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Dossier Elezioni amministrative, alleanze a geometrie variabili

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    Dossier | N. 123 articoliElezioni comunali 2016

    Elezioni amministrative, alleanze a geometrie variabili

    Centrodestra e centrosinistra si presentano in ordine sparso alle amministrative di giugno. Con alleanze a geometria variabile nelle varie realtà locali. E una tendenza alla frammentazione. Così l'assetto unitario di Milano rappresenta per il centrodestra (Lega, Forza Italia e Fratelli di Italia) un baluardo che spesso non regge sul resto del territorio nazionale. Il centrodestra è diviso a Torino, Napoli, Isernia, Latina, Novara, Salerno, Caserta, Olbia. Mentre, a parte Milano, è unito a Bologna, Trieste, Cagliari, Ravenna, Savona, Varese, Grossetto, Pordenone, Brindisi. Il centrosinistra classico, basato sull'asse Pd-Sel riesce a replicare lo schema solo a Milano, Cagliari e Trieste (ma in quest’ultima città con la “sconfessione” di Sel regionale). Quasi ovunque infatti a sinistra del Pd è spuntata infatti una lista contenitore del variegato arcipelago a sinistra dei dem. Mentre il terzo “competitor” di queste elezioni, il Movimento 5 Stelle, si presenta sempre da solo al primo turno, promettendo di evitare alleanze o apparentamenti in caso di ballottaggio.

    Il doppio schema del centrodestra a Roma e Milano
    A Milano Stefano Parisi (ex direttore generale di Confindustria ed ex ad di Fastweb) è riuscito nella impresa di tenere unito tutto il centrodestra.

    La coalizione che lo sostiene, infatti, contiene tutti i principali partiti, dalla Lega a Forza Italia, a Fratelli d'Italia. Con in più anche l'appoggio dei centristi di Ncd. L'alleanza di Milano stride con la spaccatura di Roma, dove si gioca una partita con ricadute nazionali tra le due anime del centrodestra. Chi prenderà più voti tra l'imprenditore indipendente Alfio Marchini, sostenuto alla fine dal partito di Berlusconi (oltre che da Ncd, ex Ncd e La Destra di Storace) e la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, appoggiata dalla Lega di Salvini? Conterà non solo chi dei due arriverà, eventualmente, al ballottaggio ma anche chi prenderà più voti, per misurare i rapporti di forza all'interno del centrodestra, con un occhio alla leadership nazionale in vista delle elezioni politiche.

    Le divisioni da Torino e Latina
    La contrapposizione tra Forza Italia da un lato e i “lepenisti” Lega e Fdi dall'altro si ritrova anche a Torino, con i due candidati di centrodestra accreditati di un consenso sostanzialmente analogo: l'ex parlamentare Osvaldo Napoli (Forza Italia) e il notaio Alberto Morano (appoggiato da Carroccio e Fdi). Mentre cambia lo schema a Napoli, dove l'imprenditore Gianni Lettieri corre sostenuto dagli azzurri e dalla Lega mentre fa corsa solitaria il parlamentare Marcello Taglialatela, esponente di Fratelli d'Italia. Uno schema simile a Isernia dove l'ex sindaco Gabriele Melogli è appoggiato da Forza Italia e Noi con Salvini, mentre Giacomo D'Apollonio è sostenuto da Fdi. Centrodestra diviso anche nella storica roccaforte di Latina. Qui la battaglia interna è tra Alessandro Calvi (Forza Italia) e Nicola Calandrini (Fratelli d'Italia e Noi con Salvini). Stesso schema a Novara dove si scontrano Daniele Andretta (Forza Italia) e Alessandro Canelli (Lega, Fdi e alcuni dissidenti azzurri). A Salerno l'ex presidente della Provincia Antonio Iannone (Fratelli d'Italia e “Noi con Salvini”) si contenderà i voti con Roberto Celano (Forza Italia). Diverse le geometrie delle alleanze a Caserta. Qui Riccardo Ventre, ex presidente della Provincia, è sostenuto da Forza Italia e Fdi-An, mentre “Noi con Salvini” corre da sola e lancia la candidatura di Enrico Trapassi. A Olbia Noi con Salvini appoggia il candidato di Forza Italia Settimo Nizzi, mentre Fdi sostiene il presidente del consiglio comunale Vanni Sanna.

