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Dossier Trionfo azzurro: sorpasso al fotofinish, Scozia battuta

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Dossier | N. 68 articoliRugby / Speciale 6 Nazioni

Trionfo azzurro: sorpasso al fotofinish, Scozia battuta

EDIMBURGO - Sotto la pioggia battente, in uno stadio che si sta vuotando, restano solo i fan italiani. Aspettano gli Azzurri, che fanno il giro d'onore, vanno ad abbracciare i tifosi, gli amici, le fidanzate. Sono passati otto anni dall'ultima, e unica, vittoria dell'Italia in una trasferta del Sei Nazioni: ora come allora, contro la Scozia. Ma nel 2007 ci trovammo in vantaggio 21-0 e restammo in testa fino al termine (37-17), stavolta invece abbia inseguito per tutta la partita e abbiamo fatto il sorpasso all'ultimo istante. Ventidue a 19, tre mete a una. Quasi quasi, ancora più bello.

Ad ogni modo, un successo meritato, frutto della tenuta fisica, della voglia di mettersi sempre in gioco, della difesa e di una mischia che ha saputo imporre piano piano la sua supremazia, fino ad assediare la squadra avversaria nell'ultimo quarto d'ora. Quindici minuti di pressione, che sembravano, però, non portare a frutti concreti. E invece l'ennesima spinta è stata vincente, il muro degli scozzesi - in insolita maglia rossa - è definitivamente crollato e l'Italia ha cominciato a fare festa. Una festa che continuerà nella serata e nella nottata di Edimburgo, c'è da scommetterci. Felicità vera, ancora più intensa per i due esordienti Bacchin e Visentin, che si sono battuti fino all'ultimo come i grandi.

E dire che peggio di così la partita non sarebbe potuta cominciare. Passano 20 secondi e, per un ingresso laterale di Minto, Laidlaw mette fra i pali i primi tre punti. Arriviamo all'ottavo e Haimona “telefona” un passaggio a un compagno: Bennett ringrazia, intercetta e va in meta ai mezzo ai pali. L'ovvia trasformazione di Laidlaw significa 10-0. Doveva essere un avvio molto intenso, quello della Scozia, che non ha smentito le attese. Ma alla prima occasione offensiva, al 10', l'Italia vince la sua rimessa laterale e mette in funzione un “carrettino” che si arresta solo con il tocco in meta di Furno. Haimona sbaglia la trasformazione, seguono un botta e risposta tra Laidlaw e l'apertura azzurra. Poi è ancora lo scozzese a centrare i pali.

Gli scozzesi mostrano ancora brillantezza con i trequarti, ma sono frenati da una buona organizzazione difensiva. Dopo un paio di minuti di attacchi da tutte le parti, i padroni di casa non riescono a raccogliere punti. E' forse questo uno degli snodi fondamentali del match, anche perché al 35' l'Italia va in meta, con la sorte che si diverte: che sfortuna, il palo di Haimona, ma invece il rimbalzo è favorevole, si può puntare la meta e Venditti lo fa con successo e bravura, come conferma la prova televisiva. Haimona, che si infortunerà a inizio ripresa, trasforma, l'Italia finisce il primo tempo a meno uno (16-15) e con l'incitamento convinto del suo pubblico, una fettina di 2-3mila spettatori sugli oltre 62mila di Murrayfield. La ripresa è una battaglia sterile fino a un quarto d'ora dalla fine. Ma anche in questo periodo Parisse e compagni gettano semi importanti. La Scozia non è all'altezza della squadra che ha perso di misura da Francia e Galles, ma può sempre essere pericolosa. L'Italia, se si può dire, la lavora ai fianchi, ma c'è un momento in cui potrebbe crollare. Dopo che al 12' Allan, sostituto di Haimona, sbaglia un calcio facile, l'ennesima fase equilibrata è interrotta da cinque minuti di fuoco dei padroni di casa, che prima vanificano un'azione da meta per un passaggio in avanti di Lamont a Hogg e poi, al termine di un'azione infinita, ottengono tre punti con il solito Laidlaw, che chiuderà senza errori al piede.

Ma gli ultimi dieci minuti sono tutti degli Azzurri. Sempre in avanti, a chiudere gli avversari, a spingerli indietro. Punizioni calciate in touche o “convertite” in mischie per tenere sotto pressione una Scozia stremata, mentre la prima linea di rincalzo Cittadini-Manici-De Marchi produce il massimo sforzo con energie fresche. “Italia-Italia” risuona sempre più spesso, ma a tre minuti dal termine un calcio di punizione per la Scozia sembra rendere tutto inutile. Invece, il calcio di liberazione non va fuori, McLean (cognome scozzese, ma maglia azzurra, votato migliore in campo) raccoglie e imposta un nuovo attacco. Un altro penalty per noi, l’espulsione temporanea di Toolis, un'altra serie di spinte con gli Highlanders davvero al lumicino. Fanno crollare volontariamente un raggruppamento che stava raggiungendo la meta; l'arbitro, l'irlandese Clancy, corre verso il centro dei pali. Meta tecnica e sorpasso, 20-19, trasformazione di Allan e fischio finale, 22-19.
Se una partita è equilibrata, il rugby si trasforma anche in un gioco di pazienza. E stavolta, a fronte di un po' di presunzione scozzese, gli italiani sono stati non solo bravi e coraggiosi, ma anche pazienti. Fino a ottenere un premio che li (e ci) ripaga di un bel po' di amarezze.

LA PARTITA
Scozia-Italia 19-22 (primo tempo 16-15). Per la Scozia: 1 meta (Bennett), 4 calci piazzati (Laidlaw), 1 trasformazione (Laidlaw). Per l'Italia: 3 mete (Furno, Venditti, tecnica), 1 calcio piazzato (Haimona), 2 trasformazioni (Haimona, Allan). Calci fermi: Laidlaw 5 su 5; Haimona 2 su 4, Allan 1 su 2. Cartellini gialli per Toolis e Watson.

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