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Roma, Salvini frena su Bertolaso. Il labirinto dei candidati fra…

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VERSO LE AMMINISTRATIVE DI GIUGNO

Roma, Salvini frena su Bertolaso. Il labirinto dei candidati fra primarie, liti e selezioni online

Guido Bertolaso è un candidato «proposto dagli alleati» e con le sue dichiarazioni sui rom, su Francesco Rutelli e sul Pd, la «sua partenza non è stata il massimo per la Lega». Matteo Salvini apre una giornata di fuoco per il centrodestra. La campagna elettorale per il Campidoglio che vede già il centrodestra diviso su tre candidati ufficiali, adesso deve fare i conti anche con le stilettate interne del leader leghista che non ha peraltro mai nascosto la sua antipatia per l’ex capo della Protezione civile. «A pacchetto chiuso non compro nulla. Quello che dirà la gente di Roma» in questi giorni «inciderà sulla mia decisione finale» è il suo affondo. E a poco serve l’acqua sul fuoco gettata da Bertolaso stesso: «Il centrodestra è coeso». A stretto giro di posta Silvio Berlusconi convoca a Palazzo Grazioli Salvini e Giorgia Meloni. Ma quest’ultima fa sapere che diserterà il vertice finché non saranno chiare le determinazioni di Salvini su Bertolaso. E Berlusconi, che ha ribadito «pieno sostegno» all’ex capo della Protezione civile («non è il candidato di un partito, ma deve essere il candidato di tutta la città») ha rinviato l’incontro «ad una data successiva».

Il labirinto dei candidati
Folla di candidati insomma per le amministrative di primavera a Roma che rappresenteranno un evento politico di prima grandezza. Difficile poter azzardare pronostici: il contesto è dei più incerti. Il Pd, che il 6 marzo celebrerà le primarie fra sei candidati, ha davanti una strada nettamente in salita dopo l’esperienza Marino conclusasi con ilcommissariamento del comune. E neppure l’alternativa del centrodestra è così scontata come si potrebbe immaginare: la coalizione parte divisa più che mai, con tre candidati in concorrenza fra loro: Bertolaso, Marchini e Storace. Infine i Cinque Stelle, che proprio oggi vanno al voto online per le «Comunarie» che puntano a sfruttare la debolezza delle due coalizioni di destra e sinistra per conquistare il Campidoglio ma «spaventano» la fascia di elettorato più moderata.

Centrosinistra: 6 candidati alle primarie
L’appuntamento è per il 6 marzo. Quella sarà l’ora della verità per il centrosinistra romano e soprattutto il momento in cui la coalizione sarà rappresentata da un solo candidato alle amministrative di primavera. In corsa ci sono 6 rappresentanti di tutte le aree della sinistra. Roberto Giachetti, deputato del Pd, è il nome più vicino a Matteo Renzi. Il premier non ha mai dato un’investitura ufficiale al suo candidato ma non ha neppure mai nascosto di essersi speso in prima persona per la discesa in campo di Giachetti che, secondo i sondaggi del Pd, dovrebbe essere il favorito. A sfidare Giachetti dall’interno del Pd è Roberto Morassut, anch’egli deputato ed ex assessore della giunta Veltroni. Questo candidato rappresenta la minoranza dei Dem che a Roma gode di un buon seguito. Corre alle primarie anche Stefano Pedica, ex senatore Pd , con un passato anche nell’Idv di Di Pietro, e molto aperto alle istanze del movimento grillino cui, per l’appunto, propone un patto per il governo della Capitale. C’è poi il portavoce dei Verdi Gianfranco Mascia che incarna l’anima ambientalista della sinistra e si definisce «un candidato fuori controllo» che si è fatto avanti, a suo dire, «per rompere il monocolore Pd». E ancora il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi , candidato di Centro democratico, i centristi di Bruno Tabacci per intenderci. Infine l’outsider Chiara Ferraro, la ragazza autistica scesa in campo per dare voce ai diritti del persone con disabilità.

Centrodestra in campo con tre nomi
Le primarie del centrodestra si celebreranno invece il giorno stesso delle elezioni. Hanno infatti comunicato la loro candidatura ben tre personaggi anche in questo caso rappresentativi di tutti gli orientamenti della coalizione. Il costruttore Alfio Marchini ne rappresenta l’ala più di centro, L’ex capo della protezione civile, scelto in prima persona da Silvio Berlusconi, punta al voto dell’elettorato forzista mentre Francesco Storace catalizza la tradizione aennina, poi confluita in Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Tante tradizioni che si presentano però in concorrenza tra loro. Per di più con l’incognita leghista. Per chi parteggerà Matteo Salvini. Non è ancora dato saperlo.

Cinque Stelle alle comunarie
In questo contesto di coalizioni frammentate i Cinque stelle sperano di avere la meglio. Intanto però partono oggi con una selezione di 208 candidati che si restringerà via via fino a 10 candidati sindaco da cui dovrà uscire quello ufficiale. Ma la vera carta vincente su cui Grillo punta è lo sbandamento degli elettori romani, dopo l’inchiesta su Mafia capitale, le divisioni interne al Pd e la vicenda che ha portato alle dimissioni del sindaco Ignazio Marino: sfiducia e incertezza che potrebbero trovare sfogo in un voto di protesta e in un sindaco fuori dai partiti della destra e della sinistra.

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