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De Magistris, il sindaco ribelle che ha saputo parlare alle tante Napoli

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Giù l’affluenza sotto il vesuvio

De Magistris, il sindaco ribelle che ha saputo parlare alle tante Napoli

Luigi De Magistris vince rispetto al candidato del centro-destra Gianni Lettieri. Il sindaco uscente viene confermato dai cittadini con il 66,8% dei voti, contro il 33,2% di Gianni Lettieri. Quindi una vittoria ancora più netta di quella che era stata per tempo prevista. «Una vittoria di Luigi De Magistris – ha commmentato l’ex pm anticipando la conferenza stampa – e dei suoi militanti. Abbiamo vinto contro il candidato del centro destra, contro Gianni Lettieri che ci lavorava da cinque anni, contro Renzi e il Pd».

Ma c'è un altro dato significativo di questa tornata elettorale: se l'affluenza alle urne è calata rispetto al 5 giugno in tutte le grandi città, a Napoli, si è registrato un calo più netto: alle 23,00 aveva votato il 35,99% degli elettori, contro il 54,12 dell'appuntamento del 5 giugno alla stessa ora. In una domenica di cattivo tempo non è certo stato il desiderio di mare ad allontanare dai seggi. Ma forse ha giocato un ruolo la difficile fase del Pd e la sua esclusione al primo turno. Sullo sfondo, infatti, un Pd napoletano ( che Renzi ha annunciato di voler commissariare) indebolito da un risultato elettorale negativo dopo una campagna elettorale iniziata con primarie al veleno e la rottura con Antonio Bassolino.

Che cosa ha spinto i napoletani a confermare, come sembra, il mandato al primo cittadino uscente? Sicuramente ha avuto la meglio, anche sui cittadini, un'immagine della città nuova e positiva. Riscoperta dai turisti, che ospita dopo la Coppa America numerose competizioni sportive internazionali, orientata a diventare una città verde, la prima per crescita del turismo. Borghese e ribelle, il sindaco uscente ha catturato napoletani di diversa estrazione, cultura e posizione sociale. Li ha convinti mostrando le sue “mani pulite” e sollecitando l'orgoglio (per una volta) di non essere nell'elenco, troppo lungo, delle città dilaniate da scandali e corruzione. Ottenuto dai cittadini il secondo mandato, Luigi De Magistris non potrà esimersi dal fare, segnare con i fatti una svolta della città, attuare punto per punto un programma articolato quanto complesso.

Che vede in cima il desiderio di cittadini e di imprenditori di vivere e lavorare in una città (area metropolitana) che assicuri la normalità dei servizi, del lavoro, del vivere civile. Ma dovrà anche, come da programma, affrontare da subito molte altre sfide. Il porto, su cui si spera che con il governo e le altre istituzioni coinvolte si possa quanto prima definire la nuova governance e far partire una operazione di riordino e di efficientamento che passi per l'approvazione del nuovo piano regolatore, per la regolamentazione delle concessioni e finalmente per l'avvio di lavori di ammodernamento e ampliamento, tra cui, prioritario, il dragaggio.

Il sistema dei trasporti, su cui passi in avanti si sono fatti specie per la metropolitana, ma per cui oggi si rende necessaria un'accelerazione, con un fabbisogno – secondo uno studio Svimez – di 6 miliardi di euro. E poi c'è Bagnoli, ormai una sorta di spina nel fianco della città su cui va superata la diaspora tra Governo e Comune per far partire l'operazione di recupero, risanare la costa di Coroglio e fornire numerosissime occasioni di lavoro. Attende anche Napoli Est, dove il volume di investimenti privati messi in moto o da attivare, è tale che non si può più aspettare per rifare strade, fogne, e delocalizzare i depositi petroliferi. Così le altre periferie, dove questione economica, sociale e di ordine pubblico si sovrappongono in un mix che rende la qualità della vita ancora troppo bassa e non degna di una città metropolitana europea. Dovrà completare le fusioni delle partecipate, migliorare l'efficienza dei servizi, i conti e l'efficienza della macchina amministrativa.

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