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Banche, Mattarella: «Gravi episodi, il risparmio va…

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Scambio di auguri con le alte cariche dello stato

Banche, Mattarella: «Gravi episodi, il risparmio va tutelato»

Alla luce dei recenti crac bancari, «oltre a rafforzare le cautele e le regole, bisogna incentivare progetti e iniziative di educazione finanziaria. In questo senso sta utilmente operando la Banca d'Italia». Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel tradizionale scambio di auguri di fine anno al Quirinale con le Alte cariche dello Stato.

Tutelare quanti sono stati indotti ad assumere rischi di cui non erano consapevoli
«Di fronte a gravi recenti episodi, relativi ad alcune banche locali, che hanno suscitato comprensibile preoccupazione, si stanno approntando interventi di possibile sostegno, valutando caso per caso, al fine di tutelare quanti sono stati indotti ad assumere rischi di cui non erano consapevoli», ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante lo scambio di auguri al Quirinale con le alte cariche dello Stato. «Avere cura della Repubblica - ha detto Mattarella - vuol dire tutelare e valorizzare il risparmio, elemento di forza caratteristico della nostra economia. Il risparmio non è soltanto il frutto della fatica del lavoro e la base di sicurezza familiare: è anche una leva di finanziamento cruciale per l'economia reale. In un contesto che sembra premiare soprattutto la speculazione finanziaria servono capitali pazienti per finanziare investimenti di lungo termine».

La ripresa è insufficiente, ma è una opportunità
«Il 2015 si chiude con un segno positivo per il Pil e per l'occupazione. Certo, è ancora insufficiente per compiacerci della ripresa, sapendo che un gran numero di nostri concittadini cerca ancora lavoro», ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella invitando a cogliere «questa inversione di tendenza come opportunità».

Riforme fermino l’uso improprio di strumenti e procedure
«Non posso che augurarmi», ha detto il capo dello Stato, che le riforme «giungano a compimento in questa legislatura», poiché «il senso di incompiutezza rischierebbe di produrre ulteriori incertezze e conflitti, oltre ad alimentare sfiducia». «Le riforme - ha sottolineato Mattarella - non riguardano soltanto l'organizzazione costituzionale ma dovranno anche imprimere una svolta rispetto all'uso improprio di strumenti e procedure. Uso improprio che, tra l'altro, contribuisce a rendere le norme talvolta incoerenti e non di rado oscure per i cittadini». In sostanza, «dobbiamo aver cura della Repubblica».

Servono capitali pazienti per investimenti lungo termine
«In un contesto che sembra premiare soprattutto la speculazione finanziaria servono capitali pazienti per finanziare investimenti di lungo termine», ha detto il capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia al Quirinale.

Dobbiamo sconfiggere terrorismo con armi civiltà
Dobbiamo sconfiggere il terrorismo con le armi della civiltà, ha detto Mattarella. «La violenza terroristica ha fatto ingresso nei nostri luoghi e nella nostra vita: dobbiamo sconfiggerla, con le armi della civiltà che abbiamo costruito. Vincere l'estremismo vuol dire innanzitutto non farci snaturare. La necessaria azione di contrasto, volta a garantire la sicurezza, sarà più forte se accompagnata dalla testimonianza di valori, di principi, di diritti umani universali».

Crudele spogliare i migranti dei beni
Una parola anche sui migranti e sulla proposta della Danimarca di far perquisire i migranti in arrivo e confiscare tutti i beni di valore superiore ai 1.500 euro. «A fronte dei tanti bambini morti in mare, giorno dopo giorno, assume un sapore crudelmente beffardo - ha detto il capo dello Stato - ferire la dignità stessa dei migranti, prevedendo addirittura di spogliarli dei beni che sono riusciti a salvare nella fuga dalle tribolazioni nei paesi natali, come si propone di fare un Paese dell'Unione». È una misura, ha detto Mattarella, «che riconduce alla memoria i momenti più oscuri dell'Europa». È «un'illusione - ha sottolineato Mattarella - pensare di proteggersi con muri e fili spinati. È un errore storico ritardare la necessaria azione comunitaria in tema di accoglienza, di riconoscimento e ricollocazione dei rifugiati, di contrasto ai trafficanti di esseri umani, di rimpatri, più in generale di politiche dell'immigrazione».

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