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Dossier | N. 68 articoliRugby / Speciale 6 Nazioni

Rugby, contro l’Italia conferma integrale per la giovane squadra inglese

Se dovessimo metterla sul piano dell'esperienza, testimoniata da età e presenze in Nazionale, sabato a Londra l'Italia sarebbe addirittura favorita. In realtà, sappiamo bene che le cose non stanno assolutamente così. Perché l'Inghilterra che il ct Stuart Lancaster ha confermato in toto (stesso XV titolare e stessa panchina) è diverse spanne al di sopra degli Azzurri, si giocherà probabilmente la vittoria nel Sei Nazioni con l'Irlanda (appuntamento a Dublino il 1° marzo) e viaggia verso una Coppa del Mondo che, da squadra ospitante, farà di tutto per vincere, senza che questa speranza sembri pura presunzione.

Eccoli, dunque, gli inglesi. Nel XV titolare l'età media è di 26 anni e 7 mesi e i “caps” sono in tutto 373 (con una media di 25 presenze a testa, dalle 5 dell'ala Anthony Watson e del seconda linea George Kruis fino alle 64 dell'irascibile tallonatore Dylan Hartley), mentre tra gli otto rincalzi il totale è di 170 (21 a testa), con 28 anni e 9 mesi di età media. L'Italia di partenza ha 29 anni e 2 mesi di età media e vanta numeri doppi quanto ai test match giocati (778, vale a dire 52 di media, con i “centenari” della mischia Bortolami, 110 partite, Parisse, 109, Castrogiovanni, 108, e Mauro Bergamasco, 100, mentre Biagi e Haimona sono all'estremo opposto a quota 4). Per la panchina i rapporti si invertono: gli Azzurri hanno meno “caps” (85, cioè 11 a testa, con Bisegni che deve ancora esordire) e sono più giovani, visto che la loro età media arriva a 25 anni e sette mesi.

Che cosa vuol dire? Che in Inghilterra c'è più ricambio e, probabilmente, più fiducia nei giovani, e l'esperienza serve magari di più a partita iniziata, quando si può entrare con un compito specifico, anche alla luce di come si sta evolvendo la partita. Così, tra i 46 uomini coinvolti nel match di Twickenham di sabato, i padroni di casa mandano in campo il più giovane di tutti (l'ala Anthony Watson, 21 anni non ancora compiuti) e in panchina mettono addirittura il più anziano dell'intero torneo (il terza linea Nick Easter, che ad agosto toccherà i 37 anni).

E poi, alla fine, l'età conta relativamente. Per gli anglosassoni, “if you're good enough you're young enough”, e viceversa. Insomma, finché giochi bene, sei abbastanza giovane per meritarti una maglia. E se, sempre per il livello internazionale, giochi “già” bene, sei abbastanza adulto per essere scelto. È il campo a decidere. E sul campo, sabato scorso a Cardiff contro il Galles, è stato un ventitreenne a fare l'exploit del primo turno: possiamo stare a vedere e rivedere la meta segnata dal centro Jonathan Joseph, sfuggito su una mattonella a tre avversari, e continueremo a chiederci come ha fatto.

Le formazioni di sabato
(15.30 ora italiana, diretta Tv su DMAX)
Inghilterra: Brown; Watson, Joseph, Burrell, May; Ford, B. Youngs; B. Vunipola, Robshaw (cap.), Haskell; Kruis, Attwood; Cole, Hartley, Marler. A disposizione: T. Youngs, M. Vunipola, Brookes, Easter, Croft, Wigglesworth, Cipriani, Twelvetrees

Italia: McLean; Leonardo Sarto, Morisi, Masi, Venditti; Haimona, Gori; Parisse (cap.), Mauro Bergamasco, Minto; Bortolami, Biagi; Castrogiovanni, Ghiraldini, Alberto De Marchi. A disposizione: Manici, Aguero, Chistolini, Furno, Vunisa, Palazzani, Allan, Bisegni

La seconda giornata (ora italiana). Sabato 14 febbraio: Inghilterra-Italia (15.30); Irlanda-Francia (18). Domenica 15 febbraio: Scozia-Galles (18)

Il primo turno. Galles-Inghilterra 16-21; Italia-Irlanda 3-26; Francia-Scozia 15-8. Classifica: Irlanda, Francia e Inghilterra 2 punti; Galles, Scozia e Italia 0

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