Quindicesima nel ranking mondiale, con la bellezza di sei nazioni europee davanti. Non solo le rivali tradizionali ma addirittura anche la Georgia (non certo una corazzata) sorpassa il vascello azzurro. Il Sei Nazioni 2015 ci ha regalato un bel raggio di sole a Edimburgo, evitandoci il cucchiaio di legno, e a livello di mete segnate (otto) siamo incongruamente alla pari con l'Irlanda vincitrice del torneo (ma i Verdi ne hanno subite tre e noi 19…) . Detto questo, resta ben poco da salvare.
Non è possibile che a livello fisico i professionisti a 360 gradi italiani siano in grado di reggere quasi sempre per una quantità di minuti inferiore agli 80 canonici, sabato addirittura per un solo tempo. L'adesione di due franchigie italiane al Pro 12 ex “celtico” sarebbe dovuta servire ad abituare i nostri a giocare su ritmi più alti, ma - a parte il fatto che molti azzurri sono tornati a giocare all'estero – se questi sono i risultati tanto varrebbe riconcentrarsi - anche a livello economico - su un campionato nazionale. Se il problema è psicologico, come più di un giocatore ha sostenuto dopo l'ultima disfatta interna con il Galles, non si sa se rallegrarsi o essere ancora più preoccupati. Fatto sta che una metamorfosi come quella di sabato tra primo e secondo tempo non trova facili spiegazioni. E intanto si avvicina la Coppa del Mondo, con un ct che sembra sempre meno convinto, una carenza cronica nel ruolo di mediano di apertura e nel settore calci, una mischia che va a corrente alternata e trequarti che restano di un livello inferiore a quello delle altre squadre.
Il cucchiaio di legno non ci è toccato perché abbiamo vinto meritatamente in Scozia. Ma in prospettiva futura viene da dire che gli Highlanders possono stare un po' più tranquilli di noi: intanto hanno perso due partite di tre punti e una di sette, cosa che li porta ad avere una differenza punti di meno 55 rispetto al nostro meno 120, e poi hanno mostrato più di una volta buone qualità di gioco.
Anche il ranking premia l'Irlanda, consolidandola al terzo posto mondiale dopo All Blacks e Sudafrica, ma l'Inghilterra, il Galles e la stessa Francia balorda di questi tempi non sono lontanissime. Noi invece finiamo al 15° posto. La Georgia continua a vincere nel cosiddetto Sei Nazioni B e ci supera. Onore alla squadra caucasica, che da tempo dovrebbe avere diritto a confrontarsi – nei test match di giugno e di novembre – con le squadre migliori del mondo. E invece no, ecco una doppia ingiustizia: l'Italia gioca sempre con il lotto delle migliori e - visto il momento imbarazzante - retrocede nel ranking, la Georgia vive sulla sua pelle una sorta di apartheid ovale, ma questo paradossalmente le consente di vincere tutte (o quasi) le partite che il calendario internazionale le riserva contro squadre di terza fascia. La logica abita da un'altra parte.
IL SEI NAZIONI 2015
Risultati
Prima giornata: Galles-Inghilterra 16-21; Italia-Irlanda 3-26; Francia-Scozia 15-8
Seconda giornata: Inghilterra-Italia 47-17; Irlanda-Francia 18-11; Scozia-Galles 23-26
Terza giornata: Scozia-Italia 19-22; Francia-Galles 13-20; Irlanda-Inghilterra 19-9
Quarta giornata: Galles-Irlanda 23-16; Inghilterra-Scozia 25-13; Italia-Francia 0-29 Quinta giornata: Italia-Galles 20-61; Scozia-Irlanda 10-40; Inghilterra-Francia 55-35
Classifica finale
1. Irlanda 8 punti (differenza punti +63); 2. Inghilterra 8 punti (+57); 3. Galles 8 punti (+53); 4. Francia 4 (+2); 5. Italia (-120); 6. Scozia 0 (-55)
I migliori marcatori
Ford (Inghilterra) 75 punti; Halfpenny (Galles) 60; Sexton (Irlanda) 58; Laidlaw (Scozia) 41; Lopez (Francia) 35; Biggar (Galles) 26;
I metamen
Joseph (Inghilterra) 4 mete; North e Webb (Galles), Nowell e Ben Youngs (Inghilterra) 3; Bennet (Scozia), Ford, Billy Vunipola e Watson (Inghilterra), Morisi e Venditti (Italia), O' Brien (Irl
Il ranking mondiale
1. Nuova Zelanda; 2. Sudafrica, 3. Irlanda; 4. Inghilterra; 5. Galles; 6. Australia; 7. Francia; 8. Argentina; 9. Samoa; 10. Scozia; 11. Giappone; 12. Figi; 13 Tonga; 14. Georgia; 15. Italia; 16. Usa; 17. Canada; 18. Romania; 19. Russia; 20. Uruguay
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