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Scoperta a Bari “cellula” legata all’Is, fermati tre…

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Scoperta a Bari “cellula” legata all’Is, fermati tre presunti terroristi

Uno dei presunti terroristi fermati a Bari, Hakim Nasiri (D), in una foto scattata insieme al sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante la cosiddetta Marcia degli Scalzi del 10 settembre 2015, contenuta negli atti giudiziari. ANSA
Uno dei presunti terroristi fermati a Bari, Hakim Nasiri (D), in una foto scattata insieme al sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante la cosiddetta Marcia degli Scalzi del 10 settembre 2015, contenuta negli atti giudiziari. ANSA

Gli obiettivi terroristici erano a Roma, Bari e Londra. Una «cellula» legata all'Isis (Stato Islamico dell'Iraq e della Siria) e Isil (Stato Islamico dell'Iraq e del Levante) intendeva colpire «governi, forze militari, istituzionali, (...) cittadini e altri obiettivi civili» in Europa. Tutto era stato organizzato, al punto che era stata predisposta «la preventiva ispezione dello stato dei luoghi (anche con documentazione fotografica e video)», per compiere «attentati terroristici presso aeroporti, porti, mezzi delle forze dell'odine, centri commerciali, alberghi oltre che di altri imprecisati attentati terroristici in Italia e Inghilterra».

Con questa accusa la Procura della Repubblica di Bari ha dato corso al fermo di sei persone, due delle quali accusate di associazione con finalità terroristica, mentre gli altri di immigrazione clandestina. Manette sono scattate per Hakim Nasiri, accusato di terrorismo, e per Gulistan Ahmadzai, di sfruttamento dell'immigrazione clandestina. Sono ricercate altre tre persone, due delle quali per terrorismo.

L'indagine
Secondo i magistrati l'organizzazione era radicata a Bari, crocevia per l'ingresso in Italia ed Europa di terroristi islamici. In particolare, è l'accusa, i tre sarebbero stati «promotori, dirigenti, organizzatori e finanziatori» della presunta cellula. Gli investigatori ritengono che «si associavano tra loro e con altre persone non identificate allo scopo di compiere atti di violenza con finalità di terrorismo internazionale, in Italia ed all'estero, realizzando anche in Italia (oltre che in Francia, in Belgio) un'associazione criminale, costituente articolazione o comunque una rete di sostegno logistico di una organizzazione eversiva sopranazionale di matrice confessionale, funzionalmente collegata all'organizzazione terroristica internazionale denominata Stato Islamico dell'Iraq e della Siria (Isis) o Stato Islamico dell'Iraq e del Levante (Isil),Emirato Islamico dell'Afghanistan e di Al Qaeda, operante sulla base di un complesso programma criminoso, condiviso con una rete di analoghi ed affini gruppi attivi in altre zone d'Italia ed altri Stati Europei nonché in altri paesi extraeuropei».

Dall’Italia all’Inghilterra
Il timore degli investigatori è che la «cellula» stesse pianificando di compiere attentati a «Roma, Londra e Bari». Sui telefoni cellulari degli indagati, infatti, sono state trovate fotografie e filmati in cui erano ritratti gli obiettivi. Nel dettaglio, sono state trovate immagini del Circo Massimo e del Colosseo, a Roma. A Bari, invece, ci sono scatti nell'aeroporto Karol Wojtyla del capoluogo pugliese e del centro commerciale Ipercoop. A Londra, infine, numerosi scatti e video ritraenti il centro commerciale West India Quay e l'albergo Sunborn Yacht hotel. Scatti riguardano l'area dei Royal Docks di Londra. In particolare, la London Cable Car della Emirates Air Line, una cabinovia londinese lunga 1.100 metri che, attraversando il Tamigi, collega la penisola di Greenwich con i Royal Docks. Sono state trovate anche dell'hotel Crowne Plaza London Docklands, sito in Royal Victoria Dock, Western Gateway, Londra. Infine ci sono le fotografie del Champions Walk, area pedonale del London Borough of Newham.

La Marcia Scalzi di Bari
Negli atti, infine, c'è spazio per alcune fotografie svolte durante la “Marcia Scalzi”, tenutasi a Bari il 10 settembre 2015. Una manifestazione rientrante nel più ampio programma nazionale di solidarietà e integrazione in favore di cittadini immigrati. Nelle immagini è ritratto uno degli indagati assieme al primo cittadino del capoluogo pugliese, Antonio Decaro. Le fotografie sono interessanti, da un punto di vista investigativo, in quanto gli indagati avevano organizzato un ramificato business legato al favoreggiamento e allo sfruttamento dell'immigrazione clandestina.

Stando alle accuse, infatti, «in concorso con altre persone non identificate, al fine di trarne profitto, compivano atti diretti a procurare l'ingresso nel territorio italiano ed altri Stati europei, del quale la persona non è cittadina o non ha titolo di residenza permanente, in violazione alle vigenti disposizioni di Legge in materia di immigrazione di un numero imprecisato, ma superiore a cinque, di cittadini extracomunitari di nazionalità afghana e pakistana, organizzando e agevolando a scopo di lucro, il trasporto degli stessi a bordo di autovetture e/o imbarcazioni, dall'area centro-asiatica sino all'Europa per il corrispettivo di euro da 1.200 a 3.700 a persona e dall'Italia alla Francia per il corrispettivo di euro 700 a persona».

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