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Dossier Agli Azzurri manca la tenuta mentale, Castrogiovanni chiede lo psicologo

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Dossier | N. 68 articoliRugby / Speciale 6 Nazioni

Agli Azzurri manca la tenuta mentale, Castrogiovanni chiede lo psicologo

I 61 punti incassati dal Galles si sono visti tutti sui volti degli Azzurri a fine partita e Sei Nazioni. Musi lunghi e occhi scuri all'uscita dallo spogliatoio ieri pomeriggio sono stati il riflesso del deludente spettacolo dato in campo. Quaranta minuti giocati alla pari con i Dragoni non sono serviti a nulla e la ripresa si è rivelata quel disastro che ha portato al risultato finale (61 a 20 in favore degli ospiti). È stato però difficile per tutti analizzare a caldo la situazione.

Come il ct Jacques Brunel, anche i giocatori hanno chiesto tempo per capire, esaminare, dare una risposta ai tanti interrogativi che le performance dell'Italrugby costringono a farsi. “Facciamo un errore e poi non sappiamo reagire e rientrare in partita. È successo per tutto il Sei Nazioni, ci serve uno psicologo”, sono state le prime parole del pilone Martin Castrogiovanni. “Io mi vergogno, non possiamo prendere 60 punti in casa così”, ha aggiunto sempre più sconsolato, ammettendo che pur avendo “giocato abbastanza bene nel primo tempo, così non va”. Cosa non va però Castrogiovanni non ha saputo dirlo: “Siamo ancora troppo vicini alla partita, forse tra un mese avremo le idee più chiare dopo averci pensato e parlato bene tra di noi”. Una cosa però è certa e il pilone si è sentito di dirla chiaramente: “Non possiamo accettare queste figure di merda”.

La questione “psicologo” non è nuova, è già da qualche anno che per gli Azzurri si parla di mancanza di tenuta mentale e di incapacità di reagire agli errori e alle situazioni difficili. Mai prima di ieri, però, gli stessi giocatori erano arrivati ad ammettere in maniera così evidente che a livello mentale ci sono delle carenze. “Dobbiamo fare un salto mentale importante”, ha dichiarato Leonardo Ghiraldini, investito del ruolo di capitano al posto dell'infortunato Sergio Parisse. “Nelle ultime partite quando abbiamo fatto un primo errore e poi un secondo abbiamo perso il controllo e a questi livelli non va bene”, ha aggiunto il tallonatore, ricordando che contro il Galles “abbiamo fatto 40 minuti di buon livello ma 40 minuti non bastano. Dobbiamo avere costanza mentale per tutta la partita. Poi gli errori ci stanno ma la reazione non è stata adeguata”. Per chi ancora avesse qualche dubbio, Ghiraldini ha ribadito: “Dobbiamo migliorare dal punto di vista mentale”. Per l'estremo Luke McLean, di problemi ce ne sono stati anche altri. “Fisicamente e tecnicamente non riuscivamo a stare loro dietro”, ha affermato lasciando lo Stadio Olimpico, sottolineando che “se a queste squadre dai il 60% del possesso ti mettono in difficoltà e così non si vince”. Nel proseguire la sua analisi il giocatore cresciuto in Australia, ha continuato dicendo che “come la settimana scorsa (contro la Francia, ndr) non tenevamo più la palla” e “giocando così ti trovi sempre in difficoltà”, insinuando il dubbio che “bisogna capire se il problema è mentale o tecnico”.

Il problema mentale ormai si può dire con certezza che ci sia, forse resta da analizzare la questione tecnica. Se per McLean “dobbiamo trovare una soluzione prima del mondiale” e in vista dell'appuntamento del prossimo settembre in Inghilterra “migliorare tutti gli aspetti del gioco”, c'è chi come Mauro Bergamasco, arrivato a 16 anni di Sei Nazioni segnando un record, non ha voluto mettere in discussione il ct Jacques Brunel: “In campo ci andiamo noi”, ha risposto a chi gli chiedeva se sia necessario intervenire sulla panchina per cambiare la situazione dell'Italia. Intanto Brunel ha detto che non spetta a lui decidere di lasciare e il presidente federale Alfredo Gavazzi ha difeso l'allenatore, pur non avendolo scelto lui ma ereditato dalla precedente gestione. Magari non resta davvero che affidarsi a uno psicologo, uno bravo.

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