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operazione contro l’estremismo islamico

Terrorismo, sei arresti tra Lombardia e Piemonte. Pm: «Progettavano attentato a Roma»

Al via stamattina, in diverse province della Lombardia e del Piemonte, una vasta operazione antiterrorismo condotta congiuntamente dalle Digos di Lecco, Varese, Milano e dal Ros dei Carabinieri nei confronti di 6 estremisti islamici destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Milano per il reato di “partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale”. Delle 6 ordinanze di custodia emesse nell'ambito dell'inchiesta per terrorismo internazionale scatta in Lombardia, quattro sono state eseguite mentre altre due riguardano una coppia già espatritata e latitante in Siria.

Pm: arrestati parlavano di attentati in Italia
Gli arrestati stavano pianificando un attentato in Italia. Lo ha spiegato il Pm di Milano titolare dell'inchiesta sulla cellula terroristica islamica individuata in Lombardia. Dalle intercettazioni dell'inchiesta che ha portato all'operazione anti terrorismo congiunta Ros-Digos, emerge infatti che il marocchino scomparso da Bulciago (Lecco), Mohamed Koraichi, parlava con uno degli arrestati di attentati da compiere in Italia. Dalle intercettazioni tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare dell'operazione anti terrorismo emerge «un'attenzione particolare alla città di Roma» in quanto luogo di riferimento dei cristiani.

Nel mirino ambasciata Israele Roma
«Voglio picchiare (inteso come colpire e far esplodere, ndr) Israele a Roma». Lo diceva, intercettato, lo scorso 6 febbraio, Abderrahim Moutaharrik, arrestato nel blitz antiterrorismo, parlando con Abderrahmane Khachia, anche lui finito in carcere. Nell'intercettazione, in particolare, si legge nell'ordinanza, Moutaharrik fa riferimento «ad un suo disegno per compiere un attentato all'Ambasciata di Israele» chiarendo «di avere contattato un soggetto albanese per procurarsi le armi, non riuscendo nell'intento».

Arrestato pronto a colpire Vaticano
«Per questi nemici giuro, se riesco a mettere la mia famiglia in salvo, giuro sarò io il primo ad attaccarli (...) in questa Italia crociata, il primo ad attaccarla, giuro, giuro che l'attacco, nel Vaticano con la volontà di Dio». È un altro audio registrato inviato lo scorso 25 marzo da Abderrahim Moutaharrik a Mohamed Koraichi, arrestati entrambi nel blitz antiterrorismo. «L'unica richiesta che ti chiedo - dice Moutaharrik - è la famiglia, tu sai voglio almeno che i miei figli crescano un po' nel paese del califfato dell'Islam».

Contatti con coppia Lecco già in Siria
Le indagini hanno documentato in particolare l'intenzione di una coppia di marocchini con cittadinanza italiana residente in provincia di Lecco di raggiungere i territori di guerra siro-iracheni, portando con sè figli di 2 e 4 anni, per unirsi alle milizie dello Stato Islamico. La coppia sarebbe stata in contatto con Alice Brignoli e il marito Mohamed Koraichi, i due giovani sposi di Bulciago (Lecco) convertiti all'Islam che si troverebbero già in Siria. La loro vicenda era diventata nota dopo che la madre della ragazza ne aveva denunciato prima la sparizione assieme ai tre figli maschi piccoli e poi l'arruolamento nelle milizie dell'Isis. Anche Brignoli e Koraichi, latitanti, sono destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Manuela Cannavale. Alla coppia si sarebbe dovuto unire un 23enne marocchino residente in provincia di Varese, fratello di un foreign fighter espulso dall'Italia nel gennaio 2015 con un provvedimento emesso dal Ministro dell'Interno per motivi di terrorismo.

Gip: allarme elevatissimo per Italia
Nell'ordinanza di custodia cautelare a carico di sei presunti affiliati all'Is, il gip di Milano Manuela Cannavale scrive che sono «di elevatissimo allarme i ripetuti riferimenti all'Italia come luogo di prossimi ed imminenti attentati». Tutti gli indagati, sottolinea il giudice, «sono o cittadini italiani o soggetti che hanno stabilmente vissuto in Italia per molti anni e che sono da tempo titolari di un permesso di soggiorno». Inoltre, «conoscono molto bene l'italiano e parti delle conversazioni sono in italiano». Uno dei mezzi di comunicazioni piu' utilizzati tra loro, hanno spiegato gli inquirenti in conferenza stampa, sono gli audio registrati che si spedivano via whatsapp.

Renzi: complimenti a ministro e intelligence
«Operazione stamani anti estremisti al nord molto importante. Complimenti a ministro, intelligence, inquirenti e forze ordine #tuttiinsieme». Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in un tweet, ha commentato gli arresti di oggi. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, nel corso di un intervento a «La Telefonata» su Canale 5, ha ribadito che le persone arrestate stavano valutando la possibilità di compiere «attentati o degli atti violenti in Italia». E ha aggiunto: «In un contesto in cui il rischio zero non esiste la prevenzione ha funzionato», grazie «ad una bella azione di squadra» e «in base ad una legge con noi abbiamo fortemente voluto».

Salvini: sei arresti per terrorismo, Renzi incapace o complice?
Contro la politica del governo in materia di immigrazione si è scagliato il leader della Lega Matteo Salvini. «Mentre Renzi e Alfano continuano ad accogliere e finanziare migliaia di clandestini, mentre Austria e Svizzera preparano la difesa dei loro confini anche con Esercito e barriere, sei presunti terroristi islamici sono stati arrestati in Lombardia. Un dubbio: Renzi è solo incapace oppure è complice?» ha detto il segretario del Carroccio Salvini, aggiungendo: «Invece di attaccare l'Austria che difende confini e cittadini, dovrebbe prenderne esempio»

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