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Cento anni fa la guerra: un minuto di silenzio per i caduti. Bandiere a…

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24 maggio 1915

Cento anni fa la guerra: un minuto di silenzio per i caduti. Bandiere a mezz'asta a Trento e Bolzano

Un minuto di silenzio che racchiude un secolo: il 24 maggio 1915 segnò l'entrata in guerra dell'Italia, che costò il sacrificio di 750 mila morti, tra caduti in battaglia e vittime civili. Domenica alle ore 15 simbolicamente il paese si ferma e rivolge un pensiero a tutti coloro che persero la vita durante quel conflitto. Il minuto di raccoglimento sarà osservato dalle istituzioni, dalla società civile, dal mondo dello sport e scandito con una salva d'onore sparata dai militari in armi presso i monumenti ai caduti di 24 città d'Italia, mentre a Roma il colpo partirà dal cannone del Gianicolo. Negli stadi della Serie A il raccoglimento sarà prima della gara e calciatori e arbitri scenderanno in campo indossando una maglia con la scritta “Ricorda”.

L'invito alla memoria si rivolge soprattutto ai giovani ed è il tema della campagna di comunicazione istituzionale, articolata in due spot sulle tv nazionali digitali e satellitari, costruiti intorno alle poesie di Giuseppe Ungaretti scritte al fronte. Il primo, già in onda, è accompagnato dalle note della “Leggenda del Piave” eseguita dalla banda dei carabinieri; il secondo avrà come colonna sonora il Silenzio suonato dal trombettista Paolo Fresu e sarà diffuso su tutte le reti alle ore 15 di domenica 24 maggio, in concomitanza con il minuto di raccoglimento.

Per la ricorrenza saranno emessi quattro francobolli, che riproducono personaggi e scene del conflitto. I musei militari e i luoghi della memoria resteranno aperti a ingresso gratuito fino alla festa del 2 giugno. Domenica mattina il sottosegretario Luca Lotti, con delega agli anniversari di interesse nazionale, sarà all'Ossario di Bassano del Grappa e osserverà il minuto di silenzio alla Cappella dell'ex cimitero militare di Pinzolo. Quindi Lotti sarà presente all'arrivo della tappa di Madonna di Campiglio del Giro d'Italia dedicata al centenario della Grande Guerra.

«Facciamo nostro l'invito della presidenza del Consiglio a osservare un minuto di silenzio: sono certo che non nasce con l'intento di rimarcare lo spirito nazionalistico che ha portato allo scoppio della guerra, ma piuttosto per ricordare che non devono più accadere eventi tragici e tristissimi che hanno devastato l'Europa e con essa la nostra terra». Con queste parole il presidente della regione Trentino-Alto Adige e della provincia di Trento Ugo Rossi (del Partito autonomista trentino tirolese, Patt) ha annunciato la decisione di esporre, domenica 24 maggio, le bandiere dell'Italia e dell'Europa a mezz'asta.
Anche il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli (Pd) ha disposto l'esposizione a mezz'asta, «perché l'inizio di quella guerra, come pure di tutte le guerre, costituisce già di per sé una sconfitta per l'umanità» (a Bolzano domenica si vota). Il presidente della provincia di Bolzano Arno Kompatscher (Svp) farà il minuto di silenzio, senza esporre la bandiera. Il conflitto era cominciato per l'Impero austro-ungarico nel 1914, ma con l'entrata in guerra dell'Italia il Trentino si trovò sul confine. «Certo - ha proseguito Ugo Rossi - per noi si tratta di un ricordo doloroso: la nostra provincia ha vissuto giorni di angoscia e di paura, gli abitanti posti sulla linea del fronte con l'Italia vennero allontanati come profughi e il conflitto varcò i nostri confini e toccò le nostre case in un clima di odio e rancore. Ma oggi ci sentiamo parte di un'unica entità, l'Europa, e le nostre comunità si ritrovano insieme nell'Euregio trentino-tirolese. Per questo - sono state le conclusioni del presidente - ci sembra giusto ricordare, attraverso le bandiere a mezz'asta, quel tragico conflitto e, soprattutto, i caduti di tutte le guerre, affinché la memoria non vada mai persa».

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