti.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi