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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2014 alle ore 06:59.
L'ultima modifica è del 31 ottobre 2014 alle ore 10:52.

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C'è qualcosa di molto particolare che appartiene ai tratti costitutivi di un giornale, ne custodisce il senso profondo e l'anima, lo rende riconoscibile sempre a ogni ora e latitudine.

Ho davanti agli occhi la faccia di Fabrizio Galimberti, uno dei vecchi di questo giornale, quando mi dice molti anni fa: nessuno può pensare di conoscere davvero l'Italia se non legge il Sole 24 Ore, il suo racconto quotidiano dell'economia e della finanza, il suo bagaglio di informazioni preziose per il ceto professionale e il mondo del lavoro autonomo, una politica di contenuti ancorata ai fatti e una proposta culturale impegnativa. Questo è il Sole 24 Ore: un modo asciutto, essenziale, di fare informazione che si sforza di garantire un racconto veritiero del Paese, si esprime con la scienza esatta dei numeri e un patrimonio mai scalfito di competenze.
Da oggi realizziamo il sogno più ambizioso: il racconto veritiero del Sole 24 Ore sull'Italia informerà il mondo, userà la lingua degli affari e i suoi canoni di sostanza e brevità, ma saremo noi (sempre noi) a spiegare il nostro Paese alla comunità internazionale degli investitori. Questo sarà Italy24 (per dieci giorni accesso gratuito con www.italy24.ilsole24ore.com) il primo quotidiano digitale italiano interamente in inglese interamente dedicato all'Italia. Abbiamo l'ambizione e l'orgoglio di raccontare il nostro Paese per quello che è, non per le troppe esemplificazioni e luoghi comuni che ne alterano e banalizzano la fisionomia. Abbiamo l'ambizione di raccontare questo Paese complesso senza mai sottacere nessuno dei vizi (sono tanti e duri a morire), ma anche l'unicità della sua manifattura, quel misto di innovazione e di saper fare, bellezza dei territori e talento artigianale, una certa idea made in Italy del lavoro e della vita che ha nel suo primato culturale cosmopolita la cifra più autentica e, in un cumulo di dimenticanze, la vergogna più grande.

Lo faremo a modo nostro, con tutte le sezioni del Sole 24 Ore e anche qualcuna in più, lo faremo con il consueto rigore e senza mai rinunciare a quel tratto divulgativo che parte con la parola chiave nel Sole cartaceo e diventa Lexicon in Italy24: un'enciclopedia in inglese scritta dai giornalisti e dagli esperti del giornale che offre in modo interattivo la fotografia di tutte le province italiane (pil pro capite, consumi, disoccupazione, depositi bancari, export, copertura banda larga, smaltimento cause civili e così via) ma anche luoghi da non perdere, i suoi monumenti più importanti, le aziende e i personaggi famosi; non ci sarà impresa, istituzione, società quotata, partito e leader politico, amministratore comunale o ministro, di cui Italy24 non saprà segnalarti chi è con un semplice click.
Vogliamo dirlo con chiarezza: la domanda mondiale di informazione che riguarda l'Italia spazia dalla politica alla finanza, dall'economia reale alla cultura, dal fisco alla burocrazia, investe gli equilibri della vecchia e nuova Europa (ci deve essere) e non merita di essere appannaggio totalitario dell'informazione estera. Per la prima volta ci sono un giornale italiano e la sua redazione che hanno deciso di farlo ogni giorno con contenuti propri ed esclusivi e puntano a quel primato della conoscenza che, di fatto, coincide con l'interesse nazionale alla verità: la lingua degli affari, per spiegare ciò che a volte non si vuole capire, può essere decisiva.

Dico, spesso, che non esiste più Il Sole 24 Ore cartaceo ma il sistema multimediale del Sole con la sua filiera di quotidiani digitali verticali specializzati (Fisco, Diritto, Lavoro, Casa e Territorio, Scuola, Finanza, Consulente finanziario, Assicurazioni già in rete, altri in arrivo: strumenti di lavoro che mettono insieme informazione, analisi tecnica e banche dati) e, da oggi, con la stella cometa di Italy24 che attua il disegno di internazionalizzazione di tutti i nostri contenuti, dal core business economico-finanziario e normativo alla cultura della Domenica del Sole. Vorrei, però, fosse chiaro a tutti che questo sistema multimediale è possibile ed esiste solo perché esistono prima i quattro giornali in uno (attualità, economia reale, finanza, professionisti) del vecchio Sole cartaceo, anima e bandiera di questo gruppo di informazione e di un certo modo di farla. Se ci riconosceranno in ogni parte del mondo, se riconosceranno nel racconto quotidiano dell'Italia il vecchio Sole, ne sono certo, avremo vinto la battaglia dell'innovazione più importante.

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