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Summit al Tesoro sul piano banche. Renzi: è la settimana giusta

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intervento del governo sul credito

Summit al Tesoro sul piano banche. Renzi: è la settimana giusta

Giornata importante sul fronte delle banche. Il Tesoro stringe sul fondo a sostegno del sistema bancario per le ricapitalizzazioni e le sofferenze: poco dopo le 18 è iniziata la riunione in via XX settembre con i rappresentanti di Cdp e delle principali banche del Paese. Solo una delle partite cruciali che saranno affrontate nei prossimi giorni dal Piano banche del Governo. «Diciamo che è la settimana giusta» ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi a Verona per la 50esima edizione del Vinitaly a proposito dei provvedimenti in arrivo.

Intanto da Roma il viceministro all’Economia Enrico Morando ha confermato: «In tempi molto brevi arriverà un decreto legge per risolvere il nodo dei ristori agli obbligazionisti delle quattro banche» ha detto Morando rispondendo ai giornalisti a margine di un convegno alla Camera, sottolineando che i tempi «sono brevi compatibilmente col fatto che se c'è anche qualcos'altro sul versante banche» possa entrare nel provvedimento. «Bisogna farne uno e chiudere la partita, per evitare di dover venire in Parlamento ogni 15 giorni sulle banche» ha concluso.

Nel decreto legge sul ristoro agli obbligazionisti infatti «può darsi» che ci saranno anche le norme sulle procedure concorsuali ed esecutive e quelle di «accompagnamento e regolazione» del fondo bancario all'esame dell'incontro previsto stasera al ministero dell'Economia.

Sul fronte dei ristori ha precisato «ci sono di fronte a noi novità importanti per gli obbligazionisti. Abbiamo sostanzialmente raggiunto l'accordo» con la Ue «che consente in via del tutto eccezionale che si possano modificare le regole di accesso al ristoro previste con la Legge di Stabilità» che porterà «ad un significativo allargamento» della platea.

Al momento, ha ricordato Morando, «l'arbitro deve essere messo in condizione di presupporre seriamente una violazione dell'obbligo di trasparenza e correttezza previsti dal testo unico bancario nel vendere quelle obbligazioni, oppure non si può procedere al ristoro». Il nuovo decreto servirà «a introdurre maglie più larghe. La violazione può essere in larga misura presupposta. Non lo abbiamo fatto prima - ha precisato - perché volevamo stare dentro le regole Ue. Se le avessimo violate non potevamo condurre questo confronto».

Incontro al Tesoro: allo studio una Sgr per soccorrere gli istituti in difficoltà
Folta presenza di banchieri al ministero dell'Economia per la presentazione del progetto di creazione del Fondo per le ricapitalizzazione e per l'acquisto dei prestiti in sofferenza. Visti all'ingresso del palazzo di via XX settembre, tra gli altri, Pierfrancesco Saviotti e Giuseppe Castagna, rispettivamente amministratori delegati delle promesse spose Banco Popolare e Bpm. Presenti anche Andrea Munari (Bnl), Alessandro Vandelli (Bper) e Adolfo Bizzocchi, Credem. Presente alla riunione anche Carlo Messina, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo.

Il piano del ministro Pier Carlo Padoan punta a una Sgr con una dotazione fino a 5-7 miliardi, finanziata dalle banche e dagli altri operatori finanziari per evitare il coinvolgimento pubblico e il rischio di stop dell'Ue per aiuti di Stato. Si profila quindi come un intervento di sistema per puntellare l'assetto degli istituti creditizi: una forma di garanzia sul fronte delle sofferenze e su quello degli aumenti di capitale in arrivo, a partire da Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca. Si potrebbe così mettere al riparo i due istituti veneti e, allo stesso tempo, frenare le possibili incursioni di fondi stranieri con risorse di rilievo per prendere il controllo di banche in difficoltà, come sta succedendo con il tentativo di Apollo sulla genovese Carige.

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