Per Alex Schwazer potrebbero allontanarsi le Olimpiadi di Rio. Il marciatore bolzanino sarebbe infatti risultato di nuovo positivo in un controllo antidoping. A dare la notizia è stata la Gazzetta dello Sport, che ha parlato di un test a sorpresa effettuato a Vipiteno. Secondo il giornale, il controllo «risale al 1° gennaio scorso a Vipiteno durante le vacanze di Capodanno e riguarda un campione di sangue e urina che aveva dato esito negativo come anche i molti controlli successivi. Solo il 12 maggio in un nuovo controllo sulle provette del 1° gennaio, dopo la qualificazione per Rio ottenuta l’8, la Iaaf (la federazione internazionale di atletica) ha riscontrato in un controllo mirato sugli steroidi una quantità abnorme di anabolizzanti steroidi, ma per estrema sicurezza ha aspettato solo ieri alle 19 per comunicare la notizia alla federazione italiana e all’atleta».
Ma Alex Schwazer contesta i dati del test: questa la linea seguita dal marciatore azzurro nella conferenza stampa nel pomeriggio a Bolzano, all'hotel Laurin. Con Schwazer l'allenatore Sandro Donati, l'avvocato Gerhard Brandstaetter e la manager Giulia Mancini.
“Oggi non ci saranno scuse perché non ho commesso alcun errore, allora ho sbagliato, stavolta no”
Alex Schwazer
«Qualcuno non vuole che io vada alle Olimpiadi, i tempi sono stretti, ma io andrò fino in fondo per chiarire tutto. Come 4 anni fa sono qui a metterci la faccia, ma oggi non ci saranno scuse perché non ho commesso alcun errore, allora ho sbagliato, stavolta no», ha contrattaccato Schwazer in conferenza stampa. «Da un anno e mezzo con tanta fatica sto facendo di tutto con Sandro (Donati ndr) per dimostrare che il mio ritorno è pulito. È un incubo, la peggior cosa che mi poteva succedere, ma giuro che si andrà fino in fondo».
Quanto a Donati ha spiegato: «Questo è odio nei miei confronti e Alex è vittima di una vendetta. Il dato emerso è bassissimo e soprattutto non porta a nessuno. Noi andremo in fondo fino alla fine. La situazione di Iaaf e Wada sono alla luce del giorno».
«Siamo di fronte a una vicenda sporca, di sicuro faremo subito una denuncia penale contro ignoti», ha dichiarato poi Brandstaetter. «Non possiamo accettare tutto questo - ha aggiunto il legale - è ingiusto. Alex in questa vicenda non ha alcuna responsabilità, cercheremo di acclarare la verità. La vicenda è strana: una prova a gennaio negativa e a maggio dopo che ha vinto a Roma risulta positiva con sostanze anaboliche che nulla hanno a che fare con sport di resistenza».
«Che senso ha prendere questa sostanza - ha detto ancora l’atleta bolzanino - e poi a Capodanno, una sostanza che già so che non serve, non procura alcun vantaggio. Ho il vomito quando sento parlare di doping, cercherò di andare alle Olimpiadi perché me
lo devo, per il sudore, perché non è marketing, io andrò in fondo e poi basta. Io non ho sbagliato». Così Alex Schwazer durante la conferenza stampa in corso a Bolzano. «Fino all'ultimo ci devo provare, anche se è durissima, cercherò di allenarmi domani».
Schwazer è tornato alle gare solo l’8 maggio scorso, dopo una lunga squalifica inflittagli per la positività all'Epo. Era il 6 agosto 2012 quando, ai Giochi di Londra, ricevette la notizia in un test a sorpresa: espulso dall’Olimpiade, fu squalificato per 3 anni e mezzo, poi maggiorati di altri 3 mesi, fino al 29 aprile 2016. Nel maggio scorso, a Roma, è tornato in azzurro vincendo la 50 km al Mondiale a squadre.
«Al momento sono sconvolto, stiamo cercando di capire», è stato il breve commento del presidente della Fidal, Alfio Giomi, alla notizia della presunta nuova positività di Schwazer, arrivando al Quirinale per la cerimonia della consegna del Tricolore al portabandiera di Rio 2016.
«Schwazer? Sicuramente c'è qualcosa di strano - ha commentato il campione di nuoto Filippo Magnini - perché un'analisi fatta 5 mesi fa poi viene ritestata: sinceramente non si capisce, spero ancora in qualcosa di strano ma se dovesse essere il contrario... ».
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