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Rifugiati, appello del Papa per l’accoglienza. Ira di Salvini

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oggi incontro regioni-anci al viminale

Rifugiati, appello del Papa per l’accoglienza. Ira di Salvini

«Vi invito a chiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta ai rifugiati». È il monito lanciato dal Papa oggi in vista della giornata mondiale del rifugiato (che si celebra il 20 giugno). Un appelllo che ha provocato la reazione polemica del leader leghista Matteo Salvini: «Non abbiamo bisogno di essere perdonati». Mentre il governatore del Veneto Luca Zaia, durante un'audizione davanti al Comitato parlamentare Schengen, ha lanciato l’allarme sull’esaurimento dei posti per l’accoglienza: «Stanotte il prefetto mi ha detto che stanno arrivando altri 200-250 migranti, ma noi non abbiamo più posto. Di questo passo, così come altre Regioni, dovremo optare per le tendopoli, ma non è un fatto di civiltà ospitare uomini, donne e bambini sotto le tende».

C’è attesa per l'incontro oggi al Viminale tra il ministro dell'Interno ed i rappresentanti di Regioni ed Anci, che dovrebbe portare ad una verifica sul piano di distribuzione delle presenze. A Ventimiglia, dopo gli sgomberi di ieri, non si sono più registrati momenti di particolare tensione tra le forze dell'ordine e i profughi bloccati da giorni alla frontiera dalle autorità francesi. Ma prosegue la stretta sui controlli della polizia francese, che ha adottato la linea della «tolleranza zero» nell'attraversamento della frontiera. I cadaveri di due migranti sarebbero stati trovati lungo la ferrovia in territorio francese oltre Mentone.

Papa: chiediamo perdono per chi chiude porta rifugiati
Sul tema immigrazione e accoglienza si è levato oggi forte il monito del Papa. «Vi invito tutti - ha detto il Pontefice al termine dell'udienza generale in piazza San Pietro nel suo appello per la Giornata mondiale del rifugiato - a chiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta a questa gente che cerca vita, una famiglia, che cerca di essere custodita». Il Papa ha ricordato i i tanti che cercano «rifugio lontano dalla loro terra» e «una casa dove poter vivere senza timore, perché siano sempre rispettati la loro dignità», e ha incoraggiato «l'opera di quanti portano loro un aiuto» e auspicato che «la comunità internazionale agisca in maniera concorde e efficace per prevenire le cause delle migrazioni forzate».

Salvini: non abbiamo bisogno perdono Papa
Un appello, quello di Papa Francesco al quale ha replicato polemicamente il leader della Lega Matteo Salvini: «Quanti rifugiati ci sono in Vaticano?. Il problema è che i rifugiati sono un quarto di quelli che arrivano, noi non abbiamo bisogno di essere perdonati».

Zaia: siamo al collasso, in Veneto non abbiamo più posto
«A oggi il Veneto ospita 3.966 migranti, ma i flussi continuano a crescere: siamo al collasso, va riconvocato un tavolo e vanno riviste le disponibilità dei vari territori», ha ricordato il governatore del Veneto Luca Zaia, che in commissione Schengen ha spiegato: «Ormai siamo al collasso: tra qualche mese cominceremo ad avere situazioni in cui l'ospitalità sarà nei giardinetti, alle stazioni, all'aria aperta». E ha aggiunto: «Il Veneto ha già dato molto e non darà più. Stiamo parlando di 517mila migranti ospitati in Veneto, ma di questi sono senza lavoro in 42mila: abbiamo una mega città virtuale di immigrati disoccupati». Non solo. «Su 579 comuni del Veneto, soltanto cinque hanno dato la loro disponibilità ad accogliere migranti. E non credo nemmeno che siano tanto convinti».

Cadaveri di due migranti lungo ferrovia in Francia
Notte tranquilla per gli oltre cento migranti accampati da giorni sulla scogliera del valico di confine di Ponte San Ludovico a Ventimiglia, ad un passo dalla frontiera italo-francese. Dopo lo sgombero di ieri mattina, non si sono più registrati momenti di particolare tensione tra le forze dell'ordine e i profughi bloccati da giorni alla frontiera dalle autorità francesi. Ma i cadaveri di due migranti sono trovati lungo la ferrovia in territorio francese oltre Mentone. Secondo la Croce Rossa, altri 500 migranti avrebbero dormito nella stazione della cittadina ligure. Intanto 20 migranti bloccati da giorni alla frontiera dalla polizia francese hanno chiesto alla Croce Rossa di essere accompagnati nella stazione della cittadina ligure: dopo aver trascorso 5 giorni e 5 notti sulla scogliera dei Balzi Rossi, il gruppo avrebbe deciso spontaneamente di raggiungere gli altri migranti in stazione. Sono sei i casi di scabbia accertati tra i migranti che si trovano sulla scogliera di Ponte S.Ludovico, alla frontiera italo-francese di Ventimiglia.

