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Il liceo Dolci di Brancaccio sfida Cosa nostra formando coscienze

Gli alunni del Liceo Dolci di Brancaccio Pietro GrassoGli alunni del Liceo Dolci di Brancaccio Pietro Grasso

«Caro Roberto come stai? Sai che non sono più a dirigere l'istituto comprensivo Giovanni Falcone dello Zen di Palermo. Dallo scorso anno dirigo un liceo delle Scienze umane e linguistico a Brancaccio. Come vedi, scelgo sempre posti tranquilli… Un abbraccio, Domenico Di Fatta».
Ecco un'altra lettera giunta a questo spazio settimanale, che vale la pena condividere con i lettori.

Di Fatta, per molti anni, è stato lo straordinario preside di una scuola nella quale i principi e i valori delle legalità e dei diritto, nel nome di Falcone, dovevano fare ogni giorno i conti con un contesto, quale quello del quartiere Zen, fatto di disagio sociale e avversione alle regole. Una gabbia nella quale erano costrette a vivere anche le persone che con Cosa nostra e l'illegalità nulla avevano a che fare.

In quella scuola Di Fatta ha lavorato instancabilmente ogni santo giorno e ora quell'esperienza gli serve per proseguire, con eguale impegno, la sua “evangelizzazione” laica in un altro quartiere complesso, come quello di Brancaccio.

Nel Liceo Danilo Dolci, dove è stato nel passato docente e dove è tornato come dirigente scolastico, Di Fatta è ripartito da dove aveva lasciato, vale a dire dalla legalità e dal suo rispetto.

Il liceo Danilo Dolci è un liceo delle scienze umane (con opzione economico-sociale) nato il 1° settembre 2000. Oltre alla sede centrale ha tre succursali, per un totale di 1400 alunni. Si è subito affermato come entità culturale e formativa di riferimento in un bacino di utenza che comprende il quartiere di Brancaccio , tristemente conosciuto per le sue vicende di violenza e illegalità, dove i ragazzi stanno spesso per strada e i servizi sono carenti.

I palermitani, i siciliani e gli italiani lo ricordano però (e lo vogliono ricordare) come il quartiere di don Pino Puglisi e proprio a pochi metri dalla scuola sorgerà la nuova chiesa in sua memoria. «La scuola si propone come luogo di promozione sociale e culturale attraverso la partecipazione attiva degli alunni alle attività curriculari ed extra curriculari – spiega di Fatta a “Ora Legale” – malgrado i disagi legati a carenze nella rete di trasporti. Il complesso di palazzine che ospita il liceo Danilo Dolci rientra tra i beni immobili sequestrati a un imprenditore prestanome dei fratelli Graviano. I locali della scuola versano in condizioni strutturali sempre più precarie. Non abbiamo impianto di riscaldamento. Non abbiamo una palestra degna di questo nome».

L'ultima iniziativa del liceo è stata il 24 settembre, nell'ambito del progetto “Legalità e pari opportunità”. Una giornata dedicata al tema della violenza sulle donne, partendo da un cortometraggio realizzato con le alunne della scuola e la regia di Alberto Castiglione. Sono intervenuti il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale Maria Luisa Altomonte, la docente e scrittrice Mila Spicola, l'imprenditrice antiracket Valeria Grasso e l'associazione “Le onde”, una onlus che dal 1992 si occupa a Palermo delle donne.

Dal primo settembre 2013, da quando cioè Di Fatta è diventato dirigente del liceo, sono state realizzate diverse iniziative.

Il 25 novembre 2013 “La coscienza delle donne”, un incontro-dibattito in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, su idea di Marcella Cannariato, ideatrice di Fiori di Acciaio e coordinatrice della Fondazione Bellisario in Sicilia . Quel giorno è intervenuto anche il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta.
A metà dicembre 2013 la riapertura della palestra di Valeria Grasso, testimone di giustizia costretta a vivere in località protetta per non aver sottostato alle imposizioni del clan Madonia.


Il giorno della riapertura della palestra sulle magliette bianche degli studenti del liceo c'era questa frase di don Pino Puglisi: “… E se ognuno fa qualcosa allora si può fare molto”. «Se ognuno fa qualcosa – ribadirà Grasso – possiamo far cambiare lo stato delle cose. Voi ragazzi avete fatto quello che altri non avevano voluto fare, avete preso una posizione importante dicendo no alla mafia».

Poi fu il turno di uno dei ragazzi del liceo Danilo Dolci, Claudio, a prendere la parola per sottolineare che la palestra sarà la casa di tutti i cittadini, un vero e proprio presidio di legalità nato dall'unione di due quartieri come Brancaccio e San Lorenzo.

All'interno del progetto “Legalità”, che è il progetto portante dell'istituto, coordinato dal professor Luigi Barbieri, sono stati organizzati incontri con Valeria Grasso, Sonia Alfano (parlamentare europeo ), con il procuratore della Repubblica di Palermo Nino Di Matteo. «Un incontro che ha rivestito un'importanza enorme per quello che significa Di Matteo in una scuola di Brancaccio», chiosa Di Fatta.

A giugno il liceo Dolci è stato scelto tra le cinque scuole siciliane invitate all'Assemblea regionale siciliana per un incontro con il presidente del Senato Piero Grasso.

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