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Immigrati, salvate 350 persone al largo della Calabria, a bordo anche…

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inchiesta sui 49 morti di ferragosto

Immigrati, salvate 350 persone al largo della Calabria, a bordo anche un morto

Circa 350 migranti a bordo di un barcone in difficoltà al largo della Calabria, sono stati salvati al termine di un intervento reso particolarmente complesso dalle condizioni del mare. A bordo del barcone anche il cadavere di un uomo, morto probabilmente durante la traversata. Nella zona dei soccorsi sono intervenute due motovedette partite da Roccella Ionica e Crotone, un pattugliatore della Marina croata e un mercantile, dirottato in zona dalla centrale operativa della Guardia Costiera, che ha coordinato i soccorsi. I migranti sono stati trasferiti sul pattugliatore croato, che sta ora facendo rotta per Reggio Calabria.

La Procura di Catania apre un’inchiesta sui 49 morti nella stiva di un barcone
Si sono concluse poco le 15 nel porto di Catania le operazioni di sbarco delle 49 vittime della tragedia avvenuta nel Canale di Sicilia lo scorso 15 agosto e dei 312 superstiti soccorsi dalla nave della Marina Militare Cigala Fulgosi a una ventina di miglia a nord della Libia. Tra i superstiti ci sono 45 donne e 3 minori. Il procuratore di Catania facente funzioni, Michelangelo Patanè, ha reso noto che è stata aperta un'inchiesta sulla morte dei 49 immigrati, apparentemente soffocati nella stiva di un barcone. «Abbiamo aperto un fascicolo per omicidio colposo e per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina», ha spiegato il procuratore. «Bisogna vedere le cause della morte e fare altri accertamenti - ha aggiunto Patanè - l'ipotesi può essere che la morte sia dovuta ad asfissia tanto per la presenza di molte persone in un locale chiuso, poi per i gas di scarico del motore dell'imbarcazione. Faremo qualche autopsia e ne sapremo di più», ha concluso il magistrato. Per domani il sindaco di Catania Enzo Bianco ha proclamato il lutto cittadino.

Commissione Ue profondamente rammaricata
La Commissione Ue è «profondamente rammaricata per la morte di 49 persone al largo delle coste libiche», ha affermato la portavoce dell'esecutivo europeo Annita Breidthardt nel briefing giornaliero a Bruxelles aggiungendo che il tema dell'immigrazione è ed è stato una priorità per il presidente Juncker «che si sente molto incoraggiato dal forte sostegno ricevuto in una telefonata avuta con la cancelliera Angela Merkel» giovedì. La portavoce ha anche richiamato la necessità del «coraggio collettivo di andare avanti con gli impegni presi, anche quando è difficile e sono impopolari». E del «bisogno di una soluzione europea» al problema.

Bagnasco: la tragedia umana dei migranti è una vergogna per tutta la coscienza del mondo
La «tragedia umana» dei migranti «è una vergogna certamente, per tutta la coscienza del mondo, ma può essere e deve essere anche una sfida da affrontare con serietà», ha dichiarato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, a conclusione dell'incontro avvenuto questa mattina con i profughi ospitati presso il seminario arcivescovile del capoluogo ligure.

Boldrini: la riforma della cittadinanza riguardi anche gli stranieri maggiorenni
Sulla riforma della cittadinanza prende posizione la presidente della Camera, Laura Boldrini, intervistata da Radio Vaticana: la riforma riguardi non solo gli stranieri minorenni ma quelli maggiorenni. «È stato depositato un testo. Mi pare che sia di fatto concentrato sulla cittadinanza dei minori. Se la legge sulla cittadinanza, però, è uno strumento di integrazione - e credo che lo sia - allora ritengo che bisogna anche non escludere quella dei maggiorenni, quella degli adulti». Per Boldrini diversamente, «si creerebbe - ha spiegato - una situazione abbastanza difficile da gestire per le stesse famiglie, e non vogliamo creare sacche di marginalità; vogliamo fare in modo che chi vive e lavora nel nostro Paese e paga le tasse, abbia anche la possibilità di sentirsi parte attiva del nostro tessuto sociale».

Salvati in 203 dalla nave di Medici senza frontiere
Hanno svuotato lo scafo con le mani per eliminare l’acqua che rischiava di affondare la carretta del mare con la quale avevano affrontato la loro traversata della speranza. Lo hanno raccontato i 203 immigrati sbarcati ieri pomeriggio a Pozzallo (Ragusa), soccorsi nel Canale di Sicilia dalla nave «Phoenix» di Medici senza frontiere. La polizia ha fermato un marocchino, accusato di aver pilotato la barca fatiscente durante la traversata. L’accusa per lui è quella di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con le aggravanti dell’elevato numero di persone trasportate, dell’averne messo a rischio l’incomulità e dell’averle sottoposte a un trattamento inumano e degradante. Nel gruppo di 203 persone, 181 uomini, 12 donne e 10 bambini. Cento di loro sono stati trasferiti nel Nord Italia. Attualmente nel centro di accoglienza di Pozzallo ci sono poco meno di 170 immigrati.


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