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Varoufakis: «L’uscita della Grecia dall’euro non è…

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in corso l’eurogruppo

Varoufakis: «L’uscita della Grecia dall’euro non è sul tavolo»

«Ovviamente no»: l’uscita della Grecia dall’euro non è sul tavolo, ha affermato il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, rispondendo ad una domanda mentre giungeva all'Eurogruppo straordinario in corso a Bruxelles. «Sono fiducioso che avremo un dialogo costruttivo», ha aggiunto.

Nel giorno della riunione dell’Eurogruppo dedicata alla crisi greca, il governo ellenico si presenta ai blocchi di partenza di un fase negoziale serrata sul suo debito, promettendo di elaborare un nuovo piano di riforme assieme all’Ocse. Che tuttavia si baserà «sul mandato popolare e sul nostro programma politico - ha precisato durante una conferenza stampa congiunta assieme al segretario generale dell'Ocse Angel Gurria - e non su quello che era stato deciso in precedenza». Inoltre Atene sembra anche voler rilanciare la controversa richiesta di un taglio (haircut) al debito.

Varoufakis vola a Bruxelles
In queste ore Atene deve «scoprire le carte» e formalizzare una proposta agli altri paesi di Eurolandia, su come affrontare il nodo di un debito che ritiene «insostenibile». Il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis è a Bruxelles, all'Eurogruppo straordinario che ha preso il via intorno alle 15 e 30 che precede il vertice dei capi di Stato e di governo di giovedì e venerdì. Dato che un altro Eurogruppo è calendarizzato da tempo per lunedì 16, di fatto potrebbe aprirsi una fase di diversi giorni di trattative intense in vista di quell’appuntamento che si annuncia come decisivo. Fonti dell’esecutivo ellenico avevano fatto filtrare l’idea di elaborare un piano in 10 punti. Ma nei giorni scorsi era anche trapelato il «piano B» di Atene: chiedere finanziamenti a Cina, Usa e Russia.

Dijsselbloem: «Non mi aspetto un risultato oggi»
Appare comunque improbabile che l’Eurogruppo straordinario di oggi sulla Grecia termini con un accordo fra le parti. «Non mi aspetto un risultato oggi», ha detto Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo, entrando nella sede della riunione. «Questo - ha sottolineato - è l'inizio dei nostri colloqui e ci muoveremo passo dopo passo. Ascolteremo il piano del ministro delle Finanze della Grecia e poi inizieremo i negoziati» per «vedere quali sono le basi su cui continuare il nostro sostegno alla Grecia». Dijsselbloem si è augurato che «la Grecia continui lungo il percorso di riforme e mantenga i progressi realizzati».

Schaeuble: «Curiosi di vedere cosa farebbe Atene in caso di uscita»
Il commento del ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, è stato meno accomodante. «Non si tratta di tracciare delle linee rosse, ma esiste un programma e se la Grecia vuole, può trattare con le tre istituzioni, che vengono chiamate Troika, all’interno di questo programma. Ma se si esce da programma, siamo curiosi di sapere cosa la Grecia intende fare. O questo programma viene completato oppure non c’è nessun programma». «Oggi - ha continuato Schaeuble - ascolteremo la proposta del governo greco, ma non credo che arriveremo a un accordo». «Forse avviamo un processo, ma dipende da quello che ci viene proposto» ha concluso.

Moscovici: «Il posto della Grecia è nell’Eurozona»
La Commissione europea non ha un piano per la Grecia, ma rivendica il suo ruolo di «facilitatore» con l’obiettivo di arrivare a un compromesso per la sua permanenza nell’Euro. Lo ha sottolineato prima dell’inizio dell’Eurogruppo straordinario il commissario agli Affari economici e finanziari Pierre Moscovici. L’esecutivo, ha ribadito, «è impegnato a garantire che il posto della Grecia sia nell’Eurozona». L'incontro di oggi, ha aggiunto, sarà «l'occasione per il ministro delle Finanze greco di presentare le sue proposte, per l’avvio di un primo scambio di vedute formale». Ma, ha aggiunto, «per arrivare a un buon accordo serve tempo». Le istituzioni europee, ha aggiunto, «non possono non ascoltare le scelte degli elettori, che hanno chiesto un cambiamento: ma gli impegni presi dalla Grecia fanno parte di un programma che rappresenta la base su cui lavorare». Moscovici ha aggiunto che «serve tanta buona volontà da parte di tutti, spero che questa prima discussione di oggi sarà calma e costruttiva per conoscerci e cominciare a discutere, sulla base del pieno e completo rispetto degli impegni presi».

Lagarde (Fmi): con Varoufakis scambio di vedute «molto buono»
Intanto, il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde fa sapere di aver incontrato «per la prima volta» il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis oggi a Bruxelles, prima dell'inizio dell'Eurogruppo straordinario. «Abbiamo avuto un buon incontro - ha detto - un primo scambio di vedute molto buono. È l'inizio di un processo».

La trattativa a distanza
Il duro confronto a distanza dei giorni passati ha portato ad un altalenarsi di allarmismi e fiducia sui mercati, sulla possibilità di un compromesso. Oggi torna a farsi sentire l'allarmismo e la Borsa di Atene cede, dopo il balzo di quasi l’8 per cento di ieri. I rendimenti sui titoli di Stato ellenici a 10 anni tornano a salire, al 10,88 per cento.
Molto probabilmente ha non poco contribuito al riattizzare gli allarmismi, il fatto che il ministro delle finaze Yanis Varoufakis abbia deciso di rilanciare le richieste di taglio del debito poco prima di giungere all’Eurogruppo. Una pretesa su cui rischia il muro contro muro. «Se un debito non può essere pagato, allora serve un taglio (haircut) - ha detto in una intervista allo Stern -. Si può inventare ogni sorta di termine. Ma la questione decisiva è che il debito greco non può essere rimborsato nel futuro prossimo».

Il premier del Portogallo: «Grexit sarebbe un disastro»
Se la Grecia uscisse dall’euro sarebbe «un disastro». Atene smorzi i toni in modo da trovare un accordo sul nodo del debito. Il presidente portoghese Anibal Cavaco Silva prospetta scenari nefasti in caso di Grexit e invita il governo Tsipras a posizioni più concilianti. «Sono convinto che se la Grecia lasciasse la moneta unica sarebbe un totale disastro», ha detto intervenendo ad un incontro a Lisbona, secondo quanto riporta il sito del «Guardian». Il premier dell’altro grande “malato” della zona euro, il Portogallo, uscito da appena un anno dal piano di austerity della Troika, ha auspicato che Atene abbassi i toni nel confronto con i partner Ue sul futuro del piano di salvataggio. «Spero che la Grecia corregga la sua posizione in modo che si possa raggiungere un accordo», ha detto Silva.

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