Ennesima strage in mare al largo delle coste della Libia. Circa 200 cadaveri di migranti sono stati individuati dalla Guardia costiera libica davanti alle coste di Zuwara, teatro ieri di un doppio naufragio. Secondo il Guardian, che cita una fonte di Medici senza frontiere, i corpi di 40 persone sono stati trovati all'interno della stiva di un barcone che si è arenato su una spiaggia, mentre circa 160 galleggiavano in mare. I corpi in mare sono stati localizzati a circa 1 km al largo della costa della Libia, davanti a Zuwara, un porto in Libia occidentale che è un punto di partenza importante per i migranti che sperano di raggiungere l'Italia.
Recuperati 82 corpi, gli altri ancora in mare
Secondo la Bbc la Guardia costiera libica è riuscita a riportare a riva i corpi di 82 migranti deceduti. La Guardia Costiera libica ha fatto sapere che delle 201 persone soccorse, 147 sono state spostate in un campo di clandestini a Sabratha. Altri sono stati lasciati in mare perché il battello libico «non aveva abbastanza luce per continuare il lavoro». Sono stati due i barconi (che trasportavano poco meno di 500 migranti) a ribaltarsi in mare al largo della città libica di Zuwara. Circa 200 persone sono state messe in salvo dalla Guardia costiera libica, ma molte altre sarebbero rimaste intrappolate nelle barche. I corpi recuperati «sembrano di migranti provenienti dall'Africa sub-sahariana, dal Pakistan, dalla Siria, dal Marocco e dal Bangladesh» ha afferma un responsabile della sicurezza libica. Alla centrale operativa della Guardia costiera «non sono giunte segnalazioni» di naufragi davanti le coste libiche. Intanto i cittadini di Zuwara hanno organizzato ieri sera una manifestazione spontanea contro l'immigrazione clandestina. Una protesta pacifica, raccontata dal «Zuwarah Media Center», nella quale i trafficanti di esseri umani sono stati definiti «vampiri». Alle autorità i manifestanti hanno chiesto di combattere questo fenomeno e di «fermare l'uccisione dei bambini». Altri striscioni e cartelli hanno mostrato le crude immagini dei cadaveri dei migranti riversi sulle spiagge della città.
Sale a 71 il bilancio dei migranti soffocati nel tir in Austria
Intanto si aggrava il bilancio dei migranti morti soffocati in un tir in Austria: le autorità hanno rinvenuto nel camion 71 cadaveri, tra questi quelli di quattro bambini. E la polizia austrica ha eseguito tre arresti in Ungheria nell'ambito delle indagini sul tir abbandonato. Il camion è stato ritrovato giovedì, abbandonato lungo un'autostrada vicino al confine con la Slovacchia e l'Ungheria.
In Gran Bretagna arrestati 27 migranti su un camion italiano
Intanto la polizia del Surrey, Inghilterra meridionale, ha arrestato 27 migranti che si trovavano su un camion con targa italiana. Lo ha reso noto Sky News, secondo cui il veicolo era fermo nella stazione di servizio a Cobham. Anche l'autista del camion è stato arrestato.
Onu: nel 2015 hanno attraversato il Mediterraneo in 300mila
Secondo l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) più di 300mila migranti hanno attraversato il Mediterraneo nel corso del 2015 e più di 2.500 sono morti in mare, nel tentativo di approdare sulle coste europee. «Il numero di rifugiati e di migranti che hanno attraversato il Mediterraneo quest'anno - ha detto in una conferenza stampa Melissa Fleming, portavoce di Unhcr - ha superato i 300.000, circa 200.000 hanno raggiunto la Grecia e 110.000 l'Italia». In tutto il 2014, il bilancio complessivo è stato di 219.000 migranti. Il bilancio dei morti, secondo la Fleming, è di 2.500 persone e non comprende i decessi di ieri al largo della Libia. In tutto lo scorso anno, 3.500 migranti sono morti nel Mediterraneo.
In 250 a Reggio a bordo nave, anche 4 cadaveri
Nel porto di Reggio Calabria intanto è giunta la motonave 'Fiorillo' della Guardia Costiera con quattro cadaveri a bordo, oltre a 250 migranti tratti in salvo. I migranti, tra cui 7 minori e 23 donne di cui una incinta, sono di varie nazionalità. Al porto si è recato il Pm di turno della Procura della Repubblica di Reggio Calabria che ha aperto un fascicolo d'inchiesta sulla morte dei 4 migranti. Tre salme sono di donne che viaggiavano su un barcone. I tre corpi presentano segni di ustioni, dovuti probabilmente al contatto con idrocarburi. Si ipotizza siano morte per le ustioni e per le esalazioni. I 250 migranti trasportati dalla Fiorillo sono stati soccorsi nei giorni scorsi in due distinte operazioni.
In 757 a Vibo con nave Msf, molte donne incinte
Settecentocinquantasette migranti sono giunti nel porto di Vibo Valentia con la nave Bourbon Argos di Medici senza Frontiere. Tra i loro ci sono 34 bambini e 177 donne, di cui 15 incinte. Gli uomini sono 546. I medici hanno rilevato una decina di casi di scabbia. La maggior parte dei profughi sono famiglie di origine siriana con diversi bambini; il resto provengono da Costa d'Avorio, Mali, Camerun, Nigeria, Sudan, Eritrea, Etiopia, Bangladesh e Pakistan. Una volta superato lo screening medico, i migranti saranno trasferiti in centri di accoglienza così come previsto dal piano del Ministero dell'Interno.
Morti in stiva, dieci arresti per omicidio a Palermo
Dopo una notte di interrogatori, la Squadra mobile di Palermo ha fermato nella notte dieci immigrati con l'accusa di omicidio, per la morte dei 52 migranti morti asfissiati nella stiva del barcone durante la traversata dalla Libia alla Sicilia. Ad accusarli sono una decina di testimoni, quasi tutti pakistani, ascoltati dai magistrati e dagli investigatori della sezione Omicidi della Squadra mobile di Palermo, guidata da Carmine Mosca. I testimoni hanno raccontato atrocità terribili, spiegando che nella stiva erano «almeno in duecento e l'altezza era di circa un metro e mezzo». «Non respiravamo e se chiedevamo un po' di aria - raccontano - ci minacciavano e ci picchiavano».
Oltre 2.400 nuovi arrivi in Ungheria in 24 ore
Nel corso delle ultime 24 ore sono entrati in Ungheria (attraverso il confine con la Serbia) 2.410 nuovi migranti e profughi, circa 800 in meno rispetto alla giornata precedente. Di essi quasi 400 sono bambini. Come ha riferito un portavoce della polizia ungherese, la gran parte dei nuovi arrivi si è registrata nella zona di Roeszke, a ridosso della frontiera con la Serbia, Paese di transito sulla «rotta dei Balcani».
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