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Brexit, Mef: «Effetti limitati su economia reale italiana»

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brexit e l’economia reale

Brexit, Mef: «Effetti limitati su economia reale italiana»

Riunione straordinaria questa mattina a Palazzo Chigi sugli esiti del referendum inglese, che ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Al vertice, convocato dal premier Matteo Renzi hanno partecipato il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, il Ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Marco Minniti e il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco.

«Dobbiamo cambiarla per renderla più umana e più giusta. Ma l’Europa è la nostra casa e il nostro futuro» ha scritto su twitter Renzi (che ha avuto una telefonata con la cancelliera tedesca Angela Merkel e con il presidente francese Francois Hollande per concordare come l’Ue debba muoversi) dopo la vittoria del 'Leave' al referendum in Gran Bretagna. Lunedì è previsto un vertice a Berlino con la cancelliera Angela Merkel, il premier italiano Matteo Renzi e il presidente fracese Francois Hollande.

Mef: effetti limitati su economia reale italiana
Dal miinistero dell’Economia è arrivata a seguire una nota tranquillizzante dopo la riunione, presieduta dal ministro Pier Carlo Padoan, del comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria. «L'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea - si legge - avrà effetti comunque limitati sull'economia reale italiana. La solidità dei fondamentali delle imprese tornerà presto a prevalere sulla volatilità dei mercati finanziari». Il comitato per la salvaguardia della stabilità finanziaria ha sottolineato come i «fondamentali del sistema bancario italiano restano solidi» . E ha aggiunto che: il mercato dei titoli di Stato «è stabilizzato dai programmi della Banca centrale europea e dal percorso di aggiustamento delle finanze pubbliche perseguito dal Governo».

Padoan: rinnovare modello europeo
«Per molti e non solo in Gran Bretagna l'Europa appare essere come parte del problema e non come parte della soluzione e ciò è preoccupante. Dobbiamo
rinnovare il modello europeo e credo che l'Europa abbia l'energia e la visione per per farlo. Dobbiamo occuparcene. Noi politici abbiamo una grande responsabilità in questo». Così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan alla Cnn, spiegando che è necessaria una nuova visione e una nuova leadership. E un
modello «che guardi alla creazione di lavoro, alla crescita e alla solidarietà». Anche perché, dopo la vittoria della Brexit al referendum in Gran Bretagna «c'è il rischio di un effetto domino».

Gentiloni: momento difficile, ma sveglia per Ue
«Siamo di fronte a un momento per l'Europa molto difficile. Nonostante ci si sia a lungo attrezzati a gestire le conseguenze di questa decisione, non ci
nascondiamo le difficoltà del momento». Ma sul piano politico questa «deve essere una sveglia per l'Europa» ha commentato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, alla Farnesina, che ha parlato di «decisione grave, che rispettiamo, del popolo britannico di uscire dall'Ue». Gentiloni nel pomeriggio ha partecipato in Lussemburgo all'incontro dei ministri degli Esteri europei per svolgere una prima valutazione del post Brexit, e ha avuto anche una conversazione telefonica con l'omologo britannico Philip Hammond. I ministri degli Esteri dei sei Paesi fondatori dell’Ue si riuniranno domenica a Berlino per valutare le conseguenze del voto del referendum britannico.

“Dobbiamo rinnovare il modello europeo e credo che l'Europa abbia l'energia e la visione per per farlo”

Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia 

Giannini: Europa dell'Erasmus non si ferma
Ha fatto sentire la sua voce per commenta l'uscita del Regno Unito dall'Unione
Europea anche la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini. «L'#Europa dell'#Erasmus e della conoscenza non si ferma con la #Brexit. Ora più Europa, quella dei giovani» ha scritto su twitter.

Rinviata direzione Pd
Intanto la direzione del Pd, in programma oggi alle 15 per analizzare gli esiti del voto amministrativo, è stata rinviata alla luce del risultato del referendum in Gran Bretagna. Slitterà alla prossima settimana.

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