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Dossier | N. 68 articoliRugby / Speciale 6 Nazioni

Sei Nazioni, l'Inghilterra passa a Cardiff e si candida per la vittoria finale

In attesa dell'esordio azzurro di oggi pomeriggio (all'Olimpico con l'Irlanda, dalle 15.30, diretta testuale su questo sito) e di chiudere il primo turno con Francia-Scozia, in programma alle 18, il Sei Nazioni 2015 ha già visto porre una bella candidatura per la vittoria finale del torneo. E' l'Inghilterra a mettersi in piena luce, battendo in trasferta il Galles. Venerdì sera da ricordare, per i bianchi di Stuart Lancaster, capaci di lasciarsi alle spalle un avvio di gara difficile e di imporsi con un 21-16 perfino “stretto” rispetto alla mole di lavoro svolto e alle occasioni da meta create, soprattutto nella ripresa. Se due anni fa, all'ultimo turno, un clamoroso 30-3 per il Galles fu decisivo nell'attribuire il trofeo ai Dragoni, proprio ai danni degli inglesi, questa volta la musica è stata diversa: e sugli spalti del Millennium Stadium a risuonare è stato “Swing low, sweet chariot”, il canto per eccellenza dei sostenitori ospiti.

Partita giocata sulla forza da entrambe le squadre, ma risolta grazie a pennellate di classe. Nei primi 10 minuti il Galles si appropria di tutte le situazioni, segna subito un piazzato con Halfpenny e poi realizza la sua unica meta. Da una mischia a cinque metri dalla linea fatale, i rossi subiscono la spinta degli avversari, ma Toby Faletau, n. 8, raccoglie la palla e riesce ad aggirare una terza linea non troppo attenta: palla al mediano di mischia Rhys Webb sull'out destro, meta, trasformazione di Halfpenny, 10-0.

All'Inghilterra bastano poco più di cinque minuti per rimettersi in partita. La meta, allo sprint, è dell'ala Anthony Watson, atleta straordinario, ma l'assist al piede, un calcetto firmato Brown, può entrare nelle antologie. Ford stampa sul palo il tentativo di trasformazione, mentre Halfpenny non fallisce un penalty a un quarto d'ora dall'intervallo. Ma la mischia chiusa gallese è in sofferenza. Il primo tempo si chiude con tre punti per parte: prima Ford riporta l'Inghilterra a meno cinque con un piazzato, poi, sull'ultimo pallone disponibile, il mediano di apertura gallese Biggar trova il drop del parziale 16-8.

Saranno gli ultimi punti dei padroni di casa. La risalita bianca inizia al 4' della ripresa con la meta del centro Jonathan Joseph, autore di un pezzo di bravura tipo “uomo invisibile”: tre Dragoni elusi e irrisi, a cercare e trovare uno spazio che apparentemente non c'era. Capolavoro della classe, cui si aggiunge qualche deficit difensivo dei padroni di casa. Ford trasforma e, anche se poi sbaglia un penalty relativamente facile, l'Inghilterra è a meno uno. Ciò che più conta, monopolizza il pallone e impedisce ai gallesi di giocare. Il sorpasso arriva a metà ripresa, dopo che Haskell fallisce una possibilità di meta finendo a tutta velocità... contro un palo: c'è comunque un calcio piazzato di Ford, dopo un'infrazione che costringe Cuthbert ai 10 minuti di espulsione temporanea. Gli uomini della Rosa, sempre più arrembanti, avrebbero almeno due occasioni per segnare la terza meta e chiudere in anticipo la partita. Invece, si “accontentano” dell'ultimo calcio di Ford - da 45 metri, a due minuti dalla fine - per vincere 21-16.

LA PARTITA
Galles-Inghilterra 16-21 (primo tempo 16-8). Per il Galles: 1 meta (Webb), 1 drop (Biggar), 2 calci piazzati (Halfpenny), 1 trasformazione (Halfpenny). Per l'Inghilterra: 2 mete (Watson, Joseph), 3 calci piazzati (Ford), 1 trasformazione (Ford). Calci fermi: Halfpenny 3 su 4; Ford 4 su 6. Cartellino giallo a Cuthbert (Galles)

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