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Immigrati, da Maroni stop a Schengen. Bagnasco (Cei): «Non alimentare paura»

Il governatore Roberto Maroni ha scritto una nuova lettera ai prefetti della Lombardia, in cui chiede di consentire alle Asl di verificare le condizioni sanitarie nelle strutture che dovranno accogliere i migranti. Non solo. Per arginare l’esodo dalla Libia, è necessario «impedire le partenze con il blocco navale o, ancora meglio, fare campi profughi in Libia». E gli accordi di Schengen vanno «sospesi». Lo ha dichiarato lo stesso presidente della Lombardia, sentito dal Comitato parlamentare Schengen nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui flussi migratori in Europa attraverso l'Italia. Intanto un appello a non «alimentare la paura» è stato lanciato dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei. Mentre sul tema immigrazione è tornato all’attacco il leader della Lega Matteo Salvini con un tweet provocatorio: «Da clandestini 180 casi di scabbia a Milano, nonché altre centinaia di malati. Andassero ad abbracciare Renzi e la Boldrini».

Da Maroni nuova lettera ai prefetti: verificare le strutture
«Ho appreso dalla stampa del trasferimento in Lombardia di ulteriori 500 migranti - ha detto Maroni in audizione - e dunque ho chiesto ai prefetti di sapere se tale notizia corrisponde al vero, le date di arrivo, in quali comuni e in quali strutture andranno i migranti». Domande fatte, ha aggiunto, «per consentire alle Asl competenti di verificare che vi siano le condizioni minime sanitarie, per poter garantire la salute di tutti e per prevenire possibili rischi sul fronte della salute pubblica». Due giorni fa Maroni aveva scritto un’altra lettera ai prefetti della Lombardia chiedendo loro di «sospendere le assegnazioni nei Comuni lombardi in attesa che il Governo individui soluzioni di accoglienza temporanea più eque, condivise e idonee, che garantiscano condizioni reali di legalità e sicurezza». E aveva ventilato un taglio dei trasferimenti ai Comuni che avessero dato disponibilità all’accoglienza di nuovi immigrati.

Maroni: sospendere Schengen e blocco navale
In merito alle polemiche sulla “poco ortodossa” interlocuzione rivendicata dal governatore con i prefetti, Maroni ha dichiarato che «i prefetti non rispondono al ministero dell'Interno» come è stato detto «ma al Governo». E ha aggiunto che «secondo i dati resi noti dal Viminale la Lombardia è la terza regione per presenza degli immigrati». Ecco perché «è impensabile quindi che vengano inviati altri immigrati prima di un riequilibrio». Quanto alle possibili soluzioni per arginare l’esodo dalla Libia, Maroni ha rilanciato sul blocco navale e sullo stop agli accordi di Schengen (che hanno abolito i controlli delle persone alle frontiere, ndr). «Bisogna sospendere Schengen - ha detto Maroni - e si devono impedire le partenze con il blocco navale o, ancora meglio, fare campi profughi in Libia».

«Governo inadempiente con Regioni»
Maroni ha accusato il governo di essere «inadempiente» con le Regioni per quanto riguarda la questione immigrazione. E ha definito «improvvisata la gestione da parte del Viminale della distribuzione dei migranti. Secondo il governatore «la copertura economica è garantita per il 2014, ma non c'è certezza per il 2015 e 2015». Non solo. «Le strutture sono al collasso, come abbiamo visto ieri con un gruppo di immigrati abbandonati alla stazione Centrale» di Milano «dove abbiamo rilevato anche dei casi di scabbia», ha aggiunto Maroni, che ha citato casi «come quello dell'altro ieri a Belluno, dove il sindaco ha saputo della presenza di una ventina di immigrati in piazza da Facebook».

Salvini: malati scabbia abbraccino Renzi e Boldrini
Sul tema immigrazione è tornato all’attacco anche il leader della Lega Matteo Salvini. «Da clandestini 180 casi di scabbia a Milano, nonché altre centinaia di malati. Andassero ad abbracciare Renzi e la Boldrini». È l'invito provocatorio lanciato su twitter dal segretario federale della Lega Nord.

Presidio sanitario a Milano Centrale pronto entro sera
Dopo una seconda notte all'addiaccio per quasi 250 profughi, di fronte alla Stazione Centrale di Milano è stato allestito un presidio sanitario per l'assistenza e le prime visite mediche. Il presidio verrà segnalato a tutti i profughi che necessitano di cure. Sul posto è prevista la presenza 24 ore su 24 di 15 unità di personale sanitario e almeno un medico per nove ore, che deciderà su eventuali trasferimenti in strutture ospedaliere.

Cardinale Bagnasco (Cei): non alimentare paura
Intanto un appello a non alimentare la paura è stato lanciato dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei. A margine del national day della Santa Sede a Expo, Bagnasco ha spiegato che non bisogna «alimentare la paura» perché «non è una buona consigliera». E ha aggiunto: «Dobbiamo affrontare i problemi con realismo e con disponibilità da parte di tutti».

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