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Dossier | N. 68 articoliRugby / Speciale 6 Nazioni

Rugby, l’Inghilterra stravince ma per l’Italia non è una disfatta

Twickenham è ancora fatale per gli Azzurri. L'Italia si è dovuta inchinare davanti all'Inghilterra e agli 82.061 spettatori che hanno riempito le gradinate del tempio del rugby. Gli uomini di Stuart Lancaster hanno dimostrato, questo pomeriggio nello stadio di casa, di essere più forti, senza ombra di dubbio. Il risultato finale di 47 a 17 in loro favore riassume perfettamente il valore delle squadre in campo, nel primo incontro della seconda giornata del Sei Nazioni 2015. L'Italia non aveva mai segnato tre mete ai maestri inglesi, tuttavia, ne ha prese sei, un paio con troppa facilità, e ha pagato il fatto che il mediano di apertura titolare scelto da Jacques Brunel, Kelly Haimona, ha sbagliato quattro calci sui quattro avuti a disposizione (due piazzati e due trasformazioni).

La differenza punti è più pesante rispetto a quella di una settimana fa allo Stadio Olimpico di Roma, quando gli Azzurri hanno perso per 26 a 3 con l'Irlanda, eppure l'Italia di oggi è stata diversa da quella piegata dagli irlandesi. Complici gli inglesi, che sono entrati in campo con la testa altrove, il XV capitanato da Sergio Parisse è riuscito ad andare in meta quando ancora non era passato il quarto minuto, proprio con il numero 8 azzurro e dello Stade Francais. E ci sono voluti altri 20 minuti prima che i padroni di casa riuscissero a guadagnare il vantaggio. Dopo un calcio piazzato di George Ford al 20' (3-5), è servita la meta di Billy Vunipola al 23' per il sorpasso (8-5). Una meta che ha lasciato un po' di amaro in bocca. L'intervento del Tmo non è riuscito a chiarire al 100% l'azione e la sensazione, a detta anche di Parisse, è stata che Edoardo Gori avesse bloccato Vanipola, impedendogli di schiacciare il pallone sull'erba. Forse in quel momento restare in svantaggio avrebbe potuto pesare sull'Inghilterra e permettere un diverso svolgimento della partita.

La storia però, anche nello sport, non si fa con i “se” e i “ma”. E lo stesso vale per i punti non realizzati da Haimona quando ha avuto l'occasione di calciare. Ad ogni modo, va detto che i compiti fatti in settimana sono serviti all'Italia: il possesso è tornato a livelli normali, alla fine dell'incontro le statistiche parlano di un 47% per l'Inghilterra e un 53% per l'Italia e anche i placcaggi indicano che la squadra non si è solo difesa, anzi: 162 per gli inglesi contro i 111 degli ospiti. I numeri, come la scorsa settimana, purtroppo, non bastano a raccontare quanto visto in campo. Al 27' la seconda meta degli inglesi, realizzata da Jonathan Joseph (alla fine man of the match) e trasformata da Ford, porta il punteggio sul 15 a 5, risultato che resterà fermo sul tabellone fino alla fine del primo tempo. Si è creata una condizione di sostanziale equilibrio, con qualche errore da entrambe le parti. Alla ripresa l'Inghilterra va subito all'attacco, con Vunipula che dimostra di essere pericoloso quando parte in velocità: va fermato prima che riesca ad accelerare. Per fortuna anche gli inglesi non sono perfetti, mentre sono fortunati, e l'Italia riesce a costruire delle buone azioni. Dopo l'allungo di Ford al 45', Luca Morisi realizza una meta al 49', accorciando la distanza (18-10). È a questo punto però che i padroni di casa ingranano una marcia superiore e a forza di mete e calci, prima di Ford, poi di Danny Cipriani (che segna una meta a un minuto dall'ingresso in campo), si portano sul 47 a 10. Quando Nick Easter schiaccia l'ovale per la sesta volta oltre la linea di meta italiana è il 68' e la partita praticamente chiusa. Brunel sostituisce la mediana, sfruttando praticamente tutti i cambi, e manda in campo Tommaso Allan e Guglielmo Palazzani al posto di Haimona e Gori. Gli Azzurri ritrovano un po' di vigore e la forza di tornare ad attaccare. I tentativi di andare oltre la linea dei 22 inglese vengono premiati e Luca Morisi segna la sua seconda meta. Allan riesce dove il 10 titolare aveva fallito e trasforma per il 47 a 17 finale. La terza meta è da incorniciare e mettere in bacheca, peccato che il destino dell'incontro fosse già segnato e che anche oggi tocchi raccontare di una sconfitta.

LA PARTITA
Inghilterra-Italia 47-17 (primo tempo 15-5). Inghilterra: 6 mete (2 Joseph, Vunipola, Youngs, Cipriani, Easter), 3 calci piazzati (Ford), 4 trasformazioni (3 Ford, 1 Cipriani). Italia: 3 mete (2 Morisi, Parisse), 1 trasformazione (Allan). Calci fermi: Ford 6 su 7, Cipriani 1 su 2, Haimona zero su 4, Allan 1 su 1.

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