Italia

Prescrizione, commissione al Senato riparte dal testo della Camera.…

  • Abbonati
  • Accedi
giustizia

Prescrizione, commissione al Senato riparte dal testo della Camera. Protesta delle opposizioni

La commissione Giustizia del Senato ha adottato come testo base il testo unificato presentato dai relatori dem Felice Casson e Giuseppe Cucca su riforma del processo penale e con le norme relative alla nuova prescrizione, come approvata dalla Camera. Hanno votato a favore Pd, Ap-Ncd, Psi. Si sono astenuti M5S e Gruppo misto. Fi, Lega, Cor e Idea erano usciti dalla Commissione per protesta. Il verdiniano Ciro Falanga, che aveva preso parte oggi alla riunione di maggioranza sulla prescrizione, non ha votato. Per gli emendamenti al testo, definito «molto pesante» dal presidente della commissione Nico D'Ascola, il termine è stato fissato al 25 maggio.

Sul fronte della prescrizione, l'articolo 7 dispone che «sono aumentati della metà» i termini di prescrizione per i reati previsti dagli articoli 318, 319 e 319-ter del Codice penale, ossia corruzione per l'esercizio della funzione, corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, corruzione in atti giudiziari. Sul versante delle intercettazioni, vengono individuati principi e criteri direttivi entro i quali il governo deve esercitare la delega: fra i quali, prevedere disposizioni che «garantiscano la riservatezza delle comunicazioni e delle conversazioni telefoniche e telematiche oggetto di intercettazione».

Falanga (Ala): testo non ci piace
Ad Ala il testo base non piace. «Non ci piace e lavoreremo per migliorarlo». Così il senatore verdiniano di Ala Ciro Falanga ha spiegato perché non ha votato in commissione Giustizia del Senato per adottare come testo base il provvedimento messo a punto dai relatori Felice Casson e Giuseppe Cucca su riforma del processo penale e prescrizione. Il parlamentare aveva preso parte stamattina alla riunione di maggioranza che si è tenuta al ministero della Giustizia dedicata al tema della prescrizione.

Opposizioni abbandonano per protesta la commissione
I relatori dem Felice Casson e Giuseppe Cucca hanno presentano in commissione Giustizia del Senato il testo unificato sulla riforma del processo penale e della prescrizione. Si tratta, ha spiegato Casson, dei due ddl, il 2067 e il 1844, così come sono stati votati dalla Camera. Ma alla richiesta di votare subito per adottarli come testo base, è infuriata la polemica e i senatori delle opposizioni (Fi, Cor e Lega) hanno lasciato i lavori della commissione per protesta.

Più concreta la “ripartenza” della prescrizione
Dopo uno stop durato oltre 400 giorni si fa più concreta, al Senato, la ripartenza delle norme sulla prescrizione in seguito all'abbinamento alla riforma del processo penale deciso la scorsa settimana in commissione Giustizia. Questa mattina un vertice di maggioranza al ministero della Giustizia ha da un lato confermato la distanza che ancora divide Pd e Ncd sull’ «allungamento» dei tempi processuali, dall'altro ha registrato l'intesa tra i due partiti sull'avvio dell'esame del provvedimento a partire dal testo uscito dalla Camera (non votato da Ap), per poi procedere alle modifiche in fase emendativa.

Riunione al ministero “allargata” ai verdiniani di Ala
Nessuna novità politica di rilievo è emersa oggi dalla riunione di oggi (presenti oltre al Guardasigilli Andrea Orlando i capigruppo Renato Schifani per Ap-Ncd, Luigi Zanda per il Pd, il presidente della commissione Giustizia, Nico D'Ascola e il sottosegretario Federica Chiavaroli, il relatore Giuseppe Cucca ei l sottosegretario Gennaro Migliore), se non per la partecipazione all'incontro, in via informale, dei verdinani. Inizialmente smentita dagli interessati, il coninvolgimento di Ala nella persona di Ciro Falanga per informarlo «degli orientamenti emersi nella riunione» è stta confermata dal Zanda in una nota in cui sottolinea come si tratti di un effetto «dell'impegno di consultazione e di informazione sui provvedimenti in calendario, assunto nell'incontro tenuto alla Camera la scorsa settimana».

La posizione di Pd e Ap-Ncd
Sul fronte dei contenuti il vertice ha confermato la distanza delle posizioni all'interno della maggioranza, con l’Ncd che punta a tornare al testo uscito dal Consiglio dei ministri nell'estate del 2014 (congelamento per due anni dei tempi di prescrizione dei reati dopo il primo grado e sospensione dei termini più breve di un anno dopo da sentenza d'appello) e il Pd che propone di confermare in particolare il testo uscito dalla Camera (maggiorazione dei tempi di prescrizione, da 1/4 alla metà della pena prevista, per i reati come corruzione, concussione, peculato), integrandola con un ulteriore allungamento sempre per i reati contro la Pa in modo da rendere pressoché impossibile che i processi in materia possano finire nel nulla.

Le resistenze dei centristi
Il vertice di oggi rappresenta quindi solo il primo passo nella ricerca di un accordo, che però - si ribadisce con forza negli ambienti della maggioranza - si persegue con determinazione, anche se i vertici di Area popolare fanno pensare il contrario. «Non si puo' dilatare all'infinito la prescrizione nel processo penale, anche perchè il giusto processo previsto dalla Costituzione è tale solo se si svolge in tempi ragionevoli», ha ricordato ad esempio il ministro dell'Interno e segretario politico Ncd, Angelino Alfano, in vista della Direzione nazionale del partito convocata per questo pomeriggio anche per parlare di prescrizione. Ancora più tranchant il presidente dei senatori Schifani, che al termine del vertice ha ribadito la linea di non votare il testo della Camera perchè «non lo condividiamo. Non lo abbiamo votato alla Camera e non lo voteremo qui. In questo vi è consapevolezza da parte del governo».

Orlando: pronti a dialogare con altre forze politiche
E di work in progress ha parlato questa mattina anche il ministro della Giustizia Orlando, che intervistato a “Voci del Mattino” (Radio1 Rai) ha spiegato che la maggioranza «ha il dovere di trovare un equilibrio al suo interno sull'estensione dei termini per la prescrizione», così come «abbiamo fatto per tutti i provvedimenti emanati sinora». Nelle prossime ore la maggioranza continuerà dunque a cercare una soluzione condivisa. «Poi, come sempre ha aggiunto il ministro - siamo pronti, a dialogare con tutte le forze presenti in Parlamento», tra cui potrebbe rientrare a sorpresa anche il M5S. In difesa del metodo scelto Orlando ha poi ricordato tra le “cose fatte” sul fronte della legalità e della lotta alla corruzione l'introduzione «di significative sanzioni sul falso in bilancio», insieme al «reato di autoriciclaggio e «gli sconti di pena per chi collabora nelle inchieste sulla corruzione». Tutti «passi significativi», ha concluso Orlando, «nell'adeguamento della normativa e degli strumenti atti a contrastare la corruzione e tutte le forme di aggressione della pubblica amministrazione».

© Riproduzione riservata