Un nuovo allenatore, il neozelandese Vern Cotter, e diversi giovani giocatori che si stanno definitivamente affermando. La Scozia si presenta così al Sei Nazioni 2015. Senza patemi, con la convinzione che deriva da buoni test match interni a novembre (vittorie contro Argentina e Tonga, sconfitta di misura contro una Nuova Zelanda che ha sofferto molto più del previsto) e con un bacino di atleti più profondo che in passato. Un esempio? Se all'apertura non potrà giocare l'infortunato Duncan Weir, giustiziere dell'Italia l'anno scorso, ecco il fresco talento di Finn Russell, regista di una linea arretrata ben plasmata dal tecnico dei trequarti Gregor Townsend e capace di offrire giocate spettacolari. In mischia, la prima linea può avere ancora qualcosa in meno rispetto agli altri reparti, cioè una seconda linea composta dai fratelli Jonny e Richie Gray e una terza in cui non mancano le alternative.
Gli scozzesi puntano a migliorare il quinto posto finale dello scorso anno e sono in grado di centrare l'obiettivo. L'8-15 subìto a Parigi nel match di apertura del torneo non muta le loro aspettative.
LA ROSA
Avanti: Hugh Blake, David Denton, Alasdair Dickinson, Ross Ford, Ben Toolis, Hamish Watson (Edinburgh); John Beattie, Richie Gray (Castre); Fraser Brown, Ryan Grant, Jonny Gray, Rob Harley, Euan Murray, Gordon Reid, Jon Welsh (Glasgow Warriors); Blair Cowan, Geoff Cross (London Irish); Jim Hamilton (Saracens); Alasdair Strokosch (Perpignan)
Trequarti: Mark Bennett, Alex Dunbar, Stuart Hogg, Peter Home, Sean Lamont, Sean Maitland, Henry Pyrgos, Finn Russell, Tommy Seymour (Glasgow Warriors); Dougie Fife, Sam Hidalgo-Clyne, Matt Scott, Greig Tonks, Tim Visser (Edinburgh), Greig Laidlaw (Gloucester, capitano)
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