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Dossier | N. 68 articoliRugby / Speciale 6 Nazioni

Sei Nazioni: l'attacco d'oro inglese, la frana difensiva italiana

Un rendiconto, una maxiclassifica che fotografa il Sei Nazioni 2015 con le sue realtà, i suoi primati e le sue stranezze. Tenendo sempre presente lo sbilanciamento dato dal fatto che, ad anni alterni, le partecipanti giocano tre partite in casa e due fuori o viceversa.
Tre squadre arrivano alla pari in classifica con quattro vittorie e una sconfitta a testa, e allora vale la differenza punti: il trofeo va all'Irlanda con +63, seguono l'Inghilterra a +57 e il Galles a +53. Dettagli a separare le formazioni di testa, che hanno regolarmente battuto le altre tre partecipanti e, nel confronto tra di loro, hanno vinto due volte e perso una: il Galles, che in casa ha ceduto all'Inghilterra, sempre a Cardiff ha battuto l'Irlanda, che a Dublino ha superato gli inglesi.

Irlanda dalla difesa di ferro: solo tre mete e 56 punti al passivo. Sul fronte offensivo i Verdi hanno sfruttato la loro presenza nella metà campo avversaria soprattutto con i calci piazzati (21 tentativi a segno, il dato migliore del torneo), mentre il numero di mete segnate (otto, di cui una soltanto in casa, addirittura il peggiore dato interno alla pari con la Francia) li pone solo al quarto posto, ex aequo con l'Italia e alle spalle di Inghilterra, Galles e Francia.
L'Inghilterra vince per distacco sul fronte offensivo, avendo totalizzato 157 punti e la bellezza di 18 mete, di cui 16 in casa. Frutto - in particolare - dei ricchi raccolti ottenuti contro l'Italia e la Francia, che a Twickenham hanno subìto rispettivamente sei e sette mete, segnandone però tre e cinque.

E' inglese anche il maggior numero di trasformazioni (14) nonché la migliore differenza mete (+7 contro il +5 di irlandesi e gallesi), mentre la seconda squadra più prolifica è il Galles, con 146 punti e 13 mete: il dato dei Dragoni è fortemente influenzato dal bottino di 61 punti e otto mete ottenuto all'ultimo turno in casa dell'Italia. Un ultimo turno che ha visto complessivamente la marcatura di 221 punti e 27 mete, nuovo record assoluto nella storia del torneo.
Gli Azzurri franano in difesa. Subiscono 182 punti e 19 mete, vale a dire una media di 36 punti e quasi quattro mete a partita. Appartengono a loro i quozienti peggiori, con la differenza mete a -11 e la differenza punti a -120. La Scozia arriva ultima, con tanto di cucchiaio di legno, pur fermandosi a -6 e -55, e segna meno mete di tutte (solo sei), mentre l'Italia ha il primato negativo per i punti fatti (62, 12 a partita).

Questa sterilità è dovuta in buona parte alla scarsa efficacia nei calci fermi, di cui si è già parlato. Gli Azzurri non sono andati al di là di un 50% nella riuscita dei loro tentativi. Colpisce, in particolare, che nell'arco di cinque partite siano stati in grado di mettere tra i pali solo quattro calci piazzati, subendone per contro 19. In entrambi i casi è un primato negativo, con una differenza di -15, mentre all'estremo opposto, con +10, si colloca l'Irlanda.
La nostra Nazionale è, con il Galles, la squadra che ha saputo fare meglio in trasferta che in casa. L'unica vittoria di Parisse e soci è venuta in Scozia, mentre i gallesi, a fronte della sconfitta interna con l'Inghilterra, sono i soli ad avere sempre avuto la meglio in trasferta: tre match disputati, tre successi. Sempre il Galles si aggiudica l'ultimo primato che prendiamo in considerazione: quello dei drop, due, messi entrambi a segno dal mediano di apertura Dan Biggar. Ma tanti altri spunti si potrebbero ancora cercare, nei 258 numeri che concorrono a realizzare la maxiclassifica.

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