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Dossier Parola d'ordine: spingere ancora di più sull'acceleratore

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Dossier | N. 68 articoliRugby / Speciale 6 Nazioni

Parola d'ordine: spingere ancora di più sull'acceleratore

Riunioni tecniche, allenamenti in campo, palestra. Le prime giornate di preparazione della terza sfida del Sei Nazioni contro la Francia seguono un programma ormai collaudato da tempo. Giocando di domenica abbiamo potuto iniziare la settimana con allenamenti tecnici: non hanno richiesto un grande impegno fisico, ma ci sono serviti per sistemare e perfezionare alcune importanti fasi di gioco che non sono andate nel migliore dei modi nel match di Edimburgo.

L'intensità è poi aumentata in maniera graduale nelle giornate successive e la squadra si è dimostrata molto concentrata e focalizzata per la prossima sfida. Questo è lo sport di alto livello, questo è l'unico modo per costruire una mentalità e un gruppo vincente: porsi degli obiettivi e fare di tutto per raggiungerli a prescindere dalla situazione e a prescindere dai risultati ottenuti. Anzi, la maggiore fiducia conquistata in Scozia ci deve servire per spingere ancora di più il piede sull'acceleratore. Appena concluso un lavoro, devi immediatamente riassestare le energie fisiche e mentali per ripartire al cento per cento e raggiungere il prossimo target. Questo è l'atteggiamento che si percepisce in questi giorni e che dobbiamo mantenere per tutta la settimana. E, non nascondiamoci, con la Francia c'è la classica sfida nella sfida, sono quelle partite che hanno un valore aggiunto per quanto possibile, visto che stiamo sempre parlando di un Sei Nazioni.

I francesi sono una squadra molto pericolosa con individualità e capacità tecniche invidiabili in tutto il mondo. Ogni partita contro i cugini transalpini viene vissuta in maniera particolare e quest'anno abbiamo la possibilità di sfidarli in casa nostra, in un Olimpico gremito e soprattutto carico di energia dei nostri tifosi.

La Francia si presenta a questo incontro con due sconfitte e una vittoria alle spalle, ma sappiamo bene che tutto ciò conta poco. Siamo consapevoli che le partite non si vincono o perdono sulla carta o con le dichiarazioni settimanali. Per questo, non vogliamo distrarci ma rimanere focalizzati per costruire la nostra partita.

Fisicamente domenica sarà una battaglia, mentalmente non ne parliamo. Ricordiamoci le emozioni vissute in Scozia e ricordiamoci del lavoro fatto per guadagnarcele. Il vero motore di una squadra è l'esigenza di portare a termine un'iniziativa comune, il cui valore supera i confini degli interessi di ognuno di noi. La forza del gruppo è la nostra arma in più, lo è stata in passato e dovrà esserlo anche oggi. Il più forte vincerà, perché il rugby giocato sulla carta non esiste.

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