Italia

Renzi a Pesaro: «Nel 2016 via Imu e Tasi per tutti»

  • Abbonati
  • Accedi
in mattinata al meeting di cl a rimini

Renzi a Pesaro: «Nel 2016 via Imu e Tasi per tutti»

«In Italia la tassazione è esagerata» e bisogna abbassare le imposte, «ma per fare questo non basta un anno». Intanto nel 2016 «togliamo Imu e Tasi per tutti» (il riferimento è alla Tasi sulla prima casa e all’Imu agricola e a quella sui macchinari imbullonati, ndr). Lo ha detto il premier Matteo Renzi in un intervento al teatro Rossini a Pesaro, dove ha ribadito che abbassare le tasse restituisce «equità sociale» e non si fa «per guadagnare consensi». Poi ha assicurato che dal 2017 si procederà con la riduzione della tassazione sulle imprese, «con un abbassamento dal 31% al 24% dell’Ires», l’imposta sul reddito delle società, per poi «intervenire sull’Irpef nel 2018». Altra priorità la sburocratizzazione: «Vogliamo un'Italia un pochino più semplice. Dobbiamo semplificare».

Zanetti: sì a taglio Tasi ma non per tutti, 1,2 mld per deducibilità Imu imprese
Nel pomeriggio, la linea del premier su Tasi e Imu ha incrociato i distinguo di Scelta Civica. Per il sottosegretario all'Economia e leader dei centristi della maggioranza, Enrico Zanetti, il taglio della Tasi sulla prima casa è infatti una scelta giusta ma «non deve valere per tutti». In pratica, dovrebbe restare per gli immobili di valore maggiore, in modo da «finanziare, con 1,2 mld, la deducibilità al 100% per le imprese dell'Imu sui capannoni». Partendo dal presupposto che il taglio della Tasi sulla prima casa ha un costo di 3,4 miliardi di euro e ribadendo di «condividere» la linea tracciata da Renzi, Zanetti ha proposto quindi di «utilizzarne 1,2 mld per portare la deducibilità dell'Imu sui capannoni dal reddito di impresa al 100%, destinando i restanti 2,2 alla riduzione della Tasi sulla prima casa: escludendo gli immobili di valore maggiore, il taglio del carico fiscale sulla casa sarebbe comunque pari a 2/3».

Priorità alle riforme costituzionali
Nelle parole del premier, avanti tutta anche sulle riforme costituzionali. Anche perché «da qui ai prossimi due anni e mezzo non c’è nessuna elezione in vista». E con riferimento ai 600mila emendamenti di Calderoli e della Lega al ddl Boschi ha attaccato: «Ci portano mezzo milione di emendamenti? Una risata li seppellirà». Il premier ha poi rivendicato le riforme fatte, dalla legge elettorale alla riforma della Pa. Nonché il successo dell’Expo («ad oggi 11 milioni e mezzo di visitatori»). E non è mancata una stoccata ai sindacati: «Abbiamo dimezzato i permessi sindacali: il sindacato è una cosa bella ma se riduci i permessi non fa male. Noi abbiamo il maggior numero di sindacalisti e politici e se noi riduciamo il numero un po' non è un attacco al sindacato ma è un modo per dire fai meglio il tuo lavoro».

Renzi: Italia impantanata da risse ideologiche
Concetti anticipati nel suo intervento in mattinata al Meeting di Rimini, nel quale ha ribadito la necessità di rilanciare sulle riforme. «Io credo che il berlusconismo e per certi versi anche l'antiberlusconismo abbiano messo il tasto 'pausa' al dibattito italiano e ci abbiano fatto perdere occasioni clamorose. Ora il nostro compito è di rimetterci a correre. È come se le riforme siano un corso accelerato per rimettere l'Italia in pari» ha detto il premier, che ha ricevuto applausi ripetuti al suo ingresso nella sala del Meeting di Rimini. Il premier (che ha ammesso: «non volevo venire al Meeting di Rimini, ma non per motivi ideologici, non mi andava di trovare i titoli sull'accoglienza più o meno fredda o calda») ha aggiunto: «L'Italia in questi 20 anni ha trasformato la Seconda Repubblica in una rissa permanente ideologica che ha smarrito il bene comune e mentre il mondo correva è rimasta ferma in discussioni sterili interne». Nessuna apertura alla minoranza Pd sulle modifiche alla riforma del Senato:«Non è che moltiplicando le elezioni moltiplichi la democrazia, quello è il Telegatto». E bordata finale al leader della Lega Salvini che ha lanciato una tre giorni di “blocco del Paese” a novembre contro il governo: «Sono vent'anni che stanno bloccando l'Italia, la scommessa è sbloccarla». Nessun riferimento al controverso tema delle unioni civili.

