
«Non ho fatto nessun gesto sbagliato o irresponsabile. Se fosse dimostrato il contrario ne prenderò atto e mi dimetterò». A Milano a margine dell’apertura di Made Expo 2015, inaugurata questa mattina, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi respinge ogni accusa o sospetto di un suo coinvolgimento nell'inchiesta sulle Grandi Opere. «Io chiederei scusa, innanzitutto alla mia famiglia, ai miei amici e agli italiani» se l’inchiesta accertasse «un qualsiasi gesto sbagliato e irresponsabile» da parte mia. L’intenzione, ha poi annunciato da una folla di giornalisti e cameraman, «è quella di andare in Parlamento e riferire sulle scelte del ministero». Intanto cresce il pressing dell’opposizione.
«Mai fatto pressioni per far assumere mio figlio»
Contestato da alcune persone del pubblico e da alcuni espositori della rassegna appena inaugurata nei padiglioni di Rho-Pero della Fiera Milano, il ministro ha poi accennato alle regalie di cui avrebbe beneficiato il figlio Luca da parte di alcuni degli indagati agli arresti. «Non avrei mai accettato un orologio - ha detto Lupi - e non mi serve». Il ministro ha poi escluso un suo interesssamento diretto per farlo assumere in una società di ingegneria: «Non ho mai fatto pressioni per chiedere l'assunzione di mio figlio e quindi non ci potrà mai essere alcuna intercettazione su questo». Anche perché - ha aggiunto - «mio figlio non ne aveva bisogno».
«Renzi non mi ha chiesto nessun gesto spontaneo»
Lupi ha poi smentito le voci secondo cui Renzi, nelle ultime ore, sarebbe andato in pressing sul ministro per indurlo alle dimissioni. «Non mi ha chiesto nessun gesto spontaneo», ha detto Lupi. «Io credo - ha proseguito - che da quando sono uscite le carte dell’inchiesta e dagli arresti di lunedì ognuno di noi debba fare delle riflessioni rispetto al lavoro forte e importante che ha fatto».
Alfano: Lupi mai indagato, nessuna questione giudiziaria aperta
In difesa di Lupi si è schierato oggi anche il ministro dell’Interno e leader di Ncd, Angelino Alfano: è «persona perbene e onesta» e «non ha pensato alle dimissioni». «Noi e lui», ha spiegato Alfano, «riteniamo corretto non perdere tempo e accelerare i tempi della sua informativa in Parlamento. Lupi è prontissimo ad affrontarla». Parlando con i cronisti a palazzo Madama Alfano ha poi ricordato che «nessun magistrato» abbia finora indagato Lupi «nonostante abbiano indagato decine e decine di persone». «Non essendoci una questione giudiziaria, ma visto che alcuni pongono la questione politica», ha poi sottolineato, «sono convinto che sia giusto accelerare i tempi dell’informativa in Parlamento del ministro, il quale è prontissimo a riferire e a informare il Parlamento della sostanza di questa vicenda» dando «tutti i dettagli che per altro ha già pubblicamente fornito».
Cioffi (M5S): su caso grave silenzio di Renzi. Grillo: è una tonnara
In attesa dell’informativa, crescono intanto le polemiche e i distinguo delle forze politiche sull’ultimo scandalo legato alle Grandi Opere. Attacca il premier Andrea Cioffi, capogruppo M5s, intervenendo in aula di palazzo Madama: «Ci sono le parole pronunciate dall’ectoplasma Renzi su Cancellieri, De Girolamo e Alfano ma su Lupi il silenzio, forse è il “potere di comunione e fatturazione”». Grillo, sul suo blog, ricorda lo slogan M5S per le Politiche del 2013 («Apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno») : «Beh, ci siamo sbagliati, non era una sola scatola di tonno, ma un’intera tonnara, una collezione di scatole di tonno, una intera matrioska di scatole di tonno scadute dove, dopo averne aperta una, ce n’era sempre un’altra». E conclude definendo il M5S «l’unica opposizione presente in questo Paese da decenni».
Pd cauto, Ermini: problema di opportunità. Lotti: governo saldissimo
Nelle fila del governo, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti si è detto «non in grado di esprimere né commenti né consigli», perché « in queste vicende le persone valutano la loro situazione e prendono la loro decisione». Cauto anche il responsabile Giustizia della segreteria Pd, Davide Ermini, che ha definito il caso Lupi «non un problema giudiziario ma un problema di opportunità sul quale deve decidere direttamente il ministro ed eventualmente il Parlamento, se ci sarà una mozione di sfiducia». «Regge, è saldissimo il governo», si limita invece a dire il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulla tenuta del governo.
Squinzi: momento favorevole, il governo porti in fondo le riforme
Nel suo intervento all’inaugurazione di Made Expo, Lupi ha parlato dei primi accenni di ripresa, di cui «le fiere sono il primo sentore». «La parità euro-dollaro - ha aggiunto - ci favorisce nelle esportazioni, ma è positivo anche per la ripresa del mercati interno. Ora noi dobbiamo cogliere tutti insieme questa sfida e poi in questo siete sempre all'avanguardia, ha aggiunto rivolgendosi agli operatori dell'edilizia - in prima fila per la ripresa puntando sulla nostra prima risorsa che è la qualità anche nell'edilizia. Da parte sua, il presidente di Confindustria Squinzi ha rilevato che «si colgono piccoli segnali di ripresa e questa è emblematica di un legame preciso tra Made Expo e l’esposizione universale, un ponte importantissimo in un momento di congiuntura internazionale favorevole. Certo non possiamo fermarci, l’azione del Governo deve portare più in fondo le riforme e da parte nostra occorrono investimenti in ricerca e innovazione. Dobbiamo realizzare una crescita vicina al 2% - ha concluso Squinzi - per tenere in equilibrio i nostri conti».
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