Polizia francese intensifica controlli
Prosegue però la stretta sui controlli della polizia francese che ha adottato la linea della «tolleranza zero» nell'attraversamento delle frontiere, e rimanda indietro i migranti che arrivano dall'Italia. La “Gendarmerie” ha intensificato i controlli in frontiera alla stazione di Menton-Garlaven e alla barriera autostradale de La Turbie. Alla stazione di Garlaven vengono fermati tutti i treni provenienti dall'Italia ed eseguiti i controlli dei documenti. Tra ieri ed oggi sono stati fatti scendere alcuni immigrati che si trovano adesso nella stazione in attesa del respingimento. Mentre il ministro francese dell'Interno, Bernard Cazeneuve ha annunciato un “piano d’urgenza” con circa diecimila posti letto supplementari per migranti in difficoltà per ovviare agli accampamenti di fortuna a Parigi e in altre zone della Francia.

Gentiloni: accordo con Ue possibile a luglio
E mentre il ministro degli esteri ungherese Peter Szijjarto ha annunciato la costruzione di un muro ai confini con la Serbia «per tenere fuori i migranti», si intensificano le trattative per arrivare all’approvazione dell’agenda immigrazione messa a punto dalla commissione Ue per ripartire tra gli stati europei i richiedenti asilo approdati in Italia e Grecia. «Non credo che l'accordo sarà raggiunto a fine giugno, ma a luglio raggiungere un accordo, anche se non facile, è possibile» ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, a proposito della redistribuzione degli immigrati in Europa (dall’Italia dovrebbero essere trsferiti in 24mila).

Immigrato trovato cadavere in centro accoglienza Roma
Intanto a Roma un immigrato originario della Nuova Guinea di 50 anni è stato trovato cadavere questa mattina nel centro di accoglienza di via Casilina dove era ospitato. Il corpo dell'uomo presenta alcuni segni di ferite. A Milano, invece, il prefetto Francesco Paolo Tronca ha confermato che alla mezzanotte di oggi verranno liberati i negozi in stazione utilizzati per la gestione dell'emergenza migranti.

Oggi incontro al Viminale con le Regioni
C'è attesa per l'incontro oggi tra il ministro dell'Interno, Angelino Alfano ed i rappresentanti di Regioni ed Anci, che dovrebbe portare ad una verifica sul piano di distribuzione delle presenze. Non sarà tuttavia facile piegare i governatori leghisti di Lombardia e Veneto, contrari a nuovi arrivi. L'obiettivo del governo è riequilibrare il peso dell'accoglienza che in questo momento grava soprattutto su Sicilia (20% del totale dei migranti) e Lazio (a quota 11%), mentre la Lombardia che, secondo i parametri adottati (numero di abitanti, estensione territorio e Pil), dovrebbe essere in prima fila, ha il 9% dei profughi (poco più di 8mila) ed il Veneto il 4% (3.500).

Il nodo degli “hub” regionali
Punto chiave del piano di “accoglienza diffusa” predisposto dal Viminale è la creazione in ogni regione di un hub, un grande centro dove fare un primo screening dei migranti per poi dirottarli verso altre strutture più piccole. Finora ce n'è solo uno attivo, a Bologna. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha fatto sapere di essere contrario. Il presidente dell'Anci, Piero Fassino, ha chiesto di dare «piena attuazione al piano concordato e ribadito il 7 maggio scorso fra Governo, Regioni e Comuni», che prevedeva appunto la creazione di «hub regionali di prima accoglienza ai quali far affluire i profughi per le certificazioni anagrafiche e sanitarie, e di lì indirizzarli poi ai Comuni sulla base di una programmazione ordinata». Resta in piedi l'ipotesi di ricorrere alle caserme dismesse per allestire gli hub. Il prefetto Mario Morcone, capo dipartimento libertà civili ed immigrazione del Viminale, ha fatto sapere di avere una lista di 38 caserme da predisporre. Allo stesso scopo, secondo i sindaci, vanno snellite le procedure di esame delle domande di asilo che, con le attuali norme, richiedono più di un anno per giungere a conclusione.

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