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Renzi sprona il Sud: «Spazio all’Italia che dice sì al…

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masterplan per il mezzogiorno

Renzi sprona il Sud: «Spazio all’Italia che dice sì al futuro»

Giornata dedicata al Meridione per Matteo Renzi, che dopo il “Patto per Napoli”, siglato qualche giorno fa, prosegue la campagna per promuovere e siglare gli accordi locali e regionali per l’attuazione del masterplan per il Mezzogiorno. Oggi è la volta di Reggio Calabria, Catania e Palermo. Un tour de force nelle zone più depresse del Paese per rilanciare un messaggio di ottimismo: «I problemi vanno risolti, ma ci vuole la grinta, il coraggio e la determinazione di un'Italia che dice sì» e «non solo “ma, boh, pero”.

L’invito a non lamentarsi delle occasioni perdute: «Non serve»
Parlando a margine di una sosta al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, la “casa” dei Bronzi di Riace che oggi riapre al pubblico dopo un lungo intervento di restauro, che visita accompagnato dal ministro per i Beni culturali Dario Franceschini, il premier si dice d’accordo con «chi contesta, chi si lamenta delle occasioni perdute, chi dice ”mamma mia, potevamo fare meglio”», perchè « spesso ha ragione, ma questo atteggiamento non serve». E Il “Patto per il Sud”, siglato oggi con il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, prosegue Renzi, è un buon esempio di un atteggiamento nuovo del rapporto tra Autonomie locali e governo di Roma per il rilancio dell’economia del Sud.

«I soldi per Reggio e la Calabria ci sono ma chiedo l’impegno di tutti»
«Ci pagano per risolvere i problemi non per arrabbiarci - insiste poi Renzi - e in giornate come queste l'atteggiamento è ondivago, da un lato c'è l'orgoglio, la passione, ti viene da dire che festa, che bello, dall'altro però pensi anche che rabbia, quante occasioni perse, mi mangerei le mani ma possiamo farcela se smettiamo di fare l'elenco di quello che non va e proviamo a cambiare». I soldi per Reggio e la Calabria, assicura il premier, «ci sono, ma chiedo il vostro aiuto: se vogliamo che la Calabria torni in serie A c'è bisogno dell'impegno di tutti, per i prossimi due anni le polemiche lasciamole ai professionisti delle polemiche, a quelli che vogliono dire no su tutto, che non gli va bene mai niente, e che raccontato Sud solo come terra di criminali. Poi ci sono quelli che modestamente, con i loro limiti, provano a dire si. A questa Italia che dice sì si unisca il popolo calabrese».

Appello a Catania: «La rassegnazione prenda la strada dell’esilio»
La musica non cambia per la seconda tappa del viaggio a Sud, Catania. Anche qui il premier sollecita una reazione all’immobilismo e alla stagnazione perchè «dobbiamo dare tutto e tutti il massimo e fare del nostro meglio per portare il Paese ad essere guida in Europa». L’Italia, insiste, «ha le condizioni per togliersi di dosso questo atteggiamento di rassegnazione», e «nei prossimi 2 anni ci sarà il modo e la possibilità perché le cose accadano». Parlando al Teatro Bellini, il premier chiede alla città di darsi da fare «perché la rassegnazione prenda la strada dell'esilio».

In Italia «meno banchieri e più credito alle imprese»
In Italia - ricorda poi Renzi dopo aver firmato il Patto per il Sud con il sindaco Enzo Bianco, «abbiamo degli straordinari banchieri ma abbiamo troppi banchieri. Bisogna avere il coraggio di dire che le banche devono fare il processo di accorpamento. Non è possibile che in ogni Comune ci sia una banca e consiglieri di amministrazione e poltrone. Vogliamo meno banchieri e più credito a imprese, famiglie e giovani che vogliono investire senza pensieri». Domani a Palazzo Chigi, conclude Renzi, «riuniremo il Cipe e annunceremo investimenti per 3,5 miliardi di euro: 2,5 per la ricerca e 1 per la cultura».

Riapre il viadotto Himera, e Renzi promette: «Mai più scandali»
Dopo Catania, Renzi punta a Palermo, per l’ultimo scalo di questo mini-tour del Sud Italia, ma prima fa tappa sull'autostrada A19 Palermo-Catania per inaugurare la riapertura al traffico del viadotto di Himera, crollato a sorpresa lo scorso anno poco dopo l’inaugurazione. «Prendiamo l'impegno: mai più scandali come quelli a cui abbiamo assistito, mai più viadotti che crollano, non ci sono i cittadini di serie A al Nord e di serie B al Sud, c'è l'Italia tutta intera», promette Renzi in un breve intervento dinanzi alle telecamere. La Sicilia, prosegue «ha bisogno di serietà di cose concrete, di puntualità e di manutenzione. I grandi progetti li abbiamo tutti. Ma i grandi progetti verranno solo dopo quando i cittadini vedranno che la politica smette di buttare i soldi come i tanti fondi europei che sono stati buttati in questi anni». L’impegno, conclude, è semplice ma impegnativo: «Mai più scandali come quelli a cui abbiamo assistito. Mai più viadotti che crollano».

Ultima tappa a Palermo: «Noi governo della manutenzione ordinaria»
La giornata di Renzi si chiude a Palermo, presso l’ex deposito dei tram della città di Roccella, dove trova ad accoglierlo il governatore Rosario Crocetta, il presidente dell'Assemblea Giovanni Ardizzone e il sindaco Leoluca Orlando. Con Renzi ci sono anche il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini e i sottosegretari Davide Faraone e Simona Vicari. «Il nostro governo vuole investire innanzitutto nella manutenzione ordinaria, avere delle opere pubbliche e lasciarle andare a male è una cosa inaccettabile», spiega ai cittadini presenti poco prima di firmare il patto per il Sud della giornata, con il sindaco Orlando.

Renzi rende omaggio a Pio La Torre
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha reso omaggio questo pomeriggio a Palermo alla lapide che ricorda l'omicidio del segretario regionale siciliano del Pci, Pio La Torre, ucciso dalla mafia il 30 aprile 1982 insieme al suo autista Rosario Di Salvo.
Intervenendo al deposito del tram, dove ha siglato il Patto per Palermo con il sindaco della città Leoluca Orlando, Renzi ha detto: «La lotta alla criminalita non deve essere intesa come una lotta degli unì contro gli altri, ma come qualcosa in cui tutti trovano un punto d'unione».

«Lunedì riapre Termini Imerese con 20 ingegneri e 250 operai»
«Lunedì riapre Termini Imerese con 20 ingegneri. Sono stato il primo premier ad andare a Termini Imerese alla vigilia di ferragosto in un giorno di caldo pazzesco: sembrava impossibile riaprirla e invece da qui alla fine dell'anno entreranno in fabbrica 250 operai». L'ha detto il premier Matteo Renzi a Palermo riferendosi alla riapertura dell'ex Fabbrica del Lingotto a Termini Imerese con il marchio di Blutec. «Se l' Italia si mette in moto - ha detto - è perchè Palermo e la Sicilia fanno la loro parte. Le nostre energie le mettiamo a disposizione di chi vuole ripartire, il futuro appartiene a chi ci crede».

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