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L’ANNUNCIO

Maria Sharapova ammette: positiva all’anti-doping. «Ho fatto un grande errore»

Maria Sharapova   (Reuters)
Maria Sharapova (Reuters)

Maria Sharapova ha ammesso di aver fatto ricorso a una sostanza vietata dall’anti-doping. «Ho commesso un grande errore», ha detto la tennista, che ha annunciato di aver ricevuto una lettera dalla Federazione internazionale del tennis. L’utilizzo della sostanza dopante è avvenuto durante i recenti Australian Open. La tennista, visibilmente commossa, ha detto durante una conferenza stampa a Los Angeles che si assume tutte le responsabilità per l’errore. «Ho deluso i miei fan, ho deluso lo sport. Non voglio chiudere così la mia carriera, spero che mi sia data un’ulteriore possibilità».

Adesso Maria Sharapova rischia una squalifica minima di un anno, ma fino a un massimo di due, che potrebbe scattare già dal prossimo 12 marzo. Il gruppo Nike ha intanto annunciato la sospensione del contratto con la tennista russa: «Siamo rattristati e sorpresi dalla notizia», ha detto un portavoce della Nike aggiungendo che il contratto è sospeso in attesa della conclusione dell’inchiesta.

La campionessa è risultata positiva al meldonium, una sostanza che prendeva già dal 2006, ma è stata aggiunta solo lo scorso anno alla lista nera dei prodotti stilata dall’Agenzia mondiale per il doping. La Sharapova si è giustificata dicendo che prima di assumere il meldonium non aveva letto la lista aggiornata. «Ho iniziato ad assumere questo medicinale perché all’epoca avevo molti problemi di salute e avevo una carenza di magnesio e una familiarità con il diabete che iniziava a manifestarsi - ha spiegato -. Questa è una delle cure che ho ricevuto insieme ad altre».

La popolare atleta russa ha spiegato che lo scorso dicembre ha ricevuto una e-mail dell’Agenzia mondiale anti-doping che annunciava cambiamenti alle regole nel tennis: la mail includeva un link alla lista delle sostanze vietate, ma la Sharapova non l’aveva aperto.

Il meldonium è un farmaco anti-ischemico prodotto da un’azienda farmaceutica lettone che ha effetti sulla capacità di migliorare la resistenza, accelerare i tempi di recupero, attivare la risposta del sistema nervoso centrale e superare meglio lo stress. È stato vietato nel mondo sportivo dall’inizio del 2016 e mai approvato dalla Food and Drug Administration, l’agenzia del farmaco americana. È sempre di oggi la notizia che, proprio perché risultati positivi al meldonium, i campioni olimpici russi nella gara a squadre di pattinaggio sul ghiaccio a Sochi 2014, Ekaterina Bobrova e Dmitri Soloviev, non parteciperanno ai Mondiali di Boston. I casi di positività, da quando il farmaco è bandito, si sono moltiplicati in Russia: soltanto a febbraio il ciclista 33enne Eduard Vorganov è stato squalificato perché nelle sue analisi c’erano tracce di meldonium.

Maria Sharapova è nata nel 1987 a Njagan, una piccola città russa della Siberia occidentale, ma la sua famiglia è di origini bielorusse. Un anno prima della sua nascita i genitori vivevano a Gomel in Bielorussia e fuggirono verso la Siberia in seguito all’incidente nucleare nella vicina Chernobyl, per poi trasferirsi a Sochi, sul Mar Nero. La sua svolta tennistica avviene a soli sei anni quando incontra Martina Navratilova, che intravede in lei delle potenzialità e le consiglia di trasferirsi con il padre negli Stati Uniti, cosa che fa due anni dopo per frequentare l'Accademia di Nick Bollettieri.

La Sharapova è nel circuito professionistico dal 2001. Attuale numero 7 della classifica Wta, è stata numero 1 al mondo in singolare in cinque diverse occasioni, per un totale di 21 settimane. È diventata numero 1 per la prima volta il 22 agosto 2005, a 18 anni, e l’ultima nel 2012. In carriera ha vinto 35 tornei in singolare, tra cui tutti i tornei del Grande Slam (due volte a Parigi), le Wta Finals nel 2004 e 12 tornei “Premier” (seconda tennista in assoluto ad averne vinti di più, dopo Serena Williams). È la terza giocatrice in attività per numero di titoli vinti in singolare, dietro a Serena e Venus Williams.

Nei giorni scorsi la campionessa russa aveva già annunciato il forfait dal Torneo di Indian Wells a causa di un infortunio al braccio sinistro, e complessivamente ha giocato appena 3 tornei e 12 partite dopo l’edizione 2015 di Wimbledon. Su Twitter nelle ore precedenti alla conferenza stampa si erano diffuse le voci di un possibile ritiro dall'attività agonistica per lei che il 19 aprile compirà 29 anni. In realtà si trattava di tutt’altro.

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