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Bufera sui vertici Fifa: tangenti per 150 milioni di dollari. Blatter…

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DOPPIA INCHIESTA IN USA E SVIZZERA

Bufera sui vertici Fifa: tangenti per 150 milioni di dollari. Blatter indagato ma non molla

Maxi-retata delle autorità americane e svizzere contro i vertici Fifa. L’operazione è in corso a Zurigo e coinvolge diversi alti ufficiali dell’organizzazione che governa il calcio mondiale, a due giorni dall’assemblea annuale in cui Sepp Blatter cerca la quinta rielezione consecutiva alla presidenza. Lo stesso Blatter è indagato dall'Fbi ma non è stato rinviato a giudizio. Due i filoni dell’inchiesta: quello guidato dalle autorità americane riguarda vent’anni di malversazioni da parte di dirigenti Fifa, quello della Procura federale svizzera è invece centrato su presunte tangenti legate all’assegnazione dei Mondiali di calcio del 2018 in Russia e del 2022 in Qatar.

L’indagine condotta dal Dipartimento della giustizia americano è fondata sull’accusa di corruzione nei confronti del potente Comitato esecutivo della Fifa. Sei persone sono state arrestate e fino a 14 saranno estradate e rinviate a giudizio davanti alla corte federale di Brooklyn, a New York. Di questi 14, nove sono alti dirigenti Fifa e cinque sono manager del marketing sportivo. Le accuse, oltre alla corruzione, includono riciclaggio di denaro, racket e frodi telematiche e riguardano due decenni di malversazioni ai vertici dell’organismo internazionale del calcio. Nel mirino degli investigatori ci sono anche gli accordi per diritti televisivi e marketing.

La procura svizzera ha invece aperto un’inchiesta contro ignoti con l'ipotesi di «riciclaggio e gestione sleale» in relazione all'attribuzione dei Mondiali di calcio 2018 e 2022 alla Russia e al Qatar rispettivamente, sequestrando documentazione elettronica presso la sede della Fifa a Zurigo. Lo ha reso noto un comunicato del ministero della Giustizia di Berna. «Gli arricchimenti illeciti si sarebbero verificati almeno in parte in Svizzera» si legge nella nota, che spiega che l'inchiesta è aperta dal 10 marzo scorso ma finora era rimasta segreta.
Si tratta di un procedimento separato rispetto a quello avviato dalla giustizia americana.
Secondo i media Usa, Sepp Blatter, 79 anni, capo indiscusso del calcio mondiale dal 1998, è indagato dall'FBI ma, nei suoi confronti, al momento, non è stata formalizzata l'accusa di corruzione.

In questi giorni a Zurigo si svolge il Congresso annuale Fifa nel quale Sepp Blatter, presidente uscente, viene sfidato dal principe giordano Ali Bin Al Hussein. «Oggi è un giorno triste per il calcio», ha commentato il candidato della Giordania. «Non si può continuare in questo modo - ha scritto in una nota - La Fifa ha bisogno di una guida che la governi e che protegga le nostre federazioni. Una leadership che si assuma la responsabilità delle sue azioni senza dare la colpa agli altri. Una leadership che ripristini la fiducia di centinaia di milioni di appassionati di calcio di tutto il mondo».

«In questa vicenda, la Fifa è la parte lesa», ha detto invece il portavoce dell’organizzazione De Gregorio, che ha precisato come sia il Congresso annuale a Zurigo sia i Mondiali del 2018 in Russia e quelli del 2022 in Qatar procederanno come previsto. Il presidente Blatter «non è coinvolto - ha affermato - non è tenuto a lasciare l’incarico».

Il blitz delle autorità elvetiche è avvenuto al Baur au Lac hotel, elegante albergo a cinque stelle con vista sulle Alpi e il Lago di Zurigo dotato di camere lussuose da 4mila dollari a pernottamento. Tra gli alti ufficiali arrestati o ricercati dalle autorità figurano Jeffrey Webb delle isole Cayman, vicepresidente del Comitato esecutivo della Fifa; Eugenio Figueredo dell’Uruguay, anch’egli vicepresidente del Comitato esecutivo e fino a poco tempo fa numero uno della Fifa in Sudamerica; Jack Warner di Trinidad e Tobago, ex membro del Comitato già accusato di numerose violazioni; Rafael Esquivel, capo della federazione venezuelana; José Maria Marin, presidente delle federazione brasiliana; e Nicolás Leoz, ex capo del Sud America.. Un altro alto ufficiale, Eduardo Li del Costa Rica, è stato fatto uscire da una porta laterale dell’hotel. Questi dirigenti secondo l’accusa hanno intascato tangenti per 150 milioni di dollari dall’inizio degli anni Novanta per l’organizzazione di manifestazioni calcistiche in America latina.

Alcuni dirigenti sono stati visti uscire dall’hotel accompagnati dagli agenti elvetici in borghese, senza manette; un poliziotto aveva con sé una borsa contenente denaro e medicinali.

«Siamo colpiti dalla durata nel tempo di questi comportamenti e da come abbiano coinvolto quasi ogni elemento della Fifa - ha detto al New York Times uno degli investigatori - Sembra che questo fosse il loro modo di gestire l’organizzazione. È come se la corruzione fosse stata istituzionalizzata».

Anche se non è stato colpito dal mandato di arresto delle autorità americane, per Sepp Blatter questa indagine è un duro colpo. Entrato nella Fifa nel 1977, lo svizzero, 79 anni, è stato il direttore tecnico fino al 1981 e successivamente segretario, carica che ha ricoperto fino al 1998, anno della sua elezione alla presidenza come successore del brasiliano João Havelange. Blatter è stato rieletto per la quarta volta il 1° giugno 2011 e venerdì cerca il suo quinto mandato. Con oltre 1,5 miliardi di dollari di riserve, la Fifa è un vero e proprio colosso finanziario. Pur essendo stata più volte accusata di corruzione e malversazione, l’organizzazione non era però mai finita sotto inchiesta con un’indagine delle massime autorità federali americane.

L’inchiesta è la più importante condotta finora dal procuratore generale americano Loretta E. Lynch, che si è insediata in aprile dopo essere stata scelta da Obama lo scorso novembre. La legge consente al Dipartimento della Giustizia americano di avviare inchieste su cittadini stranieri che vivono all’estero purché ci sia un minimo collegamento con gli Stati Uniti, come l’utilizzo di una banca o di un Internet provider americano. Gli accordi intergovernativi tra Svizzera e Usa stabiliscono che le autorità elvetiche possono respingere richieste di estradizione per reati fiscali ma per gli altri reati in genere Berna ha collaborato, come avvenuto oggi nella retata contro gli ufficiali Fifa.

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