Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha svelato lunedì in Parlamento ad Atene il nuovo piano che il governo Tsipras porterà all’Eurogruppo. Fonti governative hanno fornito al quotidiano Kathimerini un’anteprima della proposta prevista per il cruciale vertice di domani, piano che prevede il famoso programma ponte da collegarsi a un “new deal” con i creditori che dovrebbe entrare in vigore nel mese di settembre con le relative modifiche al mix di politica economica perseguita dai governi precedenti.
L’idea di «concedere 6 mesi alla Grecia è un errore», ha però obiettato il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble al G20 di Istanbul. Schaeuble ha sottolineato che «l'eurozona non ha mai imposto un programma» di salvataggio «ad Atene» e che «nessuno al di fuori dalla Grecia può essere ritenuto responsabile per i problemi greci».
Il premier della Grecia Alexis Tsipras ha chiesto comunquw di avere un nuovo colloquio con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, proponendo uno scambio telefonico, ed è probabile che questo avvenga oggi stesso. Lo ha riferito una portavoce della Commissione, secondo quanto riporta l’agezie di stampa Dow Jones.
La proposta del governo è articolata in quattro parti, secondo una fonte del ministero delle Finanze. Il primo punto prevede che il 30% del Memorandum, cioè il vecchio programma concordato con la troika, è da rottamare e verrebbe sostituito con 10 nuove riforme da applicare con la collaborazione dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il cui segretario generale, il messicano Angel Gurria è oggi ad Atene in arrivo dal G-20 di Istanbul. Il secondo punto abbassa l’obiettivo di avanzo primario della Grecia al 3% del Pil per quest’anno, con una riduzione all’ 1,49 per cento. In terzo luogo, le autorità greche vorrebbero ridurre il debito greco attraverso un piano di swap, che prevede la trasformazione dei prestiti in bond che possano essere ripagati solo se il Paese cresce e la creazione di bond perpetui, cioè la trasformazione dei bond detenuti dalla Bce in bond che pagano solo una cedola.
A questo proposito va segnalato che questa mattina Lazard incaricata dal governo greco di assisterlo sulle vicende sul debito, ha proposto la cancellazione di 100 miliardi di euro di debito della Grecia. La scelta permetterebbe al Paese di tagliare il fardello in linea con i target indicati dalle autorità internazionali nel piano di salvataggio. Lo ha affermato l’advisor per il debito di Atene, Matthieu Pigasse di Lazard, in una intervista radiofonica. Un rapporto debito/Pil del 120% nel 2020 è «un obiettivo che mi sembra ragionevole e che permette di portare la Grecia in un percorso sostenibile», ha detto Pigasse, secondo quanto riporta Bloomberg.
Ma torniamo al piano del governo greco. Come quarto punto, l’esecutivo Tsipras chiede di poter intervenire per affrontare la “crisi umanitaria” con interventi a sostegno della popolazione (aumento del salario minimo a 750 euro, concessione di elettricità e buoni pasto per le famiglie indigenti, aumento del limite fiscale di esenzione, ripristino della 13° mensilità per i pensionati minimi, sanità pubblica a tutti, ecc.) così come elencato nel programma di politica del governo, presentato dal primo ministro Alexis Tsipras nella notte di domenica sempre in Parlamento.
In Parlamento il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis ha detto ai deputati - ammorbidendo le radicali posizioni iniziali - che il governo non ha voluto «né stracciare il Memorandum né rispettarlo fedelmente». Insomma siamo in una via di mezzo con qualche apertura al realismo dei conti.
Per quanto riguarda le pressanti esigenze di finanziamento, le fonti del ministero hanno riferito che la Grecia vorrebbe incassare 1,9 miliardi di euro di profitti dai titoli greci detenuti dall’Eurosistema e cercherà di emettere buoni del Tesoro a sei mesi, circa 8 miliardi di euro sopra il limite di 15 miliardi di euro che la Grecia ha già superato. Le autorità elleniche chiedono anche di aumentare la soglia di liquidità di ultima istanza da parte della Banca centrale europea.
L’ultima tranche di prestiti da 7,2 miliardi di euro potrebbe anche essere sborsata dai creditori e incassata da Atene, se necessario, hanno detto le fonti, invertendo la precedente insistenza da parte del governo greco che riteneva di non voler altri prestiti e che aveva congelato ogni riferimento al Memorandum in atto.
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