Guido Bertolaso si ritira dalla corsa a sindaco di Roma. Lo ha ratificato una lunga nota ufficiale di Forza Italia. «Con il dottor Guido Bertolaso abbiamo deciso di sostenere e fare nostra la candidatura dell'ingegner Alfio Marchini. Non è una scelta nuova. Marchini era stato la nostra prima opzione, ed era caduta per i veti posti da un alleato della coalizione (il riferimento è al partito guidato da Giorgia Meloni, ndr)» si legge nel comunicato del partito di Silvio Berlusconi che ha segnato, dopo un tira e molla andato avanti per due mesi, la fine di una candidatura divisiva e controversa all’interno del partito.
In vista un incontro Berlusconi-Marchini
Potrebbe tenersi già oggi un incontro tra Silvio Berlusconi e il “civico” Alfio Marchini. L’imprenditore romano, che, per la cronaca, aveva vinto il sondaggio sul candidato sindaco del centrodestra a Roma svolto dalla Lega (che nella capitale sostiene ora la leader di Fdi Giorgia Meloni) a fine febbraio, si rafforza grazie all’appoggio di Forza Italia. E a chi gli rimprovera incoerenza rispetto al suo slogan “Liberi dai partiti” replica che «liberi dai partiti significa forti e autonomi per permettersi alleanze tra liberi per liberare Roma da tutti coloro che l'hanno ridotta così e dal populismo che rischierebbe di farla sprofondare ancora più giù».
Bertolaso: in panchina per far vincere moderati
«Ho deciso di sedermi in panchina per consentire alle forze che si riconoscono nei principi del liberalismo e del cattolicesimo di unire i loro sforzi e partecipare alla competizione elettorale puntando a vincere e non solo a testimoniare». Così Bertolaso ha spiegato in una nota il suo passo indietro nella corsa a sindaco di Roma.
Meloni: ora Marchini e FI convergano su Giachetti
Piccata la replica di Meloni, candidata sindaca sostenuta dalla Lega, che ha sparato al alzo zero: «Siamo contenti della semplificazione del quadro politico a Roma. Ora ci aspettiamo un'ulteriore semplificazione con la diretta e aperta convergenza di Alfio Marchini e di Forza Italia sul candidato del Pd e di Renzi, Roberto Giachetti».
Anche Storace valuta passo indietro per Marchini
Intanto, dopo la convergenza di Forza Italia su Alfio Marchini, anche Francesco Storace, candidato a sindaco di Roma per La Destra, sta valutando di fare un passo indietro in favore di Marchini. Un passo indietro dato per scontato dal capogruppo FI al Senato, Paolo Romani: al termine di un vertice a palazzo Grazioli («È con noi»).
Salvini: Renzi chiama, Berlusconi risponde
Non ha nascosto il suo disappunto anche il leader della Lega Matteo Salvini: «Renzi e Casini chiamano, Berlusconi risponde. Continua l'incredibile balletto di Forza Italia che anche oggi cambia candidato» ha detto il leader del Carroccio, che ha aggiunto: «Per quanto riguarda la Lega ora è tutto più chiaro e semplice: a Roma l'unica candidatura di centrodestra e contro ogni inciucio si chiama Giorgia Meloni sostenuta dalla Lega».
“Continua l'incredibile balletto di Forza Italia che anche oggi cambia candidato”
Matteo Salvini
«Bertolaso responsabile, città avrà bisogno di lui»
Nel ratificare il suo ritiro, Forza Italia ringrazia l’ex capo della Protezione civile, che «si è reso disponibile a ritirare la sua candidatura per convergere su quella nelle migliori condizioni per vincere. Per due volte, ha dimostrato grande responsabilità e amore per la città di Roma, che non dimenticheremo. D'altronde Roma e l'Italia avranno ancora bisogno di lui» recita la nota, che continua con un appello agli alleati Salvini e Meloni: «Ci auguriamo che, superando questa dolorosa divisione, tutto il centro-destra, tutti coloro che non vogliono consegnare Roma ai grillini o alla sinistra, possano ritrovarsi e riprendere un cammino comune. In questo senso rivolgiamo un appello ai nostri amici del centro-destra: siamo ancora in tempo perché tutti convergano, come noi abbiamo fatto, sul candidato che ha la più alta possibilità di successo».
Fatale l’ultima gaffe
fatale l’ultima gaffe dell'ex capo della protezione civile. L 'ipotesi di Bertolaso, poi smentita, di poter collaborare con il candidato del Pd o quello del Movimento Cinque Stelle nel caso uno dei due diventasse sindaco. Parole poi corrette in una nota in cui l'ex capo della Protezione Civile ha chiarito di non essere assolutamente indisponibile ad «accettare un ruolo politico in una giunta di un altro candidato». Una precisazione però che ha aiutato ad allentare la tensione. Non è la prima uscita infelice di Bertolaso. Quella che gli costò l’appoggio di Salvini, l’ex capo della Protezione civile (allora candidato sindaco di tutto il centrodestra) la pronunciò lo scorso febbraio quando parlò dei rom come di «una categoria che è stata vessata e penalizzata». Una frase che Salvini non gli ha mai perdonato.
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