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Renzi a Davos: Bce dia segnale di svolta. Germania sola contro il…

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Renzi a Davos: Bce dia segnale di svolta. Germania sola contro il resto del mondo sarebbe un errore

«Rispetto l’indipendenza della Bce, ma dia il messaggio che l’Europa deve andare verso un nuovo cammino di crescita. È finito il tempo dell’austerità. Abbiamo bisogno di una diversa idea di Europa». Così il premier Matteo Renzi intervenendo a Davos in Svizzera per il World Economic Forum. Renzi ha aggiunto: «Se l’Europa è solo burocrazia è la fine. Bisogna trasformare i rischi in opportunità, è questa sfida della leadership». E ancora: «L’Italia ha bisogno di un’incredibile stagione di riforme». Il Paese «deve essere un Paese di innovazione e non un museo».

Al Wsj: la Germania contro il resto del mondo è un errore
In un’intervista al Wsj rilasciata da Davos, Renzi si è detto in disaccordo con Angela Merkel sugli stimoli all’area euro dopo che la cancelliera ha minimizzato le implicazioni dell’attesa decisione della Bce sul Qe. «La Germania contro il resto del mondo potrebbe essere un errore», ha detto il premier. Ribadendo che «la sola via per l’Europa è cambiare direzione e investire nella crescita» e che «la flessibilità è sempre presente nella storia» del Vecchio Continente. «Sogno la parità tra euro e dollaro», ha confidato Renzi, perché aiuterebbe le esportazioni italiane.

Renzi: se Ue solo burocrazia è la fine
Concetti tutti espressi dal palco della Wef di Davos. «Il vero spread è tra le aspettative dei cittadini e i risultati concreti dei leader europei: se l'Europa è solo burocrazia è la fine», ha detto il presidente del Consiglio, sollecitando l’Ue a puntare sulla crescita. «Abbiamo davanti 12 mesi importanti - ha aggiunto - e il vero spread non è quello tra titoli di Stato e Bund tedeschi ma riguarda i sogni e le aspettative dei cittadini».

Renzi: “carpe diem” per cogliere opportunità
È il «carpe diem» della tradizione latina la ricetta che Renzi ha proposto dal Forum di Davos, per il rilancio del Paese e realizzare quella svolta che torna a chiedere anche all’Ue. Il presidente del Consiglio nel suo intervento, in inglese, è tornato due volte su quel motto della Roma classica che riempie di significato dicendo che «i tempi sono pieni di rischi, da quello del terrorismo a quello della mancanza di sostenibilità ma se le leadership sono in grado investire sul futuro, non solo come problema ma come opportunità, possiamo tornare a dare un messaggio significativo. “Carpe diem” significa questo». Insomma, cogliere le opportunità e trasformare in queste i rischi. Poi ha aggiunto: «Forse la cosa più importante a livello strutturale è la riforma della credibilità. Sono state perse tante opportunità perché si è perso credibilità, perché il governo cambiava continuamente».

«C’è bisogno della bellezza dell’Italia»
Arrivato ieri sera a Davos, subito dopo il Consiglio dei ministri a Roma e dopo lo scontro a Palazzo Madama sull’Italicum, Renzi è stato accolto dagli imprenditori e leader politici e culturali ospiti del World Economic Forum, riuniti alla Congress Hall per una cena offerta dal governo italiano all'insegna del Made in Italy. «C’è bisogno di Italia, della sua bellezza, delle sue qualità», ha detto il premier. «Stiamo facendo molte più cose di quelle che raccontiamo, ed è un paradosso».

Incontri con i top manager di tutto il mondo

Fitta l’agenda di oggi. Stamane Renzi ha visto il ceo di Bank of America, Brian Moynihan, il ceo di Royal Dutch Shell Ben Van Beurden, il ceo di At&t Randall Stephenson, il ceo di Ubs Sergio Ermotti e il chair dell’azienda farmaceutica Merck, Karl Ludwig Kley. Dopo il suo speech alla sessione plenaria dedicata alle leadership del cambiamento e introdotta da Klaus Schwab, Renzi ha avuto un incontro con Lakshmi Mittal e con il Ceo di Facebook Sheryl Sandberg. Il premier ha partecipato al Business Interaction Group in Italy con imprenditori stranieri e italiani (tra questi ultimi, Marcegaglia, Illy, Alessandri, Colao, Messina, Starace e Merloni) e all’International Media Council che ha visto riuniti editori da tutto il mondo. Nel pomeriggio ha incontrato Lloyd C. Blankfein, presidente e ceo di Goldman Sachs, uno dei banchieri più influenti (e più pagati) del globo.

Il premier rilancia Roma2024
Prima di lasciare Davos, Renzi ha infine visto, con il presidente del Coni Malagò, il presidente del Cio Thomas Bach anche per parlare della candidatura italiana ai prossimi giochi olimpici. «Diciamo che dopo quest’incontro - ha commentato il premier - la candidatura per le Olimpiadi 2024 può proseguire con maggiore entusiasmo».

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