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Dossier Rugby, sette cambi nell'Italia che va a sfidare l'Inghilterra

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Dossier | N. 68 articoliRugby / Speciale 6 Nazioni

Rugby, sette cambi nell'Italia che va a sfidare l'Inghilterra

Con un giorno di anticipo rispetto ai rituali, è già pronta l'Italia che va a giocarsi il secondo turno del Sei Nazioni. Appuntamento sabato a Twickenham contro una solidissima Inghilterra, l'unica squadra europea dalla quale gli Azzurri hanno sempre perso. Due infortuni seri (a Campagnaro e Zanni, entrambi fuori per il resto del torneo), alcuni giocatori tornati disponibili e una serie di valutazioni legate alla deludente prova di sabato scorso contro l'Irlanda, hanno indotto il ct Jacques Brunel a cambiare un bel po': 11 giocatori titolari all'Olimpico partiranno di nuovo dall'inzio, ma tre di loro cambieranno ruolo, ragion per cui i cambi, rispetto alla formazione della settimana scorsa, sono in tutto sette, con la sola mediana che è rimasta immutata: Gori n. 9 e Haimona all'aperutra.

Per il resto, in prima linea Alberto De Marchi viene preferito ad Aguero, mentre in seconda il ristabilito Bortolami prende il posto di Furno e si avvia a mantenere il suo record solitario di presenze in azzurro, toccando quota 111. In terza linea è Mauro Bergamasco, altro veterano, a prendere il posto dell'infortunato Zanni. Ancora più mutata appare in fondo la “cavalleria”, dove solo un giocatore, Leonardo Sarto, mantiene il suo ruolo, all'ala, affiancato dal rientrante Venditti. Per il resto, Masi avanza da estremo a primo centro, mentre Morisi scala una posizione (da primo a secondo centro) e McLean passa da ala a estremo.

La prima impressione è quella di una squadra più fisica ed esperta. In effetti, l'esperienza di Bortolami e Bergamasco in mischia è uno dei primi fattori citati da Brunel. Che, nella conferenza stampa appena terminata, ha spiegato in poche parole l'obiettivo da tenere presente: «Cerchiamo di mantenere lo spirito visto in difesa e di lavorare perché non si ripeta una situazione di perdita del controllo del pallone». «Non c'è stato un solo motiva alla base di questo problema - ha aggiunto -. Scontiamo tre touche perse, quattro passaggi in avanti, una mischia chiusa penalizzata, un paio di punizioni che potevamo evitare di concedere. Fatto sta che non abbiamo quasi mai messo in difficoltà gli irlandesi, eppure ne saremmo stati capaci, come si è visto in alcuni momenti».

Parlando dei trequarti, il ct prova ad affidarsi alle posizioni attualmente ricoperte dai giocatori nel loro club: da qui Masi primo centro come nei London Wasps e McLean estremo come nei Sale Sharks. Al centro era piaciuto anche Haimona in finale di partita, ma l'intenzione è quella di vederlo ancora all'opera come mediano di apertura. E chissà che il colosso Venditti non ripeta la prestazione eccellente di due anni fa, quando fu l'ultimo ad arrendersi in un 18-11 che tenne in apprensione il pubblico inglese fino all'80'. Oggi come oggi, quei sette piccoli punti di scarto sarebbero un grande segnale di ripresa.

L'Italia a Twickenham. McLean; Leonardo Sarto, Morisi, Masi, Venditti; Haimona, Gori; Parisse (cap.), Mauro Bergamasco, Minto; Bortolami, Biagi; Castrogiovanni, Ghiraldini, Alberto De Marchi. A disposizione: Manici, Aguero, Chistolini, Furno, Vunisa, Palazzani, Allan, Bisegni

La seconda giornata (ora italiana). Sabato 14 febbraio*: Inghilterra-Italia (15.30); Irlanda-Francia (18). Domenica 15 febbraio: Scozia-Galles (18)

Il primo turno. Galles-Inghilterra 16-21; Italia-Irlanda 3-26; Francia-Scozia 15-8. Classifica: Irlanda, Francia e Inghilterra 2 punti; Galles, Scozia e Italia 0.

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