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Soccorsi in un solo giorno 4.541 migranti nel canale di Sicilia

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l’emergenza immigrazione

Soccorsi in un solo giorno 4.541 migranti nel canale di Sicilia

Mentre l’Ungheria ha completato il muro alla frontiera con la Croazia, sono 4.541 i migranti soccorsi dall’alba di oggi nel Canale di Sicilia, a 30-40 miglia dalla Libia, mentre a bordo di 12 barconi e otto gommoni erano diretti verso le coste italiane. Le operazioni - venti in tutto - sono state coordinate dalla Guardia Costiera con l’impiego di una decina di unità navali, alcune del dispositivo Frontex e due di Eunavfor Med, la missione europea contro gli scafisti. Uno degli interventi di soccorso è stato svolto da una nave della Marina Militare italiana.

Pinto (Viminale): arrivi in lieve calo ma sono più migranti economici
Se il leader della Lega Matteo Salvini continua ad attaccare («Altri affari in vista per qualche cooperativa, altra “bontà” per la sinistra. L’invasione continua», ha twittato), il direttore centrale per l’Immigrazione e polizia di frontiera, Giovanni Pinto, intervistato da Sky , ha ribadito che i numeri sono in realtà in lieve calo rispetto allo scorso anno: allo stato attuale sono giunti in Italia 122mila migranti, «7mila in meno» rispetto allo stesso periodo del 2014. Questo, ha continuato, «ci fa pensare che, con l’approssimarsi anche della stagione autunnale e invernale, dovremmo registrare un lieve calo quantomeno rispetto all’anno scorso. Però va fatta un’analisi del dato: sono venuti meno sensibilmente i siriani, si sono ridotti a poco più di 6mila allo stato attuale, e anche gli eritrei stazionano più o meno allo stesso numero dell’anno scorso. Questo significa che è cambiata completamente la natura del flusso: non ci sono più tanti candidati all'asilo, ma soprattutto, come si suole dire oggi, migranti economici».

Il costo? «Alcune centinaia di milioni»
Il costo della gestione dell’emergenza migranti - ha spiegato Pinto - è una voce composita: «In questo momento c’è un investimento per Frontex di 137 milioni, a cui bisogna aggiungere le risorse umane impegnate nella gestione dei migranti, le strutture di accoglienza, i trasferimenti, i voli interni, i voli internazionali, le attività di scorta. Alcune centinaia di milioni, sicuramente». «Noi abbiamo avuto un contatto recente con la Commissione europea», ha aggiunto. «Al di là delle risorse che dedicheremo, come dipartimento di Pubblica sicurezza, alla collaborazione con i paesi terzi per cercare di accelerare i rimpatri, abbiamo 50 milioni messi a disposizione dalla Commissione. È stato varato comunque un nuovo fondo, il Trust Fund, che è una dotazione finanziaria imponente, di 1 miliardo e 800 milioni, a cui potrebbero aggiungersi, attraverso altre linee finanziarie, ulteriori 200 milioni». Il Trust Fund sarà ufficializzato nel summit di La Valletta, previsto a novembre, dove parteciperanno anche paesi africani, e copre un’area estesissima dell’Africa orientale, centrale e occidentale: «Potrebbe essere un buon leverage per migliorare la collaborazione di questi paesi e soprattutto aiutarli a frenare un po’ il fenomeno migratorio, quantomeno economico».

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