    Le roccaforti dell’alleanza Lega-Fi-Fdi
    Regge l'unità del centrodestra a Bologna, attorno alla leghista Lucia Borgonzoni (anche se l'ex Carroccio Manes Bernardini corre con una lista appoggiata da Udc e Ncd), a Trieste, attorno all'ex sindaco Roberto Dipiazza e a Cagliari dove l'ex parlamentare di Fi e Pdl Piergiorgio Massidda, veterano della politica nazionale e sarda, ha riunito la coalizione di centrodestra. Una coalizione compatta anche a Ravenna a sostegno del commercialista Massimiliano Alberghini, a Savona in appoggio di Ilaria Caprioglio, a Varese per Paolo Orrigoni, a Grossetto attorno a Antonfrancesco Vivarelli Colonna e Pordenone a sostegno di Alessandro Ciriani. A Brindisi, Nicola Massari, candidato sindaco per Forza Italia, è supportato anche da Noi con Salvini e Fratelli d'Italia. Anche a Rimini il candidato della Lega, l'avvocato Marzio Pecci ha ottenuto l'appoggio di Forza Italia.

    Centrosinistra unito a Milano, Trieste e Cagliari
    A Milano l'ex commissario Expo Giuseppe Sala, vincitore delle primarie del centrosinistra, è riuscito ad incassare anche il sostegno della lista arancione “Sinistra per Milano” dove sono confluiti Sel e Verdi. Ma nel capoluogo lombardo spezzoni di sinistra che non si riconosce nel manager Sala, a partire da Sinistra italiana sono confluiti nella lista del presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo, che tiene insieme , tra gli altri, Rifondazione comunista, civatiani e movimenti.

    Il centrosinitra è unito a Cagliari dove Massimo Zedda, primo cittadino di Sel, si ripresenta con un'alleanza composita che include il Pd. Mentre a Trieste dove il sindaco uscente Roberto Cosolini (Pd) si ricandida con l'appoggio di Sel, quest’ultima si è spaccata, con il partito regionale che ha alla fine sconfessato la coalizione a forte “trazione cattolica” (Udc e il Movimento per la vita).

    Le divisioni da Novara a Napoli, passando per Roma
    L’unità a sinistra è naufragata a Roma, dove la prematura fine della giunta Marino ha allargato la distanza tra Pd e Sel. Con il candidato di Sinistra italiana-Sel Stefano Fassina, inizialmente escluso dalla competizione per irregolarità nella presentazione delle liste, deciso a non dare indicazione di voto agli elettori a favore del candidato dem Roberto Giachetti se tenuto fuori dalla competizione dalla giustizia amministrativa. A Torino il sindaco uscente Piero Fassino, che punta alla riconferma e alla vittoria al primo turno per non correre il rischio di un ballottaggio con l'agguerrita candidata M5s Chiara Appendino, vive a sinistra la pericolosa concorrenza delle liste a sostegno del candidato di Sel Giorgio Airaudo, (ex segretario della Fiom torinese), mentre a Napoli la candidata del Pd Valeria Valente, appoggiata da Ncd e verdiniani di Ala, è priva di coperture a sinistra. La lista “A sinistra” dove confluiscono esponenti di Sel, Rifondazione e del movimento Possibile di Pippo Civati, appoggia infatti il sindaco uscente “arancione” Luigi De Magistris. Neanche a Bologna, il sindaco in carica dem Virginio Merola, in cerca del bis è riuscito a tenere insieme la sinistra. Se la dovrà vedere perciò con Federico Martelloni candidato della “coalizione civica”, che tiene insieme l'ala di Sel in rotta con Merola, Possibile di Civati e altre sigle. Situazione simile a Ravenna, Novara, Savona, Varese, Isernia, Grosseto, Pordenone dove è nata una lista contenitore del variegato arcipelago a sinistra del Pd.

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