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No di Berlusconi e Alfano a Mattarella. Il Cavaliere: patto rotto dal…

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la corsa al colle / 2

No di Berlusconi e Alfano a Mattarella. Il Cavaliere: patto rotto dal premier

«Abbiamo evitato i segretari del Pd, ma Mattarella non è un nome condiviso, vediamo se hanno i voti per eleggerlo da soli. Voteremo scheda bianca alla quarta votazione e anche dopo se sarà necessario». E ancora: la scelta di Mattarella per il Quirinale «segna un altolà al patto del Nazareno». Silvio Berlusconi ha dettato la linea di all'assemblea dei grandi elettori Fi. Gli azzurri non voteranno Sergio Mattarella, ma non presenteranno un candidato alternativo. «Ho sentito Mattarella, che ha preso la decisione della scheda bianca come un atto di rispetto», ha aggiunto il Cavaliere che non ha nascosto la sua irritazione nei confronti del premier («Non siamo noi a non aver rispettato il patto ma Renzi») dopo la candidatura di Sergio Mattarella ai grandi elettori del Pd per l'elezione a capo dello Stato (qui la diretta video). Ma tra gli azzurri le acque sono agitate. Con il frondista Raffaele Fitto che ha parlato di «totale fallimento politico del Nazareno» e ha mandato un siluro a Berlusconi, invocando «l’azzeramento totale nel partito e nei gruppi parlamentari». Anche Ncd e Udc non voteranno Mattarella e sono orientati alla scheda bianca anche alla quarta votazione, confermando l’asse con Forza Italia nella partita del Colle. Ma Alfano ha assicurato: il patto di governo tiene.

Berlusconi: bianca a quarto voto, altolà al patto del Nazareno
«L'accordo con Renzi si è fermato a metà strada, voteremo scheda bianca alla quarta votazione e anche dopo se necessario». Così Berlusconi all'assemblea dei grandi elettori Fi, convocata alla Camera alla 16, ha sfidato il premier: «Vediamo se hanno i voti per eleggere da soli Mattarella, noi votiamo scheda bianca». Poi ha confidato: «Ho sentito Mattarella, che ha preso la decisione della scheda bianca come un atto di rispetto. Nulla sulla persona, ma Sergio Mattarella non è una candidatura condivisa». Quanto alle ricadute sul cammino delle riforme, per Berlusconi la scelta di Renzi segna un «altolà al patto del Nazareno». Il Cavaliere non ha nascosto la sua amarezza: «Sono molto rammaricato, io ho mantenuto la parola data, non siamo noi a non aver rispettato il patto ma Renzi». Di qui la minaccia di pesanti ricadute sull’iter della legge elettorale alla Camera («Se la votino da soli») e sulle riforme costituzionali al Senato («Lì Renzi non ha i numeri»).

Ncd-Udc verso scheda bianca al 4/o turno, Alfano: patto governo tiene
Anche Ncd e Udc voteranno scheda bianca anche alla quarta votazione. È quanto è emerso, a riunione in corso, dall'assemblea dei grandi elettori centristi. Area popolare è divisa tra l’asse creato con Berlusconi per il Colle e la fedeltà al governo Renzi. Ma il leader Ncd Angelino Alfano ha assicurato che il governo non è a rischio: «Ogni valutazione sul governo» fatta in relazione al voto per l'elezione del presidente della Repubblica «è fuori luogo. Per noi il patto di governo tiene ed è estraneo a questa giornata». Poi il leader Ncd ha aggiunto: «Mattarella è una persona degnissima che abbiamo già votato alla Corte costituzionale. Dall'istante in cui sarà eletto sarà il nostro presidente. Ma voteremo scheda bianca anche alla quarta votazione, non partecipando a una scelta maturata esclusivamente dentro il Pd».

Fitto: fallimento Nazareno, azzeramento in Fi e gruppi
Chi ha sparato a zero tra gli azzurri è stato Raffaele Fitto, che ha rimproverato a Berlusconi di aver lasciato carta bianca a Renzi senza ricevere nulla in cambio. L’europarlamentare, leader della fronda azzurra, ha chiesto perciò «l’azzeramento totale nel partito e nei gruppi parlamentari dopo il totale fallimento politico del Nazareno». E ha mandato un siluro a Berusconi in una nota: «È impensabile che i cultori del Nazareno pretendano ora di travestirsi da oppositori di Renzi».

Salvini a Berlusconi: ora dialogo solo su nostri temi
Altro avviso a Berlusconi è arrivato dal segretario della Lega Matteo Salvini: «La Lega non può tornare comoda se Renzi ti frega. A Berlusconi è mesi che diciamo che Renzi lo avrebbe usato e poi scaricato. Alla fine è successo. Chi vuole dialogare con la Lega ora lo fa sui nostri temi, sui nostri progetti, sui nostri uomini, altrimenti andiamo avanti da soli».

Romani (Fi): forzatura Renzi, non votiamo Mattarella
Certo è che la forte contrarietà alla candidatura di Mattarella, al di là delle letture politiche, è condivisa da tutti gli azzurri. «È una forzatura unilaterale del presidente del Consiglio, ovvero del segretario Pd. Certamente noi non lo votiamo», ha detto il capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani, entrando a Montecitorio. E ha aggiunto: «Non ci sono margini». La posizione ufficiale di Forza Italia è scheda bianca nei primi tre scrutini. «Ma non voteremo Mattarella nemmeno alla quarta votazione», ha aggiunto Romani, che ha minacciato ricadute della mossa di Renzi sulle riforme. «Se è in bilico il patto del Nazareno? In bilico c'è tutto. La non condivisione di questa candidatura mi sembra una cosa abbastanza grave», ha tuonato Romani. Insomma la scelta di Renzi «è una forzatura» che rischia di avere un impatto sulle riforme «intraprese insieme».

Votazioni, confermato uno scrutinio oggi e due domani
Ieri sera il Pd sembrava propenso a chiedere una accelerazione delle procedure alla conferenza congiunta dei capigruppo di Camera e Senato convocata alle 12, confermando una votazione per oggi, ma facendole salire a tre domani. Una novità assoluta rispetto alla tradizione, che però è subito tramontata. Alla riunione infatti i dem non hanno ufficializzato la richiesta. Oggi si procederà quindi con un solo voto, dalle 15, e con due domani, per poi proseguire con la quarta nella giornata di sabato.

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