La replica di Salvini all’ironia di Renzi: pronto a confronto anche domani
La replica al premier da parte del segretario federale della Lega non si fa attendere. In un post pubblicato su Facebook, Matteo Salvini invita il presidente del Consiglio ad occuparsi anche degli italiani, e non solo di salvare la vita ai migranti. Rilanciando la “serrata di opposizione” di tre giorni proposta dalla Lega, Salvini scommette sul successo della mobilitazione anti-governo. «6, 7 e 8 novembre, tutti insieme e... Renzi a casa - scrive - Renzi chiacchierone incapace, cagnolino della Merkel. Dopo 18 mesi con lui e le sue amiche al governo, sono aumentate tasse e disoccupazione, e l'immigrazione è fuori controllo. Tasse al 15% per tutti e Stop all'invasione clandestina, si può! Sono pronto a un confronto pubblico anche domani con Renzi. Accetterà, o continuerà a insultare e scappare?».

«Riforme premessa per rilancio»
Le riforme come premessa per il rilancio, dunque, è il filo rosso dell’intervento di oggi del premier a Rimini. «Non sarà semplicemente con le riforme che l'Italia ritroverà la propria identità ma le riforme sono la premessa». E, ha spiegato il premier: «Il pacchetto di riforme che stiamo tentando di fare dal Jobs act a quelle istituzionali, dalla legge elettorale alla riorganizzazione Pa, dalla “Buona scuola” alla responsabilità civile dei magistrati serve per recupere il tempo perso». Poi l’appello: «Liberiamo l’Italia per farla tornare a correre». E ancora: «C'è una grande possibilità che si apre per l'Italia: essere terra di opportunità e non di rimpianti». Non solo. «L'Italia ha una gigantesca questione educativa davanti a sè. Siamo di fronte a un bivio: se torniamo a fare l'Italia c'è spazio per uscire dalla crisi. Se viceversa non investe su se stessa, insistendo sulla negatività non è l'Italia a perdere qualcosa, ma il mondo».

«Salveremo vite migranti anche se costa voti»
E sul fronte immigrazione ha promesso: «Continueremo a salvere vite anche se costa voti». E ha aggiunto: «Non cederemo mai al provincialismo della paura. Possiamo anche perdere tre voti ma prima salviamo vite umane e poi ci preoccupiamo».

«Su strategia Ue e Mediterraneo persi 20 anni »
Non sono mancate bacchettate alle politiche comunitarie. «Quando parliamo di strategia per l'Ue forse si sono persi vent’anni, quando parliamo di Mediterraneo non parliamo di frontiera Ue ma del cuore dell'Ue, eppure non c'è stata sufficiente attenzione della politica nel considerare il Mediterraneo il cuore del dibattito Ue, si è guardato in direzione strabica» ha detto ancora Renzi al Meeting di Rimini.

«Italia bloccata per 20 anni, ora fare opposto»
Non è mancata ancora una stoccata alla Lega, che spinge per un giro di vite sull’immigrazione. «Ad agosto c'è la gara a chi la spara più grossa. Ho letto di un autorevole esponente (Matteo Salvini, ndr) che come proposta economica ha ha suggerito di bloccare per tre giorni l'Italia. Ma è 20 anni che bloccano l'Italia, oggi la scommessa è l'opposto». Così il premier Matteo Renzi, nel suo intervento al Meeting di Rimini, ha risposto al leader leghista Matteo Salvini.

«Democrazia non dipende dal Senato eletto direttamente»
Nessuna apertura alla minoranza Pd che invoca l’elezione diretta del Senato. «Dicono - ha polemizzato Renzi - che se non c'è elezione diretta dei senatori è a rischio la democrazia. Ma per far funzionare la democrazia, non è che devi votare tante volte, quello è il Telegatto. Se vuoi un sistema che funziona devi far sì che quegli elettori che vanno a votare possano avere decisori politici che fanno le cose che hanno detto. Moltiplicando le poltrone si fanno contenti quei politici, non gli elettori».

«Usa stella polare ma errore Ue contro Russia»
Aperture sono venute poi a una politica più morbida sulle sanzioni nei confronti della Russia. «Abbiamo una stella polare che sono gli Usa. Non credo ad una equidistanza dell'Italia nel mondo internazionale, credo nell'Italia come portatrice di dialogo - ha detto Renzi - ma pensare di costruire l'Europa contro la Russia, come vuole fare qualche Paese recentemente entrato, è un errore»

Tour prosegue a Pesaro e L’Aquila
Il presidente del Consiglio è arrivato alle 11 alla Fiera di Rimini. Dopo la visita a una mostra sulle opere d'arte nella piazza del Duomo di Firenze e ai padiglioni del Meeting, Renzi ha incontrato alcuni rappresentanti delle aziende sponsor del Meeting. Smessa la giacca da presidente del Consiglio, Renzi è tornato ad indossare al teatro Rossini di Pesaro quella di segretario Dem. La giornata di oggi si concluderà all'Aquila (è la prima volta che Renzi visita la città colpita sei anni fa dal terremoto), dove il premier visiterà la sede dell'istituto Scientifico del Gran Sasso.


© Riproduzione riservata