La Grecia è pronta a cercare sostegno economico e finanziario altrove, se l'Unione Europea non dovesse venire incontro alle richieste di Atene, cedendo alle «rigidità» della Germania. L’avvertimento - nel giorno in cui il ministro degli Esteri greco Nikos Kotzias parte per un viaggio che lo porta non a caso prima a Berlino e poi a Mosca - arriva dal ministro della Difesa di Atene, Panos Kammenos.
«Quello che vogliamo è un accordo - dice in un’intervista alla tv greca il leader del partito conservatori «Greci indipendenti» -. Ma se non ci fosse un accordo, e noi speriamo che ci sia, e se vediamo che la Germania resta rigida e vuole far esplodere l’Europa, allora avremo l’obbligo di ricorrere al “piano B”. E “piano B” significa avere i finanziamenti da un’altra fonte». E quest’altra fonte, chiarisce Kammenos, «potrebbero essere gli Stati Uniti, la Russia, la Cina o altri Paesi».
Il viaggio a Mosca
Il ministro degli Esteri greco Nikos Kotzias sarà oggi in vista a Berlino e domani a Mosca per colloqui con i suoi omologhi, il tedesco Frank Walter Steinmeier e il russo Sergei Lavrov. Lo riferisce il sito Ekathimerini, ricordando i timori di alcuni paesi europei che Atene giochi la carta del riavvicinamento con il Cremlino nel pieno della crisi ucraina. Secondo fonti del ministero degli Esteri greco, citate da Ekathimerini, si tratta di timori ingiustificati, che vengono alimentati per premere su Atene nei negoziati con i suoi creditori. Oltre alla crisi ucraina, nell’agenda dei due incontri di Kotzias vi saranno i rapporti con la Turchia, la questione cipriota e la stabilità dei Balcani. Kotzias, riferiscono le fonti, si è già lamentato con l'Alto Rappresentante per la politica estera europea Federica Mogherini, chiedendo un'azione più incisiva contro le violazioni turche della zona esclusiva economica (Eez) marittima di Cipro.
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