Lifestyle

Dossier Le dieci mete al top e il placcaggio che ha deciso il Sei Nazioni

  • Abbonati
  • Accedi
Dossier | N. 68 articoliRugby / Speciale 6 Nazioni

Le dieci mete al top e il placcaggio che ha deciso il Sei Nazioni

Un flusso di immagini e di emozioni, decine e decine di episodi da ricordare. Ogni torneo delle Sei Nazioni si lascia dietro una storia e tante storie, mete indimenticabili (o quasi, insomma, ne riparliamo tra 10-15 anni…) in partite non necessariamente eccelse e, al contrario, partite straordinarie per ritmo, tecnica, intensità, che però non “contengono” una segnatura imperdibile. E' successo, quest'anno, con Galles-Irlanda, di gran lunga il match migliore della competizione, e l'unico che i Verdi vincitori del torneo hanno perso.

Poi, naturalmente, ci si mette il cuore e una segnatura può essere magnifica anche al di là della pura valutazione estetica, soprattutto per il significato che assume. Nell'elenco cronologico - del tutto soggettivo e ovviamente criticabilissimo - delle 10 mete da salvare è facile individuarne una che per noi italiani mantiene un'importanza particolare al di là della fattura, comunque pregevole.

Infine, così come nel calcio ci sono parate che equivalgono a una rete, nel rugby ci sono placcaggi che equivalgono a una meta. Era giusto citare almeno uno di questi exploit difensivi, e allora la scelta - in questo caso - è parsa davvero obbligata.

Galles-Inghilterra: la “prima” di Webb
Prima partita del Sei Nazioni 2015 e prima meta del torneo. A firmarla il mediano di mischia Rhys Webb. Sembra una di quelle azioni da schema preparate in allenamento. Mischia per il Galles nei 22 inglesi. Webb introduce l'ovale e poi si posiziona alle spalle del suo numero 8. Proprio Toby Faletau esce dalla mischia palla in mano, si allarga e guadagna metri, resiste a un primo placcaggio e poi, ormai fermato, passa a Webb che si allarga ancora, allunga la corsa fino alla linea di bordo campo per poi rientrare verso l'interno e schiacciare a terra.

Galles-Inghilterra: Joseph, è nata una stella
Quello che diventerà il metaman del torneo si presenta con una gemma. Jonathan Joseph riceve l'ovale da fermo ed è attorniato da tre gallesi, non certo i più sprovveduti tra i difensori. Sembra che, di volta in volta, riesca a smaterializzarsi. Scivola dai placcaggi come un'anguilla, muovendo gambe, braccia. tronco e testa con una coordinazione che nessun allenatore può insegnare.

Inghilterra-Italia: Morisi si laurea a Twickenham
Gli Azzurri sono all'attacco, palla in mano. Gori recupera il pallone da una ruck e mette in moto i trequarti, passa a McLean che fa viaggiare l'ovale verso sinistra fino ad Haimona. Dal mediano di apertura la palla arriva a Luca Morisi che sfrutta un buco nella difesa avversaria, evita un placcaggio, preso alla gamba da Joseph scivola ma si rialza senza perdere la presa sul pallone e schiaccia in meta.

Scozia-Galles: quella fuga infinita di Hogg
Una meta da manuale! Il Galles è in attacco, l'ala Alex Cuthbert viene placcato, Finn Russell ruba il pallone in ruck e passa al seconda linea Richie Gray che a sua volta passa all'estremo Stuart Hogg. Con una corsa partita dalla propria linea dei 10 metri, Hogg attraversa tutto il campo fino ad andare in meta.

Scozia-Italia: Azzurri spinti in paradiso
Beh, qui siamo nell'antologia del rugby azzurro. Ultimo minuto a Murrayfield, Italia all'inseguimento dall'inizio. Attacchiamo, una punizione sembra condannarci ma la palla non esce e allora si attacca fino in fondo. Fino a quando si vince una touche, si spinge tutti insieme e si travolgono i padroni di casa, capaci di opporsi solo con un fallo che ci assegna meta tecnica, sorpasso e vittoria.

Francia-Galles: Biggar alla fine di un doppio incrocio da favola
Palla contesa ai padroni di casa che calciano, Webb recupera, North - trequarti che sa anche giocare da terza linea - va dentro a tutta. Palla a terra, di nuovo lo straordinario Webb, che finta la partenza da un lato e poi va dall'altro. Incrocio Webb-Lydiate verso l'interno e subito dopo incrocio Lydiate-Biggar verso l'esterno con il 10 rosso che va in meta. Che mal di testa per i Galletti...

Irlanda-Inghilterra: la presa volante di Henshaw
La meta di Robbie Henshaw arriva a coronare un’ azione dell'Irlanda partita da un calcio di Jonathan Sexton per spostare il gioco nei 22 inglesi. I Verdi attaccano fase dopo fase, con la difesa inglese che sembra riuscire a respingere ogni abbordaggio. Conor Murray prende il pallone da una ruck e invece di passare decide di calciare. Henshaw scatta e vince il duello aereo con l'estremo inglese Alex Goode, schiacciando in meta. Il Tmo non può che convalidare i cinque punti.

Inghilterra-Francia: il capolavoro dei Bianchi, il guizzo di Youngs
La potenza degli inglesi, e va bene. Ma in stagioni come questa vengono fuori anche giocate ad alto tasso di spettacolo. D'altronde gli interpreti non mancano. Vedere per credere la partenza elegante dell'imprevedibile Joseph, l'inserimento al 100% di classe di Brown, la sterzata a rientrare di Ford, la giravolta dell'elettrico Ben Youngs, Chapeau, avranno pensato i francesi.

Inghilterra-Francia: Debaty, il pilone che si è fatto ala
D'altronde, i transalpini sanno sempre come stupire. Più di tutti ci riesce Vincent Debaty, pilone destro, che segue a tutta velocità un'azione dei suoi trequarti. Serie di passaggi nell'area dei 22 metri, poi lungo l'out sinistro fugge il cavallo figiano Noa Nakaitaci. Che dopo 50 metri trova proprio il sostegno di Debaty, piazzato all’ala, pronto a resistere a Ford e a tuffarsi oltre la linea.

Scozia-Irlanda: il fiuto e la potenza di O' Brien
Il flanker irlandese Sean O'Brien si è rivelato un uomo chiave per la vittoria contro la Scozia e la vittoria del Sei Nazioni. Autore di due mete nel match decisivo, con la prima fa un vero atto di forza. Il seconda linea Devin Toner prende in sicurezza il lancio in touche del tallonatore dei Verdi, una volta sceso dall'ascensore consegna il pallone nelle mani di O'Brien che vede l'opportunità di correre per la meta e non se la fa sfuggire, lasciandosi invece alle spalle gli avversari.

Scozia-Irlanda: il placcaggio di Heaslip vale il trofeo
Hogg, estremo scozzese, ha già saltato due avversari e deve solo schiacciare in meta. Ma quel diavolo di Jamie Heaslip lo abbranca giusto in tempo per fargli cadere la palla, come testimonia la prova tv. Episodio ininfluente da fine partita, visto che l'Irlanda sta vincendo 40 a 10? Tutt'altro: differenza punti alla mano, quella meta, se trasformata, avrebbe dato il primo posto all'Inghilterra.

© Riproduzione riservata